Turin, the first capital of Italy. Copyrighted work available under Creative Commons License. Author:https://commons.wikimedia.org/wiki/User:Flesiot. License: https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/

Dear Readers, 

a March minestrone of Italian connections for you:

March 17, 1861 is the day the Kingdom of Sardinia changed its name to Kingdom of Italy. Here is a brief look back at the “new management.”

The Kingdom of Sardinia was replaced by the Kingdom of Italy. Victor Emanuel II became King of Italy and with minor changes, the Sardinian Constitution was also adopted in Italy. Venezia was annexed in 1866 and Rome occupied in 1870; Italy’s borders remained the same until 1918. It was the first time that Italy was united under an Italian ruler (Victor Emanuel II). Italy and the Italians had many problems to be solved. D’Azeglio said: “We made Italy, now we must make Italians.” Physical characteristics and the different cultures of the country made unity very difficult to be achieved. The contrast was the greatest between the North and the South. Italy was for the most part agricultural. Industry that existed was all in the North. Seventy-five percent of Italians were uneducated in 1861, but Naples and Sicily had ninety percent illiteracy. Speaking many different dialects and coming from seven different states, the Italians were hardly aware of their common culture. Mazzini himself acknowledged the failure of his “educators” to arouse the people into unity. In the name only, the unification of Italy was achieved by methods exhorted by Mazzini and Garibaldi.

Monetary diversity, weights, measures and standards of education played a big role in maintaining a political, economic and cultural autonomy in various states. Only one element was a common legacy: suffering under foreign rulers. The Catholic Church was no help. The Pope had lost his temporal powers when Rome was taken in 1870. The Government of Italy tried to appease him by enacting laws guaranteeing the Pope’s ownership of the Vatican and Lateran places and the villa of Castel Gandolfo, made him head of state,   and assured him three and one quarter million lire per year.

Pope Pius IX refused and shut himself in the Vatican, called on foreign nations to intervene, forbade catholics to vote and to hold office in the government. This was greatly ignored by Italian catholics. Suffering and resentment, especially in the South was blamed on liberals, and in 1876, many of them were voted out and the majority of deputies belonged now to the Left.

All the expected tax reduction on the poor and reforms for the South did not take place, and Depretis was soon replaced by Cairoli, who served for only six months. Meanwhile on January 8, 1878, Victor Emanuel II died, and was succeeded by Humbert I. Depretis took power again. In July 1879, Cairoli came back to power, bur resigned after five months. With all these seemingly helpless governments, Italy was left with very little respect at home and abroad.

The parliament became a place to exchange favors, many cabinets were formed to provide opportunities for politicians and their friends. Elections were often “made” rather than “held”. Depretis governed with help from the Right and from the Left. There was very little distinction between the two parties. This became known as the era of Trasformismo. It lasted until 1915. 

Vittorio Emanuele II and Garibaldi meet in Teano in a painting by Sebastiano De Albertis. Copyrighted work available under Creative Commons License. Author: Wikicommons/Public Domain

The politics of Italy were manipulated by skilled politicians. Agostino Depretis, Francesco Crispi and Giovanni Giolitti governed with dictatorial powers. They were artists in securing personal allegiances. This was the way Italy was ruled until 1915.

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Automobile shareholders of Fiat Chrysler and PSA, the French maker of Peugeot, Citroen and Opel cars, voted recently to merge. The new company, to be called Stellantis, will include the Jeep, Ram Trucks, Alfa Romeo and Maserati brands. It would be the world’s fourth largest carmaker, after Toyota, Volkswagen and the Renault-Nissan-Mitsubishi Alliance.

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Books on Piemonte in English, that you will enjoy if your roots are in the Piemonte region of Italy.

Peter Nichols, Piedmont and the English (London: Hugh Evelyn, 1967). In spite of the title, this is a history of Savoy and Piemonte right up and into the economic boom of the 1950s and ‘60s.

Anthony L. Cardoza A History of Turin (Turin: Giulio Einaudi, 2006).

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Capistrano Mud Swallows due March 19th.

The legend say that many years ago, the swallows took refuge in California’s Mission San Juan Capistrano because an innkeeper kept destroying their mud nests at his inn. The swallows seemed to know that they would  not be harmed within the walls of the mission and they were right.

To this day, the city of San Capistrano protects the swallows. By law, no one is to destroy the homes of the swallows. So, every year they return to their safe haven. 

Around mid March, a few “scout sparrows” will arrive. Then the majority of the flock usually arrive at the mission, the older building in California, right on schedule, March 19, the Feast of Saint Joseph.

