Tutto il Piemonte rappresenta una terra intrisa di afflato religioso, che affonda sicuramente le sue origini nella storia sabauda. La famiglia dei Savoia ha sempre dimostrato una notevole religiosità ed ha saputo nei secoli sfruttare a proprio vantaggio la fede popolare per ottenere maggiore consenso.
La zona del Biellese presenta molti luoghi di fede: non per nulla esiste la Strada dei Santuari che collega tra loro ben quattro luoghi sacri, che vale davvero la pena visitare. Da sottolineare l’aspetto dell’accoglienza dei pellegrini, che hanno la possibilità di soggiornare a prezzi davvero contenuti.
Solitamente il giro classico arriva ad Oropa, ma si può proseguire sulla riammodernata ‘Strada dei Santuari’ che collega il Santuario di Oropa e il Santuario di San Giovanni in Valle Cervo. Il clou di questa strada è la galleria Rosazza, un’opera che congiunge le due valli. Da poco la strada è stata ripristinata, con guardrail nuovi e scogliere di massi a sostegno delle ripide scarpate. Arrivati alla galleria, il punto più alto del giro è a 1475 metri sul livello del mare: l’interno non è asfaltato, ma sterrato con lastroni lungo il passaggio delle ruote.
Scendendo in Valle Cervo, le pendenze sono più elevate rispetto all’altro versante. Nel Santuario di San Giovanni, la fontana al centro del cortile è caratterizzata dai mestoli in metallo per bere. Il Santuario di San Giovanni d’An-dorno, a 1020 m di altitudine, è l’unico in Italia dedicato a San Giovanni Battista. Costruito nel XVII secolo, intorno all’antico sacello che custodisce la statua lignea del Santo. Vi si può soggiornare nella casa per ferie o nell’ostello.
Il cammino devozionale biellese, che si può percorrere a piedi, in bicicletta o in auto, in gruppo o da soli, offre scorci panoramici nel verde delle montagne biellesi. Altro santuario è quello di Graglia, dedicato alla Madonna di Loreto, fondato nel XVII secolo e ampliato fino alla fine dell’800. Vi si possono visitare 4 cappelle del Sacro Monte, una ricca biblioteca con testi antichi e un archivio storico, un ospizio per i pellegrini con 65 stanze ed un ristorante.
Il Santuario di Oropa, a 1200 metri di altitudine, è senza dubbio il più celebre di questi luoghi e riveste una notevole importanza sia religiosa che artistica. È considerato il più importante santuario mariano delle Alpi, uno dei più antichi edifici di culto del Piemonte ed è stato riconosciuto, dall’Unesco, Patrimonio Mondia-le dell’Umanità.
L’origine del Santuario si deve a Sant’Eusebio, Vescovo di Vercelli, che nel IV secolo portò, da Gerusalemme, la statua della Madonna Nera e la nascose a Oropa nella nicchia di un masso, dando così vita alla costruzione del primo sacello.
In seguito, la realizzazione di una chiesa più vasta fu resa necessaria dalla notevole affluenza di pellegrini già dal XIII secolo, ma solo a partire dal XVI secolo iniziarono le nuove opere di ampliamento, sia dal punto di vista urbanistico che architettonico. Parteciparono alla “crescita” del Santuario architetti come Filippo Juvarra, Piero Beltramo, Guarino Guarini e altri ancora. Oggi la struttura si presenta su tre piazzali a terrazza; dall’ultima piazza, grazie a uno scalone, si arriva al Piazzale Sacro, dove sorge sia la Basilica Antica, sia la Chiesa Nuova. L’insieme è completato da imponenti edifici, chiostri e dalla scalinata che conduce alla Porta Regia.
Eretta sul sito della precedente chiesa duecentesca, la Basilica Antica fu costruita nel XVII secolo e custodisce la Madonna Nera.
La scultura, una statua lignea nera ricoperta di gemme e oro, rappresenta la Madonna nel Mistero della presentazione del Bambino al Tempio e della sua purificazione, ed è posta in un sacello decorato con affreschi del ‘300. Caratteristiche e particolari sono le tre porte di ingresso della basilica, inaugurate nel settembre 1965 e le preziose opere di scultura in bronzo, che rappresentano i principali episodi della storia del Santuario dalle origini al XX secolo.
La Chiesa Nuova, edificata tra il 1885 e il 1960, con una cupola di oltre 80 metri, è costituita, al suo interno, da due parti; una ottagonale sormontata dalla cupola, sostenuta da colonne che fiancheggiano le sei cappelle laterali e una rotonda, contenente l’altare e sormontata da un cupolino.
Da non dimenticare il Sacro Monte di Oropa, che con le sue 19 cappelle costituisce un elemento importantissimo del complesso. Dodici di queste, realizzate tra il 1620 e 1720, rappresentano, tramite gruppi scultorei, scene di vita della Madonna, mentre le restanti 7 sono sparse intorno al Santuario e raccontano episodi devozionali legati a Oropa. Le cappelle sono ben visibili fra loro, perché nella costruzione si è seguita la pendenza di un grande prato.
Ultimo, ma non meno importante santuario è quello della Madonna della Brughiera, circondato da pascoli e castagneti. La Madonna apparve ad una pastorella muta, dice la tradizione, donandole la voce. È composto da due chiese, una dei primi del ‘500, la maggiore del ‘600 con affreschi settecenteschi ed un’icona lignea. Il Santuario è dotato di notevoli strutture ricettive e ristorative e vi si trova vicino una fonte di acqua oligominerale.