© Yura Pyzhenkov | Dreamstime.com

A Consulate is a bastion of Italianness. It serves as an agency through which the Italian Republic exercises public, administrative, and sometimes jurisdictional functions within the territory of another State. Beyond diplomatic relations, it facilitates the development of commercial ties and scientific collaborations, promotes culture and the arts, and supports businesses. It is an institution that assists, represents, and protects Italians abroad. Essentially, it is a service Italy provides to its citizens, wherever they have chosen to live, stay, study, or work. A point of reference, offering protection and representation. 

From this perspective, California stands out as exceptionally fortunate, as it hosts two Consulates within its borders. With a substantial Italian-American community and an enduring history of immigration that, while transformed, continues to this day, the West Coast has always been a steadfast anchor for national representation offices. Notably, two of the ten US Consulates act as pivotal links across California, not just connecting Los Angeles to San Francisco but also embodying the narrative of a large community of Italians and Italian-Americans. A community that, over approximately a century and a half, has deeply rooted itself, seamlessly integrating and making significant contributions to the growth of their adopted nation.

The numerous individuals who have excelled in fields ranging from the arts to technology, culture, industry, politics, society, academia, crafts, entertainment, medicine, and space exploration, exemplify the rich, dynamic, and lively nature of this relationship. Their stories, regularly featured in L’Italo-Americano, are tangible evidence of this complex yet vibrant network: they trace the evolution, dissolution, and regeneration of the first Little Italies, highlighting a modern engagement with Italian heritage not as a mere inheritance, but as a conscious choice to cultivate and honor one’s Italian origins.

In this context, Roots Tourism acquires a special significance. It represents a journey back to Italy, a return to one’s origins, and an invitation to explore familial beginnings in the lands of those who brought a slice of the Italian peninsula to the USA, complete with its language and dialects, culinary traditions, memories, and tales. Hence, it’s essential to recognize that every Italian in America serves as a custodian of Italianness, representing millennia of culture and acting as an ideal intermediary between the two nations. They play a crucial role in forging bridges, nurturing relationships, and facilitating exchanges that go from culture to import-export activities, and from business initiatives to scientific and technological partnerships. In this light, the importance of the Sistema Italia is paramount: this network of institutions and entities not only promotes Italian entrepreneurship abroad and champions our “Made in Italy” brand but also contributes significantly to the nation’s development. Envisioned as a team, it comprises a diverse group of individuals, skills, and roles, working together with professionalism to lay the groundwork for widespread development with positive repercussions on both sides of the Atlantic.

Here, the role of the Consulate is crucial: it acts as a vital connector and a privileged observatory, tasked with establishing and maintaining diplomatic relations as well as facilitating exchanges and, importantly, initial meetings, because friendships often stem from mutual understanding. Such is the case with the deep bond between Italy and the United States, a relationship reaffirmed during the latest bilateral meeting in Washington, both in the institutional and social spheres. The message that the Prime Minister wrote in the White House study exemplifies this, reflecting the extensive and vital nature of daily exchanges between the two countries, especially considering the significant presence of expatriates in the States: “Another meeting to reinforce our solid friendship and cooperation, boosted by 20 million Italian Americans.”

Film, space exploration, technology, digital media, startups, the agri-food sector and cuisine, innovation alongside tradition, design, tourism, beauty, and our immensely rich culture, all serve as manifestations that illuminate the vast scope of the relationship that an Italian American personifies perfectly: a dynamic amalgamation of Italy and the USA.

Indeed, it is within this creative, fluid, and constructive relationship that L’Italo-Americano navigates, and where the present and future of the Italian American community should be contemplated. This community is encouraged to come together to support the excellence of Made in Italy, including both those born and raised in Italy and those who possess an Italian “philia” — not only in their DNA or cultural and social formation but in their preference for all that is Italian. 

Un Consolato è un presidio di italianità. E’ un’agenzia per mezzo della quale la Repubblica italiana esercita funzioni pubbliche, amministrative, a volte giurisdizionali, nel territorio di un altro Stato. Oltre alle relazioni diplomatiche, favorisce lo sviluppo di rapporti commerciali e collaborazioni scientifiche, promuove la cultura e le arti, sostiene le imprese. È un’istituzione che assiste, rappresenta e protegge gli italiani all’estero. Sostanzialmente è un servizio che l’Italia offre ai suoi cittadini, ovunque abbiano scelto di vivere, soggiornare, studiare o lavorare. Un punto di riferimento, che garantisce tutela e rappresentanza.

