La ricetta vincente di Technogym. La filosofia del Wellness applicata all’economia. 

“Ho capito che cosa dovrei fare se mi capitasse una seconda vita. Durante la prima, per attività fisica, sono rimasto al di sotto di tutti gli standard…”. Il tono simpatico e scherzoso del Presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano ben sintetizza il senso dell’evento che a Cesena ha portato anche l’ex Presidente americano Bill Clinton. 

 
Davanti a mille ospiti da oltre 60 Paesi del mondo sono stati inaugurati la Wellness Valley e, al suo interno, il Wellness campus: compongono il Technogym Village, primo esempio al mondo di fabbrica a misura d’uomo progettata secondo i criteri della salute e del benessere sul posto di lavoro.

Nerio Alessandri, Pierluigi Alessandri, Giorgio Napolitano, Paolo Lucchi 

Non solo un taglio del nastro. La ventesima edizione del Wellness Congress è servita a discutere degli scenari presenti e futuri dell’economia del benessere, con il contributo di esperti, politici, economisti e opinion maker internazionali. Ad aprire i lavori Nerio Alessandri, Presidente di Technogym, la società fondata nel 1983 oggi leader mondiale nella realizzazione di attrezzature per il fitness e fornitrice ufficiale delle Olimpiadi di Londra 2012.
Ha espresso la sua idea di wellness intesa come opportunità per uno sviluppo socio-economico sostenibile basato sulla salute delle persone. Tema collegato da un lato alla tavola rotonda medico-scientifica incentrata sulla ‘sfida alla globesità e alle malattie croniche’, e dall’altro alla possibilità di reagire alla fase di decrescita.
 
Non solo la società di Cesena è una delle aziende italiane sane che sta sorpassando la crisi mondiale ma è anche uno dei buoni esempi da imitare. Bill Clinton: “Esiste un futuro migliore, ma serve l’ottimismo che ho visto qui. Pensare che le cose andranno sempre peggio è stupido, significa essere destinati a fallire”. Napolitano: “Quante volte abbiamo sentito dire degli Stati Uniti come la terra di chi si fa da sé? Chi lo ha fatto più di Nerio Alessandri e del fratello Pierluigi e quanti ce ne sono in questa regione e in Italia come loro? Lo possiamo dire agli americani che anche qui ci sono persone così. Questo anche grazie alla famiglia. Ho apprezzato molto quello che Alessandri ha detto sul cambiamento come metodo. Guai se non guardiamo a come rinnovare davanti a un mondo competitivo”. 
 
I due fratelli che hanno fondato la Technogym, Nerio e Pierluigi, incarnano esattamente il modello Usa che ha migliaia di esempi eccellenti di self-made men che partono dal nulla come i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin, ma poi inventano storie di prepotente successo e ricchezza: tutto è iniziato nel garage di casa. Dopo 29 anni però, la loro Technogym è un impero che dà lavoro a oltre 1400 collaboratori diretti (con età media di 30 anni), ha 12 filiali in Europa, Usa, Asia e Sud America, ha fornito oltre 50.000 centri wellness nel mondo (con 16 milioni di utenti regolari) e circa 20.000 abitazioni private solo in Italia.
 
Il Technogym Village inaugurato a Cesena comprende un centro di ricerca e innovazione, gli stabilimenti produttivi e un grande wellness center dedicato all’attività fisica, alla formazione e alla cultura del wellness: miglioramento della qualità della vita attraverso una regolare attività fisica, una sana alimentazione e un approccio mentale positivo. Progettato dallo studio di architettura Antonio Citterio, Patricia Viel & Partners, ideazione peraltro selezionata per il Padiglione dedicato all’Italia alla 13° Biennale di Venezia, la mostra internazionale di architettura, copre 150mila metri quadrati di cui 60mila coperti, con fabbrica, uffici, sale convegni, biblioteca, ristorante con prodotti a chilometro zero, palestre e percorsi all’aperto. “Il Campus Village – ha detto Alessandri – è il più grande del mondo e la mia scommessa è quella di ospitare 25mila persone all’anno. Immaginate cosa può significare per Cesena?”. 
Tutto parte da un concetto: il wellness. La chiave di lettura è questa: va inteso come opportunità di sviluppo economico, sociale e come leva per la valorizzazione delle risorse umane. Da qui derivano opportunità a vantaggio di governi, aziende e cittadini. Detto altrimenti, è combattendo errati stili di vita che si possono contrastare problemi socio-economici. 
 
L’ex Presidente Usa, con la sua Clinton Foundation, lavora proprio su questo tema:  

 Bill Clinton tiene il suo discorso a Cesena

 Bill Clinton tiene il suo discorso a Cesena

“Negli Usa il primo problema sanitario è l’obesità infantile. Se non interveniamo, avremo una calamità economica causata dai costi del sistema sanitario. Obama è stato criticato perché in tempi di crisi ha pensato a una riforma sanitaria, ma la sanità è parte della crisi. In Usa si investe il 18% del Pil per curare le malattie, la maggior parte legate a un cattivo stile di vita. Se si lavorasse alla prevenzione, se si rendessero le diete più accessibili e si responsabilizzassero genitori e figli, con quei soldi potremmo assumere migliaia di nuovi lavoratori: investire sul wellness vuol dire investire sul futuro anche economico del pianeta”.

Senza contare, appunto, l’impatto sociale: “Nella mensa aziendale ho trovato frutta e verdura prodotti a 2 km. Un americano medio mangia prodotti che hanno percorso mille miglia, che vuol dire più conservanti, più calorie, più danni alla salute. In Usa non si pensa mai a questo”. 
 
È il cambio di rotta invocato dalla first lady Michelle Obama. Ma che anche in Italia, terra storica della dieta mediterranea da tutti indicata come l’abc dell’alimentazione corretta, è un tema di grande attualità soprattutto per i numeri crescenti legati all’obesità infantile. “Lo stato di salute degli italiani può e deve migliorare soprattutto per i giovani. Ci sono tendenze preoccupanti – ha detto il Ministro della Salute Renato Balduzzi – per obesità e sedentarietà. Più di tre ore al giorno ai videogiochi è preoccupante”. Ma il discorso vale per tutta la popolazione: “Occorre far attenzione ai fattori di rischio del tabagismo, dell’inattività fisica e delle dipendenze vecchie e nuove. Bisogna far capire alle famiglie che star bene significa prendersi cura di sé, non solo non avere malattie”. 
Così Clinton: “Guardando questo stabilimento vediamo una grande opportunità economica, perché il wellness costa meno della malattia: è l’opportunità per tornare a crescere”. 

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