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Fabio Leli riceve il Golden Spike Award da Mitsuyo Miyazaki. Photo by Julian Starks Photography
Non il solito film festival. Social in the World nasce dall’idea innovativa di un gruppo di giovani ed entusiasti professionisti, tutti tra i 18 e i 25 anni, appassionati di cinema e non solo. Fondata dal direttore Giuseppe Alessio Nuzzo, la rassegna si svolge ogni estate nella città di Vico Equense in Campania ed è giunta già alla quarta edizione, riscuotendo un grande successo anche al di fuori dei confini italiani.
 
Il festival, infatti, è accompagnato da una serie di eventi ospitati da centri culturali e altri festival cinematografici in Europa, Stati Uniti e Asia. Tra questi, l’Istituto Italiano di Cultura di Los Angeles ha messo a disposizione di SWFF il proprio teatro per il terzo anno consecutivo, in occasione di una speciale serata dedicata al cinema, alla musica e ai saluti.
 
La direttrice reggente dell’IIC, Michela Magrì, ha ricordato che “Social in the World celebra il legame tra l’Italia e la culla del cinema, Los Angeles” ed ha introdotto con grande emozione l’ultimo evento dell’anno, nonché l’ultimo del suo mandato ministeriale a Los Angeles prima di partire per la sede di Jakarta, Indonesia.
 
Incentrata su temi di natura sociale, dall’ambiente ai diritti umani, dalla diversità alla cultura in generale, la kermesse mira a risvegliare il senso critico dello spettatore e a dare spazio anche a produzioni low budget come cortometraggi e documentari realizzati da giovani registi provenienti da tutto il mondo. Ma il direttore Giuseppe Alessio Nuzzo tiene a sottolineare che non di solo cinema vive Social in the World, nel cui ambito sono organizzati anche concorsi di fotografia, mostre d’arte e workshop dedicati agli studenti, come Young Film Factory.
 
Quest’ultimo vede ogni anno la partecipazione di 3 registi emergenti che, con attori e troupe, sono chiamati a realizzare un cortometraggio sull’argomento prescelto, in questo caso l’amore. Vincitore dell’edizione 2014, nominato da una giuria di esperti e critici, è stato Fabio Leli con il suo lavoro intitolato The Social Networld, una critica aperta alla moderna tendenza, per usare le parole del giovane regista, a “Connettersi ai social media e disconnettersi dalla realtà dei rapporti umani”. Il film ha ricevuto il premio Golden Spike Award, presentato dalla madrina della serata, l’attrice Valentina Castellani, e consegnato dalla vincitrice del SWFF 2013, Mitsuyo Miyazaki.
 
Sempre dalla fucina di Young Film Factory è stato selezionato per la proiezione all’IIC il corto Sete, diretto da Antonio Braucci, il quale ha voluto mostrare la bellezza paesaggistica ed umana di Napoli, in contrasto con l’immagine negativa che molti film attribuiscono alla città.
 
La pellicola protagonista dell’evento losangelino è stata, però, The Fifth Horseman di Kari Barber, studentessa di cinema presso la University of Southern California. Sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale, un giovane medico dell’esercito imperiale giapponese non può sfuggire agli orrori del conflitto e del laboratorio gestito da suo padre, l’Unità 731, realmente esistita e responsabile di atroci crimini per la sperimentazione di armi batteriologiche. Candidato al SWFF 2014, il film si è distinto per la cura dei particolari nell’ambientazione storica e per l’intensità delle immagini che, grazie anche agli effetti speciali curati da Andrea Speroni, non hanno lasciato affatto indifferente il pubblico in sala.
 
Ad allietare l’atmosfera sono stati chiamati due ospiti d’eccezione, l’acclamato compositore e direttore d’orchestra Andrea Morricone e la pianista e compositrice siciliana Giuseppina Torre, più volte vincitrice dei Los Angeles Music Awards come artista internazionale. Oltre a brani autografi, Giuseppina Torre ha eseguito al piano il noto Tema d’Amore scritto dallo stesso Morricone per il film premio Oscar di Giuseppe Tornatore, Cinema Paradiso, che quest’anno ha festeggiato il venticinquesimo anniversario.
Invitato poi sul palco a ricevere il riconoscimento Golden Spike Award dal direttore del SWFF, il compositore figlio d’arte ha raccontato con simpatia la genesi dell’opera e deliziato la platea con una performance a sorpresa: il Tema della Maturità, tratto dallo stesso film.
 
Nel celebrare il cinema italiano di ieri e di oggi non poteva mancare uno speciale tributo all’attore Nino Manfredi, nel decennale della scomparsa, ricordato con la proiezione di una video-raccolta di alcune tra le sue più note interpretazioni. “Sono stato molto commosso nel guardarla”, ha commentato il regista e sceneggiatore, genero di Manfredi, Alberto Simone. “In un paio di quei film abbiamo lavorato insieme, per me è stato un grande onore ed è sempre un piacere rendere omaggio a Nino”.
 
Alberto Simone ha recentemente presentato presso l’Istituto di Cultura il suo Meeting the Master – Sri Sri Ravi Shankar e, per il contributo al cinema di argomento sociale, è stato anche lui premiato da Michela Magrì nell’ambito dell’evento dedicato al Social World Film Festival.

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