La California è da questo punto di vista particolarmente fortunata perché conta ben due Consolati sul proprio territorio. Avendo una numerosa comunità italoamericana e una lunga storia di emigrazione che peraltro non si è mai interrotta, anche se oggi ci si sposta in modo molto diverso dalle grandi ondate di fine ‘800 e inizio Novecento, la Costa ovest ha sempre rappresentato un punto fermo per gli uffici di rappresentanza nazionale.

Significativamente, due dei dieci Consolati negli Stati Uniti sono anche un ponte dentro la California che non uniscono solo Los Angeles a San Francisco ma raccontano di una grande comunità fatta da italiani e italoamericani che più o meno in un secolo e mezzo ha messo radici profonde, si è perfettamente inserita e ha contribuito profondamente allo sviluppo del Paese di adozione. Le storie di questi molteplici protagonisti che nelle arti, nelle tecnologie, nella cultura, nell’industria, nella politica, nella società, nell’università, nei mestieri, nello spettacolo, nella medicina, nello spazio, rendono lustro a entrambi i Paesi, e che pubblichiamo continuamente su LItalo-Americano, sono la dimostrazione pratica di questo tessuto relazionale ramificato ma soprattutto vitale ed effervescente. Raccontano come le prime Little Italy si siano evolute, dissolte e rigenerate. Oggi non la si eredita semplicemente, piuttosto si sceglie di valorizzare la propria italianità e in questo senso ha un significato particolare il Turismo delle Radici, ovvero quel viaggio in Italia che è un ritorno a casa. Un invito a riscoprire le origini familiari nei luoghi di partenza di chi ha portato negli Usa un pezzo della penisola con la sua lingua e i suoi dialetti, le sue ricette e i suoi sapori, i suoi racconti e ricordi.

Non si dimentichi quindi che ogni italiano in America è un ambasciatore di italianità, il portavoce di una cultura millenaria, un mediatore perfetto tra due Paesi. In questo senso è anche chi costruisce ponti, relazioni, interscambi che si declinano nella cultura come nell’import-export, negli affari come nelle partnership scientifico-tecnologiche. In questo senso è essenziale il Sistema Italia, la rete di istituzioni e organismi che sostiene il fare impresa all’estero e il made in Italy, ma che allo stesso tempo concorre allo sviluppo della nazione. Rete intesa anche come squadra, cioè insieme di persone, di competenze, di ruoli. Non una sola persona ma tanti profili che lavorano per costruire con professionalità l’humus di uno sviluppo diffuso che possa avere ricadute al di qua e al di là dell’Atlantico. Qui il ruolo del Consolato è fondamentale: funge da raccordo e osservatorio privilegiato, si occupa di costruire e intrattenere relazioni diplomatiche ma anche di agevolare scambi e ancora prima incontri, perché è proprio dalla conoscenza reciproca che nascono le amicizie.

Come quella profonda tra Italia e Stati Uniti, che l’ultimo bilaterale a Washington ha confermato sia nelle relazioni istituzionali che sociali. Il messaggio che la presidente del Consiglio ha scritto nello studio della Casa Bianca lo esemplifica dando la misura, ampia e solida, di un interscambio quotidiano tra i due Paesi se si considera la massiccia presenza di “expat” negli States: “Another meeting to reinforce our solid friendship and cooperation boosted by 20 million of italian Americans”.

Il cinema, lo spazio, la tecnologia, il digitale, le startup, l’agroalimentare e la cucina, l’innovazione e al tempo stesso la tradizione, il design, il turismo, la bellezza e la nostra ricchissima cultura, sono tutte espressioni che evidenziano la grande dimensione che copre la relazione che un italoamericano incarna perfettamente: una sintesi dinamica tra Italia e Usa.

Ecco è in questa relazione creativa, fluida, costruttiva, che si muove LItalo-Americano e in cui va pensato il presente e il futuro della comunità italoamericana che deve sapersi aggregare per sostenere l’eccellenza del made in Italy, del nato e cresciuto in italia ma anche di chi ha una “Philia” italiana non solo nel dna o nella formazione culturale e sociale, ma nella sua preferenza per tutto quello che è Italia.


Receive more stories like this in your inbox