Non solo tasse e accise sulla benzina. La solidarietà verso le popolazioni emiliane colpite dal terremoto si misura anche in musica. Per la ricostruzione è già stato raccolto un milione di euro con la prevendita dei biglietti del “Concerto per l’Emilia” allo stadio Dall’Ara di Bologna. Non solo.
Dopo quasi 40 anni, per la causa benefica, è tornata sul palco Caterina Caselli. Il “casco d’oro” più famoso della canzone italiana (il taglio a caschetto, ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini nel 1966, era un omaggio alla moda dilagante dei capelli in stile Beatles), si era ritirata dalle scene nel 1975 subito dopo un nuovo 33 giri e un programma tutto suo intitolati “Una grande emozione”. Da allora, la cantante resa celebre da “Perdono” e “Nessuno mi può giudicare”, si era dedicata all’attività di mamma alternandola a quella di talent scout, attrice e produttrice discografica.
È salita sul palco con Francesco Guccini. “È stata una scelta dettata dal cuore” ha detto. Non è difficile capire il perchè: nelle zone distrutte dal sisma, Caterina Caselli è cresciuta: “I primi passi della mia vita li ho mossi lì. Anche quelli canori: da dilettante ho suonato in tutti quei paesini”. Vissuta a Magreta prima e Sassuolo poi, ha la famiglia a Modena, dove il terremoto ha pesantemente danneggiato anche la provincia.
Un coinvolgimento geografico personale che la accomuna a molti altri artisti che hanno aderito con convinzione all’iniziativa: Francesco Guccini (Modena), Ligabue (Correggio), Laura Pausini (Solarolo), Paolo Belli (Formigone), Samuele Bersani (Rimini), Luca Carboni (Bologna), Cesare Cremonini (Bologna), Andrea Griminelli (Correggio), Andrea Mingardi (Bologna), Cisco e i Modena City Ramblers (Carpi), Nek (Sassuolo), Zucchero (Reggio Emilia), Gianni Morandi (Monghidoro), Stadio (Bologna) e Nomadi (Novellara).
Tutti hanno raccolto l’invito di Beppe Carletti dei Nomadi, per il quale sarebbe bastata l’adesione della Caselli. “Mi ha invitata – ha raccontato – dicendomi che gli sarebbe bastata la mia presenza. Gli ho detto ‘vengo e canto’ e nel momento stesso ho pensato ‘ma che ho detto?’”. L’esibizione di Caselli e Guccini è legata a una canzone che li accomuna: “L’ho chiamato e gli ho proposto ‘Per fare un uomo’, una sua canzone che ho cantato anche io negli Anni ’60. Un pezzo di grande spessore che con Francesco ho già cantato nel ’98 su Rai Tre davanti alle telecamere di ‘Nessuno mi può giudicare’.
Ma in uno stadio le cose staranno diversamente” ha spiegato prima dell’esibizione la cantante non nuova, in realtà, ad analoghi gesti di solidarietà. Nel 2009 ha partecipato con altri 56 artisti italiani al progetto Artisti uniti per l’Abruzzo, e all’incisione del brano benefico “Domani 2149” per aiutare le popolazioni abruzzesi colpite dal terremoto.
Più che giustificata l’emozione: la produttrice discografica non ha fatto concerti per più di 40 anni, nei quali è restata nel mondo della musica dedicandosi alla scoperta di nuovi talenti.
A rappresentare il popolo emiliano, con il cast artistico tutto emiliano e romagnolo, non è mancata Raffaella Carrà, una delle artiste più note e importanti del panorama televisivo italiano. A spiegare lo spirito del concerto anche Gianni Morandi: “Una serata di musica che nasce dal cuore, non solo una raccolta fondi. Un gesto concreto verso i nostri corregionali che stanno soffrendo”. In occasione della conferenza stampa del concerto, Samuele Bersani ha invitato i colleghi a rinunciare, come lui, agli introiti della Siae. Le stesse ticket company hanno rinunciato a percepire percentuali, in sintonia con lo spirito della serata. Il concerto, presentato da Fabrizio Frizzi, è stato trasmesso in diretta su Rai1 offrendo la possibilità al pubblico da casa di raccogliere ulteriori fondi donando 2 euro con un sms al numero 45500.
Il 30 giugno a Mantova saranno Teatro degli Orrori, Tre allegri ragazzi morti, Vallanzaska e altri gruppi a portare il messaggio solidale della musica. In previsione anche un evento nel modenese. Nel frattempo è stato lanciato il brano “Ancora in piedi” realizzato da Tommaso “Piotta” Zanello con 20 artisti della scena indie. Il ricavato sarà versato sul conto aperto da Banca Etica a favore delle popolazioni terremotate.