Non si fa altro che parlare di cervelli in fuga e di giovani senza speranze che lasciano l’Italia alla ricerca di quella fortuna che qui sembra mancare.
Non è il caso del comasco di nascita, ma californiano d’adozione, Lorenzo Thione, trentacinque anni e inventore del motore di ricerca “Bing”, che a Como ha dialogato con Roberto Bonzio, giornalista e autore della piattaforma “Italiani di Frontiera”, nella sede di Unindustria Como.
“Ho lasciato questa città quattordici anni fa – racconta Thione – e non per disperazione o disincanto, ma per pura curiosità. Volevo vedere com’erano le cose dall’altra parte del mondo. Ero molto giovane, non ero ancora laureato e avevo una gran voglia di esplorare, di conoscere”. Un italiano il suo, intercalato da tanti “you know”. Il sorriso di chi è soddisfatto dei risultati raggiunti, ma che non ha ancora smesso di spingersi oltre.
“La vita è una questione di sfide. Quando dopo la laurea mi sono trasferito a Palo Alto per lavorare allo Xerox Parc – continua Lorenzo Thione – mi sentivo fuori luogo, mi sembrava di dover lavorare con dei giganti che non mi avrebbero mai tenuto in considerazione, ma con il passare del tempo mi sono accorto che ogni giorno capivo moltissime cose nuove di me stesso ed è questa la sfida più importante, quella con se stessi”.
Ma ancora più importante è non tirarsi mai indietro. “Ad un certo punto – dice l’inventore di Bing – quello che conta di più è saper cogliere le opportunità che ci si presentano davanti. Sapere riconoscere che quel momento non lo riavremo mai più e trasformarlo in un’occasione unica, senza avere paura di fallire”.
La sua “è tutta una storia di surf – interviene Roberto Bonzio – bisogna trasformare l’onda che ci può travolgere in qualcosa che ci dia la spinta giusta per farci prendere velocità e per volare”. Una capacità, quella di individuare l’hic et nunc creativo e irripetibile, che secondo Thione, hanno solo gli italiani.
“Quando ho fondato la mia società – spiega il 35enne – pensavo a coniugare l’informatica con l’analisi logica del linguaggio. Può sembrare assurdo, ma certi processi si possono capire solamente con una forte capacità di ragionamento ed è questo che differenzia noi italiani dal resto del mondo: la dote di pensare, raccontare e dare vita ai pensieri. È questo che mi ha portato al mondo del teatro: la fiducia nella mia italianità”.
Due mondi, quello dei palcoscenici e quello dei computer, apparentemente opposti, ma che sono connessi da un legame indissolubile. “Riconoscere i fili conduttori e applicare idee che funzionano in un ambito ad un campo diverso, questo porta a grandi soddisfazioni. Arrivare a Broadway per me è stato un percorso naturale: la spinta imprenditoriale è la spinta creativa per eccellenza, si crea sempre qualcosa dal nulla”.
E non si ha paura di cadere? “Quando abbiamo iniziato questa nuova avventura – racconta Lorenzo Thione – temevamo di non farcela, ma poi si capisce che non bisogna avere paura di fallire. Il fallimento è un’esperienza e bisogna diffidare da chi non l’ha mai vissuta”.
Una storia, quella di Lorenzo Thione, fuori dagli schemi fatta di passione e umiltà, fondamentale, secondo l’inventore di Bing, per aprire un dialogo e andare avanti. Ma come vede qu-st’Italia dalla soleggiata California?
“C’è una fortissima spinta creativa – conclude – anche grazie a una narrativa efficace del mondo dell’imprenditoria. Bisogna riportare i giovani a credere negli ideali, nei miti e negli eroi, solo così potranno ritrovare la fiducia”.