In the evening, we would get into the car and drive to the curve or straight stretch we had scouted out in the days before. Armed with blankets—the spring nights were still chilly, especially in those mountainous or hilly areas—we would park and lower the seats of the cars only some of us owned, settling in to sleep. But not before sinking our teeth into sandwiches stuffed with omelettes, ham, mortadella, salami, or cheese that our caring mothers had prepared. We brought bottles of fresh water and plenty of enthusiasm. Someone always had a beer. At dawn, we would wake up groggy but eager to hear the first roar of engines as the cars zoomed by right before our eyes.
We were on the Circuit of the Madonie, a mountain range in the province of Palermo, and it was the 1970s. This was the Targa Florio, the oldest and most iconic road race, held since 1906 on the streets of Sicily: it attracted the most famous and daring drivers from all over the world to each edition. It was organized—one might say invented—by Vincenzo Florio.
A visionary, ambitious, a great traveler, and a shrewd entrepreneur, Vincenzo Florio, brother of Ignazio and brother-in-law of Donna Franca Florio, was determined to create what drivers who participated over the years would call the most beautiful, one of the toughest, but certainly the most exciting of all car races. It was, after all, the early 1900s: the roads were little more than dirt tracks, there were numerous hairpin turns that could take your breath away, and the beauty and uniqueness of the landscape left a lasting impression. Those who drove these roads, this one-of-a-kind street circuit, never forgot it and couldn’t help but fall in love with it. Under those conditions, the race was truly daring, and the drivers became heroes in the eyes of the public, who had already been waiting for hours along the straights, curves, and embankments of the route. A sea of people, ready to cheer on their favorites, and always willing to lend a hand to anyone with a flat tire, a mechanical issue, or in need of a sip of water. This was the local spirit, welcoming tourists, mechanics, and drivers from all over Sicily, Italy, other countries, and even the United States. Locals even offered their garages to shelter the cars during breaks.
Rapiditas, or speed, was the motto of the time, which Vincenzo Florio embraced so much that he even founded a magazine that bore the name on its masthead. The race even had its own newspaper!
Over the years, the Targa changed, but it never died. Today, the historic Targa Florio is run with vintage cars. The circuit has been modified here and there, and this year, it included the Monreale Trophy, which saw cars take on the “Bellolampo – Passo di Rigano” route. The trophy is named after the town bordering Palermo, famous for its cloister, cathedral with stunning mosaics, and an organ with around 10,000 pipes and six registers.
Part of the Italian Championship for historic and modern cars, the 2024 Targa Florio Classica took place over three days, ending on Sunday, October 13th. The 230 participants set off from Piazza Giuseppe Verdi, in front of the Teatro Massimo in Palermo, heading toward the province of Trapani. For the first time ever, the route included the Cretto di Burri, before returning on Friday and Saturday to the traditional circuit through the Madonie, where fans awaited in Collesano, Cerda, Termini Imerese, Caltavuturo, and other towns along the way. On Sunday morning, the route followed Bellolampo-Passo di Rigano, the same path where the legendary Palermo driver Nino Vaccarella, also known as the “Flying Headmaster” due to his career in education, claimed his first victory.
Among the competing cars were the ever-present Porsche, Mercedes, and a large group of Ferraris (70 in total). Of the drivers, we must mention a female participant, Roberta Pasero from Vanity Fair (driving a Porsche 992.2), chef Carlo Cracco (in a Mercedes 300 SL), and the President of the Automobile Club Milan, Geronimo La Russa (in a Mercedes Pagoda 250 SL). The event drew drivers from about twenty different countries, including Europe, the United States, Australia, Japan, Egypt, and Thailand, who competed in the Regularity Race: the Italian Championship for Historic and Modern Events.
As the President of the Italian Automobile Club reminded us, Sicily is the birthplace of ACI, and the Targa Florio is a treasure to be preserved for the future. Thanks to the Automobile Club of Palermo and the support of the Italian Automobile Club and Club Aci Storico, the world’s most fascinating car race takes place every year, allowing enthusiasts, drivers, and everyone involved in the racing world to experience this ancient route, captivating those who see it for the first time or are returning for another thrilling run.
The winners of this edition of the Targa Florio Classica were Francesco and Giuseppe Di Pietra, father and son, driving a FIAT 508C from the Franciacorta Motori team, based in Campobello di Mazara, in the province of Trapani. The “Monreale Trophy” was awarded to the crew of a 1937 Lancia Aprilia.
While the 2024 edition of this spectacular competition, known worldwide, was taking place, Polizzi Generosa, a town in the Madonie, hosted film shoots and a masterclass with Giuseppe Tornatore and Martin Scorsese. The mayor of Polizzi Generosa granted Scorsese honorary citizenship. Proud of his origins—his grandparents emigrated to America—Scorsese could not resist the opportunity to personally visit the town his family came from.
Ci si metteva in automobile la sera, si arrivava alla curva o al rettilineo che si era progettato nei giorni precedenti e, muniti di coperte – la primavera era ancora fresca di notte soprattutto in quei luoghi montani o collinari – ci si fermava a dormire abbassando i sedili delle automobili che pochi di noi possedevano, non prima di avere addentato i panini ripieni di frittata o di prosciutto o mortadella o salame o formaggio che le mamme, premurose, avevano preparato. Bottigliette d’acqua fresca e tanto entusiasmo. Qualcuno portava una birra. L’alba ci coglieva assonnati ma ansiosi di cominciare a sentire il primo rombo dei motori delle vetture che presto avremmo visto sfrecciare davanti ai nostri occhi.