Cari lettori,
un minestrone di marzo con Italian Connections per voi:
Il 17 marzo 1861 è il giorno in cui il Regno di Sardegna divenne Regno d’Italia. Ecco un breve riassunto sulla “nuova gestione”.
Il Regno di Sardegna fu sostituito dal Regno d’Italia. Vittorio Emanuele II divenne re d’Italia e, con piccole modifiche, la Costituzione sarda fu adottata anche in Italia. Venezia fu annessa nel 1866 e Roma occupata nel 1870; i confini dell’Italia rimasero gli stessi fino al 1918. Fu la prima volta che l’Italia fu unita sotto un sovrano italiano (Vittorio Emanuele II). L’Italia e gli italiani avevano molti problemi da risolvere. D’Azeglio disse: “Abbiamo fatto l’Italia, ora dobbiamo fare gli italiani”. Le caratteristiche fisiche e le diverse culture del Paese rendevano l’unità molto difficile da raggiungere. Il contrasto era massimo tra il Nord e il Sud. L’Italia era per la maggior parte agricola. L’industria che esisteva era tutta al Nord. Il settantacinque per cento degli italiani non era istruito nel 1861, ma Napoli e la Sicilia avevano il novanta per cento di analfabetismo. Parlando molti dialetti diversi e provenendo da sette Stati diversi, gli italiani erano a malapena consapevoli della loro cultura comune. Mazzini stesso riconobbe il fallimento dei suoi “educatori” nel sollecitare il popolo all’unità. L’unificazione dell’Italia fu raggiunta nominalmente, con i metodi auspicati da Mazzini e Garibaldi.
La diversità monetaria, i pesi, le misure e gli standard di istruzione giocarono un grande ruolo nel mantenere un’autonomia politica, economica e culturale nei vari stati. Solo un elemento era un’eredità comune: la sofferenza sotto i governanti stranieri. La Chiesa cattolica non fu d’aiuto. Il Papa aveva perso i suoi poteri temporali quando Roma fu presa nel 1870. Il governo italiano cercò di rabbonirlo emanando leggi che garantivano al Papa la proprietà dei luoghi del Vaticano, del Laterano e della villa di Castel Gandolfo, lo fece capo dello Stato e gli assicurò tre milioni e 250mila lire all’anno.
Papa Pio IX rifiutò e si chiuse in Vaticano, chiese alle nazioni straniere di intervenire, proibì ai cattolici di votare e di avere cariche nel governo. Ciò fu sostanzialmente ignorato dai cattolici italiani. La sofferenza e il risentimento, soprattutto al Sud, furono imputati ai liberali, e nel 1876 molti di loro furono votati e la maggioranza dei deputati apparteneva ora alla sinistra.
Tutta l’attesa riduzione delle tasse sui poveri e le riforme per il Sud non ebbero luogo, e Depretis fu presto sostituito da Cairoli, che operò solo per sei mesi. Nel frattempo, l’8 gennaio 1878, Vittorio Emanuele II morì, e gli successe Umberto I. Depretis prese nuovamente il potere. Nel luglio 1879, Cairoli tornò al potere, ma si dimise dopo cinque mesi. Con tutti questi governi apparentemente impotenti, l’Italia fu lasciata era scarsamente rispettata in patria e all’estero.
Il parlamento divenne un luogo di scambio di favori, molti gabinetti furono formati per fornire opportunità ai politici e ai loro amici. Le elezioni erano spesso “fatte” piuttosto che “tenute”. Depretis governava con l’aiuto della destra e della sinistra. C’era pochissima distinzione tra i due partiti. Questa divenne nota come l’era del Trasformismo. Durò fino al 1915.
La politica in Italia fu manipolata da abili politici. Agostino Depretis, Francesco Crispi e Giovanni Giolitti governarono con poteri dittatoriali. Erano artisti nell’assicurarsi fedeltà personali. Questo fu il modo in cui l’Italia fu governata fino al 1915.
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Gli azionisti automobilistici di Fiat Chrysler e PSA, la casa francese produttrice di automobili Peugeot, Citroen e Opel, hanno votato recentemente per fondersi. La nuova società, che si chiamerà Stellantis, includerà i marchi Jeep, Ram Trucks, Alfa Romeo e Maserati. Intenfe diventare la quarta più grande casa automobilistica del mondo, dopo Toyota, Volkswagen e l’Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.
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Libri sul Piemonte in inglese: vi piaceranno se le vostre radici sono in questa regione dell’Italia.
Peter Nichols, Piedmont and the English (Londra: Hugh Evelyn, 1967). Nonostante il titolo, questa è una storia della Savoia e del Piemonte fino al boom economico degli anni ’50 e ’60.
Anthony L. Cardoza A History of Turin (Torino: Giulio Einaudi, 2006).
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Nidi di Rondini di Capistrano per il 19 marzo.
La leggenda dice che molti anni fa, le rondini si rifugiarono nella Missione San Juan Capistrano in California perché un locandiere continuava a distruggere i loro nidi di fango nella sua locanda. Le rondini sembravano sapere che non sarebbero state in pericolo tra le mura della missione e avevano ragione.
Ancora oggi, la città di San Capistrano protegge le rondini. Per legge, nessuno può distruggere i nidi delle rondini. Così, ogni anno tornano al loro rifugio sicuro.
Verso la metà di marzo, arrivano alcuni “passeri esploratori”. Poi la maggior parte dello stormo di solito arriva alla missione, l’edificio più vecchio della California, proprio in orario, il 19 marzo, per la festa di San Giuseppe.

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