Il corteo acquo della Festa della Sensa (Ph. Luca Ferrari)
L’estate a Venezia è sbarcata in largo anticipo. Il tempo ideale per vivere e rivivere i fasti dell’antica Repubblica Marinara commemorando il suo inscindibile legame con il mare. È arrivato anche in questo 2015 il giorno della festa della Sensa (Ascensione), nata secoli e secoli or sono per celebrare il sostegno che la Serenissima fornì alla Dalmazia minacciata dagli Slavi e il fondamentale contributo che diede per la storica pace tra l’imperatore Federico Barbarossa e Papa Alessandro III, ponendo così fine alla diatriba tra Impero e Chiesa.
 
 Prologo della manifestazione, lungo le attigue fondamenta della Misericordia e degli Ormesini, si è svolto Fondamenta 4.0 – La Sensa, un evento di public art nato per far interagire le espressioni artistiche contemporanee con gli abitanti e che in occasione della Festa della Sensa ha avuto come tema centrale proprio il rapporto fra Venezia e il Mare. Un viaggio variegato dove i locali così come le case, i negozi, o anche le calli e i ponti, diventano set naturali di installazioni, performance musicali, arti visive, etc. Espressioni umane, ma non solo. 
 
Nel solco istituzionale la Sensa (così come viene chiamata) è anche l’occasione per celebrare il “gemellaggio Adriatico” (del mare, ndr) tra Venezia e una città o una specifica area geografica con la quale nel corso della Storia la città lagunare ha avuto un particolare rapporto. Quest’anno è toccato a Lesina (Hvar in croato), la più lunga delle isole Dalmate. 
Sebbene l’epicentro della manifestazione sia stato sulle sponde lagunari del Lido di Venezia, anche la partenza del corteo storico dal bacino San Marco è stata assai seguita. Sono stati molti infatti i turisti “appollaiati” sulla punta della Dogana a godersi la coloratissima flotta di imbarcazioni a remi di voga alla veneta (ma non solo, vista la numerosa partecipazione di kayak e di galeoni pirateschi) che da buoni scudieri hanno spazzato le acque per l’arrivo dell’imponente bissona Serenissima. 
 
Gran lavoro di trombe e tamburi. Prima tappa la salita a bordo delle autorità civili e religiose con la tradizionale alzata di remi. Poi la partenza. Un placido navigar lungo tutta la riva degli Schiavoni fino a Sant’Elena e all’altezza della Scuola Navale Francesco Morosini altra impennata “remaiola”. Dunque il decisivo sprint finale davanti la chiesa di San Nicolò del Lido, lì dove ha avuto luogo la cerimonia dello sposalizio del mare.
L’armada acquea si pone in perfetta linea. Non solo per i numerosi appassionati, ma anche per gli stessi protagonisti la sensazione di vivere la Sensa è sempre speciale. Si attraversa una parte di laguna navigata chissà quante volte. Ma in questa occasione è diverso. Venezia osserva. 
 
La storia della Serenissima si  coccola i partecipanti di questo rito annuale mentre loro, fieri e felici allo stesso tempo, guardano alla propria meta in attesa che tutti si fermino e venga lanciata in acqua la corona di fiori in memoria delle vittime del mare. 
 
Dall’acqua alla terra, le autorità scendono per recarsi nella sopracitata chiesa per la santa messa. Lì fuori intanto è un turbine di allegria e bancarelle nel tradizionale mercatino della Sensa, situato subito a ridosso degli ampi spazi verdi dell’edificio ecclesiastico. Un autentico mosaico di opportunità degne delle più poetiche soffitte di un tempo, senza lesinare anche incursioni in epoche più moderne. E così si va dalla vendita di fumetti e collane editoriali, alle degustazioni di oli. Presente anche la Pro Loco locale del Lido e di Pellestrina, attiva ormai da anni sul territorio per la promozione turistica delle due isole lagunari.
 
Seguendo infine le orme del corteo storico, nel pomeriggio sul percorso bacino San Marco – Riviera San Nicolò al Lido, si sono svolte le regate competitive (donne su mascarete a 2 remi e gondole a 4 remi). 
Tutti insieme ancora una volta per dire, oggi e per sempre, Viva la Sensa, viva Venezia. 
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