Italy-America Chamber of Commerce Southeast (IACCSE) lancia un nuovo servizio per le imprese italiane che vogliono approdare in Florida. A darne notizia è Assocamerestero, spiegando che dal 1 febbraio 2018, sarà disponibile un incubatore di impresa che permetterà alle start-up italiane di appoggiarsi alla Camera di Commercio italiana a Miami per iniziare un percorso di internazionalizzazione negli Stati Uniti, con focus sulla Florida.

Quarta economia negli USA con un Pil di 882.798 milioni di dollari (dati 2015), oggi più che mai, la Florida costituisce un richiamo per aziende innovatrici provenienti da tutto il mondo.
Per avere contezza dell’importanza dei rapporti commerciali tra Italia e Florida, basti pensare che, tra il 2011 e il 2016, le esportazioni italiane verso il Sunshine State sono duplicate (dati Enterprise Florida), passando da 1.070 milioni di $ a 2.200 milioni di $.

Ecco perchè il servizio di incubatore di impresa della IACC – sottolineano da Miami – rappresenta “un’occasione unica per far crescere il proprio business puntando a un vasto mercato (ca. 20 milioni di abitanti), caratterizzato da consumatori con elevato potere d’acquisto e in grado di fungere da hub strategico per chi desideri riesportare verso l’America Latina”.

Le imprese interessate potranno, infatti, scegliere se affittare all’interno della sede camerale, in una location centrale collocata nel cuore economico e finanziario di Miami, una postazione privata o in co-working, usufruendo dei numerosi servizi logicistici, amministrativi, di segreteria e informativo-consulenziali messi a disposizione dalla Camera. Dal 1 febbraio 2018, infatti, saranno disponibili 4 spazi ammobiliati e dotati di wi-fi, fotocopiatrice multifunzione e un’ampia sala conferenze per 4 aziende qualificate che vogliano avviare la propria attività all’interno di un ufficio condiviso in un prestigioso grattacielo di Miami. Il servizio di incubazione ricomprenderà sessioni private di tutoring con consulenti legali, imprenditori e professionisti locali. In questo modo, conclude la Camera, “le start-up verranno introdotte non solo presso altre aziende attive sul territorio ma anche presso i soggetti istituzionali e gli enti di promozione economica locali”.


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