La lunga linea costiera di Soverato, un paradiso estivo per chi ama le vacanze tra castelli di sabbia e acque cristalline (Ph© Giovanni Gagliardi | Dreamstime.com)

La Calabria, punta dello Stivale italiano, si caratterizza per la diversità dei paesaggi e la prossimità delle montagne al mare. Persino nell’entroterra c’è sempre un luogo da cui è possibile intravedere un lembo di mare da raggiungere in breve tempo. In un’ora si può passare dai 300 ai 1000 metri di altitudine e da una costa all’altra. Questa, tra le altre, è una peculiarità della vacanza in questa meravigliosa terra, in grado di soddisfare gusti ed esigenze diverse con un’offerta turistica dinamica e ricca di relax e stanzialità.

Una delle province calabresi è Catanzaro che si affaccia su due mari: lo Ionio a est e il Tirreno a ovest, e l’istmo di Catanzaro stretta valle tra il Golfo di Squillace il Golfo di Sant’Eufemia, è il punto più stretto della penisola italiana. Nelle giornate più limpide, da alcuni punti si possono vedere nello stesso momento il Tirreno, lo Ionio, le Eolie e la cima dell’Etna.
Catanzaro è associato alle belle coste ioniche come Soverato. Eppure la città, che si estende da un’altezza di 600 metri fino al mare, offre molte attrattive tutte da scoprire: il Duomo, la chiesa dell’Osservanza, la basilica dell’Imnacolata Concezione, il ricco Parco della Biodiversità Mediterranea, pieno di piante diverse, con viali alberati, voliere, un laghetto e opere d’arte di importanti artisti contemporanei.
Dal Belvedere si può ammirare la valle della Fiumarella e il Golfo di Squillace. Simbolo della città è la Fontana del Cavatore realizzata da Giuseppe Rito, che rappresenta la tenacia della gente di Catanzaro. Fa parte del complesso monumentale di San Giovanni che ospita fino al 29 agosto 2021 una interessante mostra di opere grafiche di Marc Chagall ispirate alla Bibbia.

Proseguendo troviamo Tiriolo, paese della Sila Piccola, adagiato su un poggio a metà tra le valli dei fiumi Amato e Corace, nel punto più stretto dell’istmo di Catanzaro. Una traccia romana è la tavoletta bronzea del Senatus Consultum de Bacchanalibus, decreto del II sec. a.C. con cui il senato romano vietava i Bacchanalia, riti orgiastici a cui partecipavano anche le élite e pertanto considerati luogo di possibili cospirazioni contro lo Stato. Il reperto originale rinvenuto nel 1640, si trova oggi a Vienna perché donato nel 1727 all’imperatore Carlo VI d’Asburgo, ma una copia si trova nel museo archeologico come una tomba monumentale brettia in calcare del IV sec. a.C.
Da non perdere il Museo del Costume con 35 abiti tipici calabresi e la mostra degli Strumenti Musicali Popolari con zampogne, lira calabrese, flauti, tamburelli che con l’organetto e i bassi sono gli strumenti della tarantella riggitana.

In Calabria ha radici remote l’arte della tessitura. Una delle perle regionali di quest’arte tessile è il vancale, la tipica stola calabrese indossata sia anticamente sui costumi tradizionali, ad esempio sulla “pacchiana”, sia al giorno d’oggi, come decoro ornamentale delle case.
L’ultima bottega di arte tessile con telai medievali che sopravvive in Calabria è proprio a Tiriolo.

A San Floro due realtà imprenditoriali gestite da giovani sono il Mulinum, un’azienda agricola che produce grani locali e, al contempo, è un modello agricolo di valorizzazione delle tipicità del territorio ora replicato in altre zone d’Italia (www.mulinum.it) e Nido di seta, una cooperativa che ha ripreso in mano l’antica filiera della gelsibachicoltura che ha reso San Floro e il catanzarese, a cavallo tra il 700 e l’800, il centro produttivo di seta più importante di Italia (www.nidodiseta.com).

Soverato è famosa per il suo lido dalla sabbia fine e bianca. Nella parte storica del borgo, detta Soverato Superiore, costruita agli inizi del 1800, nella chiesa di Maria Santissima Addolorata è custodito un capolavoro rinascimentale che porta la firma di Antonello Gagini, uno dei più grandi scultori dell’Italia meridionale. È la Pietà, una scultura marmorea che prende spunto dalla Pietà di Michelangelo Buonarroti.
L’opera fu commissionata nel 1521 da Giovanni Martino D’aquino. Il volto della Madonna è meno giovane e più sofferente rispetto alla figura di Michelangelo. L’opera si trovava in origine nella chiesa del convento di Santa Maria della Pietà di Petrizzi, che però venne interessato dal sisma del 1783. È un antico convento agostiniano del secolo XV, fondato dal Beato Francesco da Zumpano, oggi splendido agriturismo e location di lusso per matrimoni, feste ed eventi col nome di Borgo del Convento. La chiesa, priva di tetto, è molto suggestiva ed è possibile celebrarvi matrimoni. (www.borgodelconvento.it)
Per quanto riguarda la ristorazione a Soverato si mangia molto bene e la cucina esalta i prodotti freschi e tipici del luogo Anche l’enologia ha raggiunto ottimi livelli. Ma la Calabria ha molto altro da offrire al viaggiatore curioso.

Receive more stories like this in your inbox