Siamo nel cuore della civiltà etrusca, con tesori dell’antichità nelle viscere della terra e gioielli medievali alla luce del sole. Ma la Tuscia viterbese è anche un territorio da assaggiare! Non è un caso che la Camera di Commercio di Viterbo si sia attivata per promuovere i territori di produzione degli oli extravergine di oliva Dop Tuscia e Dop Canino.
Approfondiamo la conoscenza del territorio e dei suoi prodotti. L’azienda agricola Eredi di Pieri Giovanni è gestita dalle nipoti del fondatore, che continuano in parte con le tradizioni degli avi valorizzando i vecchi impianti colturali con certificazioni di qualità. Gli antichi uliveti producono un eccellente Dop Tuscia, commercializzato attraverso l’Oleificio Sociale Cooperativo di Tuscania. Le intraprendenti titolari producono anche vino, due linee cosmetiche all’olio essenziale di lavanda e all’olio d’oliva, oltre a gestire un elegante agriturismo ospitato negli antichi annessi agricoli.
Dal 1935 l’olio extravergine di eccellenza a Canino, a pochi km da Tuscania, è quello del frantoio Archibusacci. Quando si parla dell’olio di Canino è d’obbligo parlare della famiglia Archibusacci, una presenza ininterrottamente attiva da 80 anni nel settore della produzione olearia. Oggi il Frantoio è l’unico a produrre l’olio sia con il sistema moderno che con il sistema tradizionale a macina su pietra con spremitura a freddo ed inoltre, è stato tra i primi a Canino, a porre in commercio una nuova linea di olio biologico. Tra iI suoi prodotti troviamo l’eccellenza “Dop Canino”, l’olio extravergine Classico, l’olio extravergine Centrifugo e l’Esclusivo a produzione limitata.
La Cooperativa Olivicola di Canino è stata fondata nel 1988 e attualmente conta 130 soci che coltivano oliveti e aderiscono ai regimi comunitari che dettano norme per l’adozione di tecniche di coltivazione ecocompatibili, con limitato uso di concimi e fitofarmaci. Una parte delle aziende segue il metodo di coltivazione biologico. I soci sono uniti dalla comune passione per l’olivo e l’olio. Il loro scopo principale è quello di rivolgersi a quei consumatori esperti con cui condividere la passione e apprezzare l’eccellenza di un prodotto superiore. La cooperativa da anni produce un olio extravergine di oliva di alta qualità e valorizza la tipicità del suo prodotto attraverso una filiera produttiva curata nei minimi particolari. Tra i prodotti, oltre al tradizionale olio “Sapori di Terra Etrusca”, per i più esigenti vanno ricordati il “Dop Canino” e la produzione di olio extravergine di oliva “Biologico” e “Dop Canino Bio” in quantità limitata rispetto agli altri oli: è prodotto esclusivamente da olive provenienti da oliveti certificati all’agricoltura biologica.
L’Oleificio Cooperativo di Canino lavora esclusivamente olive colte negli oliveti del comprensorio sociale di produzione ottenendone un olio extravergine di oliva di alta qualità; gran parte dei pregi che a questo prodotto vengono riconosciuti dagli esperti e dai consumatori intenditori derivano dall’ambiente, dal clima, dalla prevalenza dell’olivo cultivar “Caninese”, dai razionali sistemi di coltivazione degli oliveti e, infine, dalle accurate tecnologie adottate nelle fasi di trasformazione ed estrazione.
La raccolta, che viene eseguita manualmente e con l’ausilio di mezzi meccanici, molto costosa e faticosa, ha il vantaggio di consentire la produzione di olio extra vergine di oliva con bassissima acidità e dal caratteristico particolare gusto.
Nella Tuscia viterbese non si trova solo ottimo olio d’oliva, ma anche stupendi siti artistici ed archeologici che la caratterizzano. Il percorso nella pittoresca cittadina di Tuscania inizia dall’alto del disabitato colle della Civita, dove regna maestosa la basilica di San Pietro con le sue due torri (VIII-XIII sec.). La chiesa, opera di assoluto valore, costituisce un esempio, tra i più suggestivi, del primo stile romanico, frutto di un insieme di influenze toscane, umbre e abruzzesi che la rende unica. L’elegante facciata, in cui le bianche decorazioni marmoree risaltano sul tufo dei possenti muri perimetrali, presenta un meraviglioso rosone contornato da un complesso apparato iconografico, riflesso della mentalità medievale che trovava nelle immagini la forma di comunicazione privilegiata. L’interno, sobrio e solenne, ha una pianta a tre navate suddivise da originali arcate a ghiera dentata, con colonne abbellite da preziosi capitelli; suggestiva la cripta posta sotto il presbiterio, con ben ventotto colonnine che ne sorreggono la volta.
Ai piedi del colle sorge l’altro gioiello romanico di Tuscania: la la basilica di Santa Maria Maggiore, coeva alla prima e ad essa ispirata nel progetto complessivo, ma dotata di una maggiore ricchezza d’arredi e dipinti all’interno.
Nel centro storico si incontrano i colori caldi di palazzi e torri medievali, di chiese e fontane barocche. La piazza del Comune, circondata da coperchi di sarcofaghi etruschi, domina l’antichissima fonte delle Sette Cannelle, il palazzo Baronale e un tratto della cinta muraria. Interessante il museo archeologico tuscanese con molti reperti etruschi.
Tarquinia fu sede vescovile fin dal sec. IV e il poeta Petrarca definì Corneto, suo antico nome, un “bel paese fortificato circondato da una doppia cinta muraria” rese ancor più maestose grazie alle sue 38 torri. Da visitare il Duomo, del 1260, la Chiesa di Santa Maria in Castello (1121-1208) dove sono presenti stili lombardi e cosmateschi, gli affreschi del palazzo comunale, il palazzo Vitelleschi, del 1490, in cui si trova il Museo Nazionale Tarquiniese che accoglie pregiati reperti etruschi, quali i famosissimi Cavalli Alati provenienti dal tempio situato sulla antica acropoli.