Instinctively, you say: “Galileo!” Upon reflection, you probably remember it was Hans. But what if I told you that the person who invented the telescope was the one and only Leonardo da Vinci? This is the conclusion researchers came to, after consulting documents kept at the Ambrosiana Library in Milan and at the Académie Française, in Paris.
Let’s take a step back and look into what we know about the telescope and its invention. Dutch optician Hans Lippershey is widely credited with inventing the telescope in 1608 when he sought patent protection for a device that would magnify objects in the distance. Several other inventors were also working on comparable devices at the same time, and the concept of employing lenses to magnify objects had been around for centuries. Astronomers and scientists were quick to recognize the telescope’s potential for studying the cosmos, regardless of who really invented it.
Galileo Galilei was one of the first prominent telescope users. In 1609, he brought together, in a fashion typical of the Renaissance’s scientific revolution, new theoretical approaches in the field of optics and the craftsmanship of Dutch artisans, to create a small telescope, which he then perfectioned over the years. With it, he was to make a number of significant discoveries, including that… the Earth wasn’t at the center of the Universe, as it was commonly believed back then. We all know what happened after that, right? The Church traditionally upheld a geocentric view of the Universe, which asserted that Earth was at the center of the cosmos and that all other heavenly bodies rotated around it. Galileo’s telescope discoveries were considered a challenge to this long-held assumption. Needless to say, our favorite astronomer was accused of heresy and imprisoned. It would take the Church 359 years to admit he didn’t commit heresy.
If we stick to this short narrative, Lippershey would be the inventor of the telescope, and Galileo, let us say, its most famous early user. So what’s the deal with Leonardo? Well, he had already come out with the first working telescope in 1492! Thanks to his research on the waves created when an object falls on a calm and undisturbed horizontal surface of water, Leonardo concluded that both light and sound traveled through the air in the form of waves. According to an article published in La Repubblica, Leonardo fine-tuned its 1492 invention in 1508, when he placed a plano-convex lens (the objective) in a tube and, at the other end, he aligned a divergent biconcave lens (the eyepiece). By doing so, he managed to reach a magnifying power of about 40%. Descriptions of the object are found in the Codex Atlanticus at the Ambrosiana Library in Milan and in manuscripts A, E and F kept at the Académie Française. These manuscripts had gone missing for centuries and were found in 1889 by Félix Ravaisson Mollien (1813-1900) who, however, could not interpret them fully. Now, Ravaisson Mollien wasn’t some random man, he was a philosopher and writer, who had been named by Napoleon III curator of the classical art section at the Louvre. Yet, when facing Leonardo’s drawings in manuscript F, folio 53 verso, he didn’t recognize a telescope, but rather two separate lenses to be used respectively indoors and outdoors.
Let us go back to the Renaissance, and to the end of the 16th century. Apparently, a copy of Leonardo’s prototype was brought to the Netherlands in 1590 and it was this object that inspired Hans Lippershey to build a similar model. As we said, Lippershey’s instrument predates the one built by Galileo of several years.
So, Lippershey and Galileo may have developed it and made it famous, but Leonardo seems to be the one who invented the telescope. It may come as news to us, but in truth, researchers and scientists have known for quite a while: in 1930, Italian mathematician Domenico Argentieri stated quite clearly, contrarily to what Ravaisson Mollien believed, that Leonardo was indeed the father of the telescope: he had studied the artist’s notes and drawings and came to the conclusion that what was depicted and described was an early type of telescope. Not everyone agreed with Argentieri, though. Many, in fact, spoke against his theory, including astronomer Pio Emanuelli and physicist Vasco Ronchi.
So, in conclusion, what’s the answer to our question? Who’s the mind behind the creation of the telescope? Hans Lippershey, Galileo or Leonardo? It may be just right to admit that it was a common endeavor: if it’s true that Leonardo’s intuitions and early prototype may be at the heart of the invention, it is undeniable that the practical contribution of Lippershey and the ingenuity of Galileo in merging together science and crafts all brought Leonardo’s creation a step closer to perfection. Let’s just say that, as it often happens when it comes to creativity, ingenuity, and life-changing moments in the history of Humankind it’s, more often than not, a joined effort.
Istintivamente si dice: “Galileo!”. Riflettendoci, probabilmente ricorderete che è stato Hans. Ma se vi dicessi che l’inventore del telescopio è l’unico e il solo Leonardo da Vinci? Questa è la conclusione a cui sono giunti i ricercatori, dopo aver consultato i documenti conservati alla Biblioteca Ambrosiana di Milano e all’Académie Française di Parigi.
