È possibile entrare in un’opera d’arte? A rispondere a questa domanda ci sta pensando il progetto “MVR – Montefeltro Vedute Rinascimentali”, frutto dell’omonima Associazione Montefeltro Vedute Rinascimentali, principalmente volto a portare le persone – viaggiatori interessati, turisti impegnati, residenti curiosi – dentro le opere d’arte rinascimentali più belle e famose al mondo, firmate dai grandi maestri del Rinascimento come Leonardo da Vinci e Piero della Francesca.

Se è vero che l’Italia vanta una ricchezza culturale estremamente diffusa e presente più o meno su tutto il territorio – tanto da avere un forte appeal per oltre 250.000 appassionati di “cultura italica” (Fonte ENIT LRD Centenaries) ed essere anche considerata “il primo Paese al mondo per influenza ed eredità culturale” (US news & world report 2017) – è anche vero che esiste soltanto un luogo, distribuito su circa 900 km quadrati, che ad oggi permette di entrare (fisicamente!) in un dipinto del Rinascimento, e questo luogo è il Montefeltro, regione magica e ricca di storia che si estende tra le Marche, l’Emilia Romagna, la Toscana e la Repubblica di San Marino.

Ed è proprio qui, nella terra amata anche da Dante Alighieri e Raffaello Sanzio, che il progetto MVR – Montefeltro Vedute Rinascimentali apre la stagione 2019 con le sue visite guidate.
A partire da giugno e fino alla fine di settembre, sarà possibile infatti partecipare ai percorsi culturali organizzati da MVR, che porteranno le persone ad ammirare, vivendoli, luoghi da togliere il fiato, ovvero i paesaggi protagonisti dei dipinti rinascimentali di maestri come Leonardo da Vinci e Piero della Francesca.
Questi “paesaggi dipinti” saranno visitabili dai Balconi Rinascimentali allestiti nel Montefeltro dove, grazie a pannelli espositivi, attori professionisti e guide esperte d’arte e del territorio, le persone potranno rivivere l’atmosfera delle opere d’arte rinascimentali.

Valutato dal MIBAC come “uno dei più interessanti progetti italiani degli ultimi trent’anni”, MVR è il primo progetto di turismo esperienziale culturale nato da un’importante scoperta scientifica: è stato accertato che i paesaggi dipinti sullo sfondo di alcune tra le opere più famose di Leonardo Da Vinci, tra cui La Gioconda, e di Piero della Francesca, come I Trionfi (Dittico dei Duchi) o La Resurrezione, non sono semplicemente “posti immaginari” frutto della fantasia dei grandi maestri rinascimentali, bensì luoghi esistenti, appartenenti alle suggestive zone del Montefeltro.
A scovare questa corrispondenza, sono state due moderne “Indiana Jones dei paesaggi d’arte”: Rosetta Borchia, studiosa d’arte, e Olivia Nesci, docente di geomorfologia.

Attraverso un approccio assolutamente innovativo e affinato con ulteriori metodologie di analisi – che includono ricerca storica sul periodo e sull’artista, indagini geomorfologiche e geologiche, verifiche dei voli aerei virtuali sulle aree studiate – le due studiose pioniere della ricerca sui paesaggi d’arte hanno identificato numerosi luoghi corrispondenti ai fondali di opere d’arte note in tutto il mondo.

“Alla grande passione e allo spirito di ricerca che ci ha sempre accompagnato nel tentativo di ricomporre la verità storica sui fondali, è seguito il desiderio, tradotto oggi in un progetto, di offrire visibilità ai paesaggi – affermano Rosetta Borchia e Olivia Nesci – così da permettere a chiunque voglia attraversare questi luoghi, di ripercorrere i passi dei grandi pittori e giungere, infine, ad ammirare i paesaggi dipinti”.
Le ricerche portate avanti dalle due “cacciatrici di paesaggi” sono state condotte con metodologie scientifiche applicabili al mondo dell’arte e non solo: “La scoperta di Rosetta e Olivia – dichiara Davide Barbadoro, direttore artistico del progetto MVR – ha cambiato per sempre alcune pagine della storia dell’arte, svelandone particolari fino ad allora sconosciuti, oltre ad aver valorizzato un territorio capace di sedurre i grandi artisti del Rinascimento”.

La prova dell’importanza e della bontà del progetto MVR è stata la grande partecipazione al Convegno Internazionale di Pesaro “Il Volto del Paesaggio. Ritratti del Montefeltro” organizzato dalla Camera di Commercio delle Marche come coronamento di una prima fase progettuale che ha visto MVR girare l’Europa per illustrare i suoi “paesaggi dipinti”.
Al Convegno hanno partecipato personalità di spicco del mondo dell’arte, della scienza e del turismo, tra cui anche il direttore esecutivo ENIT, confermando l’originalità e l’innovazione di un progetto unico nel suo genere, capace di fondere la bellezza dell’arte e la scoperta della natura con la ricerca di percorsi autentici, tra storia e tradizione. Durante l’evento, fra gli altri, è intervenuto anche l’illustre storico prof. Roberto Zapperi per raccontare la sua rivoluzionaria scoperta sulla vera identità della Gioconda di Leonardo da Vinci, ovvero la donna amata da Giuliano de’ Medici, Pacifica Brandani di Urbino.

I BALCONI RINASCIMENTALI
I Balconi Rinascimentali allestiti e attualmente visitabili sono: per La Gioconda di Leonardo da Vinci due punti, uno a Pennabilli (RN) e l’altro nella località Monte Costa Grande, sempre Comune di Pennabilli.
Le opere di Piero della Francesca si possono ammirare dai Balconi di località Pugliano Vecchio, (Comune di Villagrande di Montecopiolo, PU) per La Resurrezione; invece la località Pieve del Colle (Comune di Urbania, PU) accoglie il meraviglioso I Trionfi (Dittico dei Duchi); il Balcone posto in località Monte Palazzolo (Comune di Montecopiolo, PU) abbraccia lo sfondo de La Natività, mentre il paesaggio de Il Battesimo si trova in località Petrella Guidi (Comune di Sant’Agata Feltria, RN).

Il visitatore curioso e il turista impegnato, potranno quindi entrare nei “paesaggi dipinti” delle opere d’arte di Leonardo da Vinci e Piero della Francesca e visitare spazi meravigliosi, come un grande museo a cielo aperto tra le colline, le rupi e le valli del Montefeltro, grazie al grande lavoro fatto DA Borchia e Nesci e dall’Associazione Montefeltro Vedute Rinascimentali. Altri Balconi verranno allestiti e aperti nei prossimi anni, in attesa che le “cacciatrici di paesaggi” mettano a segno un’altra scoperta rivoluzionaria.


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