“Ci sono 293 beni immobili di valore culturale crollati o gravemente danneggiati nel raggio di 20 km dall’epicentro del terremoto tra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo” ha detto il ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, in una conferenza stampa al Collegio Romano dove ha fatto un primo punto della situazione sul patrimonio artistico e culturale danneggiato dal sisma e sulle misure già in atto per preservarlo in vista di ricostruzioni e restauri.

Dopo l’emergenza, il soccorso dei sopravvissuti e il triste recupero delle vittime, si è passati alla gestione del patrimonio storico e artistico danneggiato dalle scosse del 24 agosto.

Nelle aree interessate dalle principali scosse in Lazio, Marche e Umbria sono già presenti i carabinieri dei tre comandi regionali per la Tutela del Patrimonio che stanno provvedendo a una prima verifica e valutazione dei danni e la messa in sicurezza del patrimonio culturale anche al fine di prevenire sottrazioni dolose.
 
L’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro ha già elaborato l’elenco dei beni di interesse culturali presenti nel territorio. Sono già attive le unità di crisi Regionali del MiBACT di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che, d’intesa con gli istituti del Ministero e le Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle aree coinvolte, stanno individuando anche le località adeguate al deposito dei beni culturali mobili danneggiati o a rischio.

Il numero delle opere e dei beni da tutelare “è destinato ad aumentare – ha detto il segretario Generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia- perché l’azione del sisma si espande lungo le falde e non in un cerchio geometrico intorno all’epicentro”.

La conferma arriva proprio dai Carabinieri. “Ben 50 di questi siti sono già stati oggetto di un primo sopralluogo da parte dei carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale – ha aggiunto il generale del Comando carabinieri del Nucleo tutela patrimonio artistico, Fabrizio Parrulli- e sono in gran parte crollati”.


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