Giglio island, in the province of Grosseto, is one of Italy's UNWTO villages (Photo: Cellai Stefano/Dreamstime)

It seems an established trend, especially after the pandemic: the more we progress from a scientific and technological point of view, the more we yearn for living simply. We all read about young up-and-coming professionals leaving the city during the pandemic and relocating – laptop and the opportunity to work from home in hand – somewhere beautiful and rural.

Going back to one’s roots and living as your grandparents did – but with a high-speed internet connection, of course.

And then, there is our renewed wish – alas, better say necessity – to protect and care for the environment, which made us all more aware of the importance of sustainability, and led us to develop a “greener” conscience: in this case again, the idea of getting closer to nature and embracing a way of life more in tune with its rhythms has become the objective of many.

In the past couple of years, the United Nations World Tourism Organization (UNWTO) has compiled a list of villages around the world where a perfect mix of rurality, tradition, and innovation meet to demonstrate that – yes! – we can value the past and keep it alive while enjoying the best the modern age can give us. The initiative, known as Best Tourism Villages, supports UNWTO’s main goal, the promotion of responsible and sustainable tourism in every corner of the world.

To become part of the UNWTO list, villages must be able to bring together the effort to maintain their cultural and culinary heritage alive with a clear commitment to innovation and sustainability: feet well rooted in a solid past, but eyes set towards the future. The interesting thing for us is that, as presented on the official website of Italian tourism, www.italia.it, some of our prettiest hamlets made it into the list. It all started in 2021 with San Ginesio, a village of about 4,000 in the Macerata province of Marche. It continued in 2022 with Sauris-Zahre, a charming village on the Friuli Venezia-Giulia Alps with a population of only 421, and Giglio Island, a pearl of the Tuscan Archipelago, perhaps the most well-known of the three, located off the coast of the Grosseto province in Tuscany.

Let us start from the North and the beautiful hamlet of Sauris-Zahre. This small village lies peacefully at almost 4,000 ft on the Friulan Dolomites; it is a German-speaking settlement, somehow difficult to reach from the valley and, for this reason, it remained largely unchanged for centuries. Strolling among its stone and wood homes is magical and timeless for sure, especially if you happen to be there during Carnevale, the celebration of which is one of the best established local traditions. Sauris-Zahre is also known for its enogastronomic heritage, which includes internationally-known productions of ham, alpine cheeses, and craft beers. Tradition and natural beauty are cherished here, but what about innovation? Well, Sauris-Zahre has been one of the first places to embrace, back in the 1980s, the concept of albergo diffuso, “diffuse hotel,” where the village itself becomes your hotel, local restaurants and cafés your dining area, and stores selling traditional products and crafted goods a very special hotel boutique.

Sauris lake, near the village of Sauris Zahre (Photo: Christa Eder/Dreamstime)

Let us move south and west, towards Tuscany, and take a ferry to the quaint Isola del Giglio, Giglio Island. It is one of the islands forming the Tuscan Archipelago, which is the largest marine park in Europe. Because of the perfect balance reached between tourism and environmental awareness and protection, Giglio Island has been long considered an example to follow when it comes to safeguarding nature while benefiting from the perks of tourism, too. The island attracts a variety of people, from those interested in scuba diving to history buffs, thanks to its rich archaeological and cultural connections with both the Etruscans and the Romans. Giglio Island managed to remain, just like Sauris-Zahre, faithful to its roots and respectful of the environment that made it such a beloved spot.

The historical tower of Campese, on Giglio Island (Photo: Gianni Tonazzini/Dreamstime)

Last but not certainly least is the first Italian village to be selected by the UNWTO, San Ginesio, in the Marche, also known as the balcone dei Monti Sibillini, or the Sybilline Mountains’ balcony, because of its spectacularly scenic location. But that’s not the only nickname San Ginesio gained throughout the years: it is also called the città delle 100 chiese, “the town of 100 churches,” because of the wealth of its artistic and architectural patrimony. San Ginesio is strategically located near one of the most impressive natural parks in the country, the Parco Nazionale dei Monti Sibillini, known as one of the most innovative protected areas when it comes to sustainability.

The façade of San Gregorio Church in San Ginesio (Photo: Kristinadrodzphotography/Dreamstime)

This beautiful village is also very lively from a cultural point of view, with its Festival di Musica Antica and a fair dedicated to the art of acting. Indeed, because of its deep connection with the arts and with creativity, San Ginesio became a UNESCO Creative City in 2004. Unfortunately, it was harshly hit by the 2016 earthquake, the same one that destroyed Amatrice, but that was, in way, the starting point for further improvement, so much so that today San Ginesio is a key stop for all slow tourism lovers visiting these parts of Italy.

Sembra una tendenza consolidata, soprattutto dopo la pandemia: più progrediamo dal punto di vista scientifico e tecnologico, più desideriamo vivere in modo semplice. Tutti abbiamo letto di giovani professionisti emergenti che hanno lasciato la città durante la pandemia e si sono trasferiti – laptop e possibilità di lavorare da casa – in qualche luogo bello e rurale.