Eravamo nel circuito delle Madonie, catena di monti in provincia di Palermo, ed erano gli anni ’70del Novecento: era il tracciato della Targa Florio, la più antica e suggestiva corsa automobilistica che dal 1906 si correva per le strade della Sicilia e, organizzata – inventata direi – da Vincenzo Florio che vide tra i piloti partecipanti i più blasonati e intraprendenti piloti di ciascuna edizione e di qualunque nazione.
Lungimirante, ambizioso, grande viaggiatore e imprenditore accorto, Vincenzo Florio, fratello di Ignazio e cognato, quindi, di donna Franca Florio, volle organizzare quella che è stata definita dai piloti che vi hanno partecipato nel corso di tantissimi anni, la più bella, una delle più difficili ma, senz’altro, la più entusiasmante gara automobilistica. Vuoi – eravamo ai primi del ‘900 – per le strade che erano quasi delle trazzere, vuoi per i numerosi tornanti da cardiopalmo, vuoi per la bellezza e unicità del paesaggio, chi percorreva quelle strade, quel circuito su strada unico, non poteva dimenticarlo, non poteva non innamorarsene. La competizione, in quelle condizioni, era davvero temeraria e i piloti sembravano eroi agli occhi del pubblico che, già da parecchie ore prima dell’inizio della gara, sostava instancabile ai bordi dei rettilinei, delle curve, sui terrapieni che si snodavano lungo tutto il percorso. Una fiumara di persone in attesa dei loro beniamini e pronti a dare una mano a chi bucasse una ruota o avesse un qualsiasi guasto meccanico o chi avesse bisogno di bere un goccio d’acqua. Questa era la gente del luogo che accoglieva in quei giorni persone e personaggi, turisti, meccanici e piloti provenienti da ogni parte della Sicilia, dell’Italia, da altre nazioni e perfino dagli Stati Uniti e metteva a disposizione anche i propri garage per dare rifugio alle automobili in sosta.
“Rapiditas”, velocità, era il motto di quel periodo che Vincenzo Florio fece suo a tal punto che fondò pure una rivista che ne portava, in testata, il nome. La corsa aveva pure il suo giornale!
Col passare degli anni la Targa non fu più la stessa ma non poteva morire.Adesso si corre la Targa storica con auto d’epoca. Il circuito ha subito qualche variazione, qualche innesto e quest’anno si è arricchita del Trofeo Monreale, che vede le vetture attraversareil tracciato della “Bellolampo – Passo di Rigano”. Il trofeoprende il nomedallacittadina quasi confinante con il capoluogo Palermo ed è famosa per il chiostro, per il suo duomo con i suoi meravigliosi mosaici e per il suo organo con circa10.000 canne e sei registri,
Nell’ambito del Campionato italiano Grandi Eventi per auto storiche e moderne si colloca la Targa Florio Classica 2024 che ha visto per tre giorni, fino alla domenica 13, i 230 partecipanti attraversare le strade del circuito con partenza da Piazza Giuseppe Verdi, davanti il Teatro Massimo, a Palermo, verso la provincia di Trapani che al Cretto di Burri – novità assoluta -ha visto attraversare gli equipaggi che poi, venerdì e sabato, sono tornati a percorrere il tradizionale circuito attraverso le Madonie, attesi dai tifosi di Collesano, Cerda, Termini Imerese, Caltavuturo e gli altri paesi che si snodano lungo tutto il tragitto. La domenica mattina il percorso è stato Bellolampo-Passo di Rigano, quello che vide alla sua prima vittoria il “mito” palermitano Nino Vaccarella, il “Preside volante” come era chiamato dai giornalisti per via della sua principale attività che svolgeva nell’ ambito scolastico.
Tra le automobili in gara c’erano le immancabili Porsche, Mercedes e un nutrito gruppo di Ferrari (70) e tra i piloti ci piace citare una donna, Roberta Pasero di Vanity Fair (su Porsche 992.2); il cuoco Carlo Cracco (su Mercedes 300 SL); il Presidente dell’Automobil Club Milano, Geronimo La Russa (su Mercedes Pagoda 250 SL). Non sono mancati piloti provenienti da circa venti diverse nazioni: dall’ Europa, Stati Uniti, Australia, Giappone, Egitto, Thailandia che hanno partecipato alla gara di regolarità: Campionato Italiano Grandi Eventi Regolarità Moderna.
La Sicilia, come ha ricordato il Presidente Nazionale dell’ Automobile Club Italia, ha dato i natali all’ACI e la Targa Florio è un patrimonio da implementare nel futuro.
Ed è grazie all’Automobile Club di Palermo e al supporto dell’Automobile Club d’Italia e Club Aci Storico che ogni anno la corsa automobilistica più affascinante del mondo ha luogo e consente di far conoscere anche questo aspetto della Sicilia, portando gli appassionati, i piloti e tutti quelli che gravitano nel mondo delle corse automobilistiche lungo l’antico percorso che incanta coloro che lo attraversano per la prima volta o lo hanno già conosciuto.
I vincitori di questa edizione della Targa Florio Classica sono stati Francesco e Giuseppe Di Pietra, padre e figlio, su FIAT 508C della scuderia Franciacorta Motori,di Campobello di Mazara in provincia di Trapani. Il “Trofeo Monreale” è stato assegnato all’equipaggio della Lancia Aprilia del 1937.
Mentre si svolgeva l’edizione 2024 di questa bellissima competizione sportiva che è conosciuta in tutto il mondo, a Polizzi Generosa, comune delle Madonie, nei giorni dal 9 al 13, ha effettuato delle riprese cinematografichee ha tenuto una master class insieme a Giuseppe Tornatore, Martin Scorsese al quale veniva consegnata la cittadinanza onoraria dal sindaco della cittadina madonita.Orgoglioso delle sue origini polizzane – i suoi nonni emigrarono in America –non poteva rinunciare alla possibilità di conoscere personalmente il paese d’origine della sua famiglia.
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