Facciamo un passo indietro e analizziamo ciò che sappiamo del telescopio e della sua invenzione. All’ottico olandese Hans Lippershey viene attribuita l’invenzione del telescopio nel 1608, quando chiese la protezione del brevetto per un dispositivo che avrebbe ingrandito gli oggetti in lontananza. Nello stesso periodo molti altri inventori stavano lavorando a dispositivi analoghi e il concetto di utilizzare lenti per ingrandire gli oggetti esisteva già da secoli. Astronomi e scienziati riconobbero subito il potenziale del telescopio per lo studio del cosmo, indipendentemente da chi lo avesse realmente inventato.
Galileo Galilei fu uno dei primi importanti utilizzatori dei telescopi. Nel 1609, in un modo tipico della rivoluzione scientifica rinascimentale, mise insieme nuovi approcci teorici nel campo dell’ottica e la maestria degli artigiani olandesi per creare un piccolo telescopio, che poi perfezionò nel corso degli anni. Con esso avrebbe fatto una serie di scoperte importanti, tra cui quella che… la Terra non era al centro dell’Universo, come si credeva comunemente all’epoca. Sappiamo tutti cosa è successo dopo, giusto? La Chiesa tradizionalmente sosteneva una visione geocentrica dell’Universo, che affermava che la Terra era al centro del cosmo e che tutti gli altri corpi celesti ruotavano intorno ad essa. Le scoperte del telescopio di Galileo furono considerate una sfida a questo assunto storico. Inutile dire che il nostro astronomo preferito fu accusato di eresia e imprigionato. La Chiesa avrebbe impiegato 359 anni per ammettere che non aveva commesso eresia.
Se ci atteniamo a questa breve narrazione, Lippershey sarebbe l’inventore del telescopio e Galileo, diciamo, il suo più famoso utilizzatore. Allora, cosa c’entra Leonardo? Beh, il primo telescopio funzionante l’aveva già realizzato lui nel 1492! Grazie alle sue ricerche sulle onde che si creano quando un oggetto cade su una superficie orizzontale di acqua calma e ferma, Leonardo giunse alla conclusione che sia la luce che il suono viaggiano nell’aria sotto forma di onde. Secondo un articolo pubblicato su La Repubblica, Leonardo mise a punto la sua invenzione del 1492 nel 1508, quando inserì una lente piano-convessa (l’obiettivo) in un tubo e, all’altra estremità, allineò una lente biconcava divergente (l’oculare). Così facendo, riuscì a raggiungere un potere di ingrandimento di circa il 40%. Le descrizioni dell’oggetto si trovano nel Codex Atlanticus della Biblioteca Ambrosiana di Milano e nei manoscritti A, E e F conservati all’Académie Française. Questi manoscritti scomparsi da secoli, furono ritrovati nel 1889 da Félix Ravaisson Mollien (1813-1900) che, tuttavia, non riuscì a interpretarli pienamente. Ora, Ravaisson Mollien non era un uomo qualunque, era un filosofo e scrittore, che era stato nominato da Napoleone III curatore della sezione di arte classica del Louvre. Eppure, di fronte ai disegni di Leonardo nel manoscritto F, foglio 53 verso, non riconobbe un cannocchiale, ma piuttosto due lenti separate da usare rispettivamente all’interno e all’esterno.
Torniamo al Rinascimento e alla fine del XVI secolo. Pare che una copia del prototipo di Leonardo sia stata portata nei Paesi Bassi nel 1590 e che sia stato questo oggetto a ispirare Hans Lippershey a costruire un modello simile. Come abbiamo detto, lo strumento di Lippershey precede di diversi anni quello costruito da Galileo.
Quindi, Lippershey e Galileo possono averlo sviluppato e reso famoso, ma Leonardo sembra essere colui che ha inventato il telescopio. Forse per noi è una novità, ma in realtà ricercatori e scienziati lo sapevano da tempo: nel 1930 il matematico italiano Domenico Argentieri affermò chiaramente, contrariamente a quanto credeva Ravaisson Mollien, che Leonardo era davvero il padre del telescopio: aveva studiato gli appunti e i disegni dell’artista ed era giunto alla conclusione che quello raffigurato e descritto era un primo tipo di telescopio. Non tutti però erano d’accordo con Argentieri. Molti, infatti, si pronunciarono contro la sua teoria, tra cui l’astronomo Pio Emanuelli e il fisico Vasco Ronchi.
In conclusione, qual è la risposta alla nostra domanda? Chi è la mente che ha creato il telescopio? Hans Lippershey, Galileo o Leonardo? Forse è giusto ammettere che si è trattato di un lavoro comune: se è vero che le intuizioni e il primo prototipo di Leonardo possono essere alla base dell’invenzione, è innegabile che il contributo pratico di Lippershey e l’ingegno di Galileo nel fondere insieme scienza e artigianato hanno portato la creazione di Leonardo a un passo dalla perfezione. Diciamo che, come spesso accade quando si parla di creatività, ingegno e momenti che cambiano la vita nella storia della scienza e dell’artigianato, la creazione di Leonardo è stata un’opera di grande successo.
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