Sun di Antonio Signorini, Oblong Contemporary Gallery (courtesy Oblong Contemporary Gallery)

Ha aperto a Firenze in piazza del Carmine una nuova sede di Oblong Contemporary Art Gallery che va ad aggiungersi alle sedi di Dubai e Forte dei Marmi. L’opening della nuova Galleria in piazza del Carmine è avvenuta alla presenza di Antonio Signorini, l’artista cui è dedicata la prima mostra nei nuovi spazi espositivi, dove si presenta un nucleo importante di opere da collezione tra numerose sculture di medie e grandi dimensioni e un corpus significativo di opere su tela.
La rassegna su Signorini si unisce idealmente alla grande mostra che vede le sculture monumentali di Signorini in tre piazze del centro storico di Firenze, piazza del Carmine, piazza San Firenze e piazza del Grano, mostra pubblica organizzata da Oblong Contemporary Art Gallery in co-produzione con il Comune di Firenze. In particolare, in piazza del Carmine, sarà possibile ammirare Arcturus e Sun i due cavalli volanti monumentali in bronzo che raggiungono, ciascuno, i 10 metri di lunghezza.

Antonio Signorini, scultore di origine toscana che da lungo tempo vive e lavora tra Dubai, Londra e Firenze, è noto per le sue opere scultoree: figure sottili, ieratiche e solenni che si proiettano nell’oggi da un tempo passato mentre corrono verso il futuro. Signorini attraverso le sue opere racconta gli stilemi di antiche civiltà: danzatrici, guardiani, cavalli che prendono forma nello spazio dove si intersecano con raffinata armonia ed eleganza. Sono sculture dove la seducente unicità delle forme è caratterizzata dall’estetica millenaria che ricorda le grandi scoperte archeologiche e, al contempo, si illuminano di tratti e forme che sembrano provenire dal domani.

La rassegna si compone di sette opere monumentali, alcune inedite, realizzate con la fusione in bronzo.
Di queste fanno parte Arcturus e Sun, due monumentali cavalli volanti di 10 metri che saranno installati al centro di Piazza del Carmine e i cui nomi emblematici fanno riferimento alle storie della mitologia greca e alle costellazioni, Arcturus, in particolare, prende il nome dalla stella Arturo, messa in cielo da Zeus per proteggere la vicina costellazione Callisto (Orsa Maggiore) dalla gelosia della dea Era.
Antonio Signorini trae continua ispirazione dalla storia antica e dal mito, come nel caso delle sculture monumentali delle danzatrici Idra e Merope, alte quattro metri e cinquanta. Il nome della prima si riferisce all’Idra che è la più estesa delle ottantotto moderne costellazioni e una delle quarantotto più antiche elencate da Tolomeo; rappresenterebbe l’ancestrale serpente o mostro marino che ritroviamo in molti miti del passato, tra i quali la leggenda dell’Idra di Lerna fronteggiata da Ercole nelle sue fatiche.
Merope è invece una delle stelle della costellazione delle Pleiadi e, secondo il mito greco, una delle sette sorelle che accompagnano Artemide durante la caccia. Nella Piazza San Firenze, le due danzatrici affiancano il Guardiano del cielo e il Guardiano della fede . Si tratta di due figure ieratiche
catturate in pose dinamiche e nell’atto di combattere.
Luce è una scultura inedita che rappresenta una maschera ancestrale, installata in Piazza del Castellani, avvicina lo spettatore alla forma che caratterizza il volto delle opere di Signorini: una forma che
attraversa spazio e tempo, che unisce passato e futuro.

Il pensiero artistico di Antonio Signorini guarda ad un mondo lontano: ai disegni rupestri nelle varie zone del mondo dove gli antichi uomini sentirono la necessità di scrivere, di raccontare la propria esperienza.
Le immagini rupestri dei graffiti dei deserti nordafricani e mediorientali si affacciano nel dinamismo delle figure rivisitate da Signorini che le evoca e le sublima. Le danzatrici raccontano il viaggio di ciascuna donna, ma non ne vogliono evidenziare il peso, sottolineano la riuscita non le difficoltà. L’artista rappresenta una danza simbolica, un passo, il passo del tempo. Mentre danzano, queste guerriere ci ricordano le loro infinite battaglie, i silenzi, le clausure, le notti solitarie, le violenze, le privazioni. Non hanno sguardo, ma scrutano la nostra anima, non hanno voce, ma cantano la loro storia. I guerrieri sono forti, moderni ed essenziali. Le loro linee pulite creano equilibrio e movimento e sono tutti ideati in pose dinamiche, hanno corpi magri, snelli, potenti, allenati ai pericoli e hanno in sé la grazia di un danzatore, un acrobata e un atleta; come afferma lo stesso Signorini, si tratta in realtà di un guardiano del patrimonio umano, del cielo e della fede: “La fede è quella nel procedere, nel proseguire un cammino verso lo sconosciuto. Nessuno sa che cosa ci aspetta e per questo ciascuno deve proseguire con la fede nell’avvenire. Questo è ciò che spinge i Guardiani a correre verso il domani: preparati alle difficoltà, consapevoli che non c’è una via di ritorno”.

Particolarmente emblematici, come sottolinea l’artista stesso, sono i cavalli volanti: “sono comete luminose, ciascuno con il nome di una stella, e arrivano sulla terra attraversando l’atmosfera. Per me il cavallo è suono e luce; è stato il compagno di cui l’uomo si è servito per conquistare il mondo, il suono del suo movimento, del suo respiro echeggia in noi come una musica amica, come una voce ancestrale”.

Fortemente voluta dalla gallerista Paola Marucci, l’apertura di Firenze va nella direzione di espansione del marchio che vuole consolidarsi e posizionarsi in Europa e in Medio Oriente, e con proposte che vedono la promozione di scultori e artisti scelti per il mercato collezionistico internazionale. “La nuova sede di Firenze – dichiara Paola Marucci – nasce grazie all’impegno di tre imprenditori fiorentini, Patrizio Lari, Jacopo Ciglia e Claudio Lari, che da sempre si occupano di produrre e promuovere arte e bellezza. Sono particolarmente felice di aver trovato in loro tre partner mossi da grande entusiasmo per lo sviluppo della sede di Firenze e, in particolar modo, per aver creduto fin da subito alle potenzialità del progetto Oblong Contemporary Art Gallery, già consolidato nelle sedi di Dubai e Forte dei Marmi con grandi mostre anche in spazi pubblici e con le Istituzioni e con la fiducia di raffinati collezionisti italiani e internazionali”.


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