Tornare alle radici e vivere come i propri nonni, ma ovviamente con una connessione internet ad alta velocità.

E poi c’è il rinnovato desiderio – meglio dire necessità – di proteggere e curare l’ambiente, che ci ha reso tutti più consapevoli dell’importanza della sostenibilità e ci ha portato a sviluppare una coscienza più “verde”: anche in questo caso, l’idea di avvicinarsi alla natura e di abbracciare uno stile di vita più in sintonia con i suoi ritmi, è diventata l’obiettivo di molti.

Negli ultimi due anni, l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) ha stilato una lista di villaggi in tutto il mondo in cui si incontrano un mix perfetto di ruralità, tradizione e innovazione per dimostrare che – sì! – è possibile valorizzare il passato e mantenerlo vivo, godendo al tempo stesso del meglio che l’era moderna ci può offrire. L’iniziativa, nota come Best Tourism Villages, sostiene l’obiettivo principale dell’UNWTO, la promozione di un turismo responsabile e sostenibile in ogni angolo del mondo.

Per entrare a far parte della lista dell’UNWTO, i villaggi devono essere in grado di coniugare lo sforzo di mantenere vivo il proprio patrimonio culturale e culinario con un chiaro impegno verso l’innovazione e la sostenibilità: piedi ben radicati in un solido passato, ma sguardo rivolto al futuro. La cosa interessante per noi è che, come presentato sul sito ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, alcuni dei nostri borghi più graziosi sono entrati nella lista. Tutto è iniziato nel 2021 con San Ginesio, un paese di circa 4.000 abitanti in provincia di Macerata, nelle Marche. Si è proseguito nel 2022 con Sauris-Zahre, grazioso borgo sulle Alpi friulane con soli 421 abitanti, e l’Isola del Giglio, perla dell’Arcipelago Toscano, forse il più noto dei tre, situato al largo della costa nella provincia toscana di Grosseto.

Partiamo da nord e dal bellissimo borgo di Sauris-Zahre. Questo piccolo villaggio si trova a quasi 4.000 metri sulle Dolomiti Friulane; è un insediamento di lingua tedesca, in qualche modo difficile da raggiungere dalla valle e, per questo motivo, rimasto in gran parte immutato per secoli. Passeggiare tra le sue case in pietra e legno è sicuramente magico e senza tempo, soprattutto se vi capitate durante il Carnevale, la cui celebrazione è una delle tradizioni locali più consolidate. Sauris-Zahre è nota anche per il suo patrimonio enogastronomico, che comprende produzioni di prosciutto, formaggi d’alpeggio e birre artigianali note a livello internazionale. La tradizione e le bellezze naturali sono molto apprezzate, ma che dire dell’innovazione? Ebbene, Sauris-Zahre è stato uno dei primi luoghi ad abbracciare, già negli anni Ottanta, il concetto di albergo diffuso, dove il paese stesso diventa il vostro albergo, i ristoranti e i caffè locali il vostro punto di ristoro e i negozi di prodotti tradizionali e artigianali una boutique d’albergo molto speciale.

Spostiamoci a sud e a ovest, verso la Toscana, e prendiamo un traghetto per la caratteristica Isola del Giglio. È una delle isole che formano l’Arcipelago Toscano, che è il più grande parco marino d’Europa. Grazie al perfetto equilibrio raggiunto tra turismo e consapevolezza e protezione dell’ambiente, l’Isola del Giglio è stata a lungo considerata un esempio da seguire quando si tratta di salvaguardare la natura beneficiando anche dei vantaggi del turismo. L’isola attrae una grande varietà di persone, dagli appassionati di immersioni subacquee agli amanti della storia, grazie ai suoi ricchi legami archeologici e culturali con gli Etruschi e i Romani. L’Isola del Giglio è riuscita a rimanere, proprio come Sauris-Zahre, fedele alle sue radici e rispettosa dell’ambiente che l’ha resa un luogo così amato.

Ultimo, ma non certo per importanza, è il primo borgo italiano selezionato dall’UNWTO, San Ginesio, nelle Marche, conosciuto anche come il balcone dei Monti Sibillini, per la sua spettacolare posizione panoramica. Ma non è l’unico appellativo che San Ginesio si è guadagnato nel corso degli anni: è anche noto come la città delle 100 chiese, per la ricchezza del suo patrimonio artistico e architettonico. San Ginesio si trova in una posizione strategica, vicino a uno dei parchi naturali più suggestivi del Paese, il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, una delle aree protette più innovative in tema di sostenibilità. Questo bellissimo borgo è molto vivace anche dal punto di vista culturale, con il suo Festival di Musica Antica e una fiera dedicata all’arte della recitazione. Infatti, per il suo profondo legame con le arti e la creatività, nel 2004 San Ginesio è diventato Creative City Unesco.

Purtroppo San Ginesio è stato duramente colpito dal terremoto del 2016, lo stesso che ha distrutto Amatrice, ma questo è stato, in qualche modo, il punto di partenza per un ulteriore miglioramento, tanto che oggi è una tappa fondamentale per tutti gli amanti del turismo lento che visitano queste zone d’Italia.

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