An aerial view of San Gimignano (Photo: Laraslk/Dreamstime)

When you think of it, the small town of San Gimignano, in the Siena province of Tuscany, has all the characteristics of a dream: it isn’t only beautiful, but it is also suspended in a sort of timeless atmosphere, one where you are sure it’s all real, yet the surreal is just around the next corner. You may even start to doubt your senses, in San Gimignano.

With its 7, 500 citizens, it is far from being a large settlement, yet, San Gimignano holds, within its relatively small size, more history and art than many international metropolises, the reason for which its historic center is part of the UNESCO World Heritage.

What you see in San Gimignano today is very much what people in the 13th century would have seen. There are many beautiful things to enjoy in San Gimignano, but what we all remember it for are its towers: once upon a time, there were almost 100 of them in the whole town – 72 to be more precise – 14 of which are still standing, timeless and majestic, today. The ubiquitous presence of towers is linked to San Gimignano’s history and the times of its splendor, the 13th century. Back then, San Gimignano was an important commercial hub thanks to the Via Francigena, which facilitated agricultural trade. Moreover, the hills and fields around town hosted – and still do today – large cultivations of saffron, a spice as precious in the Middle Ages as it is in 2022. Trade made the town wealthy and many families competed for the top spot: the quickest way to show how much money you had? Building the tallest tower. Of the 14 towers still extant today, the highest is the Torre Grossa, also known as the Torre del Podestà, or the Rognosa, which literally translates with “mangy” but in Italian is also used to indicate someone who is particularly difficult, or hard to handle. La Rognosa reaches a height of 52 meters and was built in 1311 next to the Palazzo Comunale, in Piazza Duomo. Back then, no other tower could be higher than her by law: in the end, it represented the greatest institution of San Gimignano, the comune.

San Gimignano’s towers (Photo: Fottoo/Dreamstime)

But drama was just around the corner because the Ardinghelli family had the cheek to build not one, but two towers larger than La Rognosa on the corner of Piazza della Cisterna with Piazza Duomo. However, the Ardinghellis were forced to reduce their height considerably, and that’s how we still see them, shorter and humbled, today. Last but not certainly least, we should mention also the Campatelli tower, which is open to the public.

Towers, yes: to the point that Italian tourism’s official portal, www.italia.it, dubbed San Gimignano “the Manhattan of the 13th century,” thinking of the many skyscrapers in the most popular part of New York City. 

But not only towers. San Gimignano has more to offer to the art and architecture lover: for instance, its three-nave cathedral,  the Collegiata di Santa Maria Assunta, also known as the San Gimignano Duomo, has beautiful blue cross-vaulted ceilings and frescoes by artists of the renowned 14th century Senese school. The already-mentioned Palazzo Comunale is not only home to the local Civic Museums, but also to San Gimignano’s famous Pinacoteca, which hosts masterpieces of great artists from the Senese and Florentine schools, from the 13th to the 15th century, including works by Filippino Lippi, Pinturicchio, Benedetto da Maiano and Benozzo Gozzoli. Last, but not least, its Council Chamber is dedicated to Dante Alighieri, who visited the town in 1299.

Another interesting place in town is the Santa Chiara conservatory complex, where we can find the Speziera di Santa Fina,  a museum dedicated San Gimignano’s apothecary tradition with an extensive collection of apothecary vases from the medieval San Gimignano hospital, founded in 1253. Always in the conservatory, we find the Archaeological Museum, the perfect stop for those interested in ancient and classical archaeology, as well as the Raffaele de Grada Gallery of Modern and Contemporary Art.

Afterall this walking around and overwhelming beauty, it’s time to sit down to eat! We are in Tuscany, so we can rest assured that good food and wine are available in San Gimignano, too. According to Sara Daniele of the Emotionally blog (www.emotionally.eu), the most important of all ingredients in San Gimignano is saffron: she mentions a delicious risotto with saffron, mascarpone and artichokes that I’d certainly love to try. Another important local production – and ingredient – is that of extra virgin olive oil.

If you love cold cuts, then you should try traditional Tuscan delicacies such as  finocchiona salame, soppressata,  and prosciutto crudo Toscano, all served on Tuscan salt-free bread, known as pane sciocco,  or “silly bread.” Just like in other parts of the Tuscan countryside, meat, and game in particular, plays a huge part in San Gimignano’s cuisine, especially combined with saffron – think of pork with saffron or rabbit with saffron – or with local wines, like Vernaccia, a white also used to cook wild boar.

A pensarci bene, la cittadina di San Gimignano, in provincia di Siena, in Toscana, ha tutte le caratteristiche di un sogno: non è solo bella, ma è anche sospesa in una sorta di atmosfera senza tempo, in cui si è sicuri che sia tutto reale, ma il surreale è dietro l’angolo. A San Gimignano si può persino iniziare a dubitare dei propri sensi.

Con i suoi 7.500 abitanti è tutt’altro che un grande centro abitato, eppure San Gimignano racchiude, nelle sue dimensioni relativamente ridotte, più storia e arte di molte metropoli internazionali, motivo per cui il suo centro storico fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.

Quello che si vede oggi a San Gimignano è molto simile a quello che si vedeva nel XIII secolo. Ci sono molte cose belle da vedere a San Gimignano, ma ciò che tutti ricordiamo sono le sue torri: un tempo ce n’erano quasi cento in tutta la città – 72 per essere più precisi – 14 delle quali sono ancora in piedi, senza tempo e maestose, oggi. La presenza onnipresente delle torri è legata alla storia di San Gimignano e all’epoca del suo splendore, il XIII secolo. Allora San Gimignano era un importante snodo commerciale grazie alla Via Francigena, che facilitava gli scambi agricoli. Inoltre, le colline e i campi circostanti ospitavano – e ospitano ancora oggi – grandi coltivazioni di zafferano, una spezia preziosa nel Medioevo come nel 2022. Il commercio rese la città ricca e molte famiglie si contendevano il primato: il modo più rapido per dimostrare quanto denaro si aveva? Costruire la torre più alta. Delle 14 torri tuttora esistenti, la più alta è la Torre Grossa, nota anche come Torre del Podestà o la Rognosa, termine che in italiano si usa anche per indicare qualcuno di particolarmente difficile, o duro da gestire. La Rognosa raggiunge un’altezza di 52 metri e fu costruita nel 1311 accanto al Palazzo Comunale, in Piazza Duomo. All’epoca, nessun’altra torre poteva essere più alta per legge: in fondo, rappresentava la massima istituzione di San Gimignano, il Comune.

Ma il dramma era dietro l’angolo, perché la famiglia Ardinghelli ebbe la faccia tosta di costruire non una, ma due torri più grandi della Rognosa all’angolo tra Piazza della Cisterna e Piazza Duomo. Alla fine gli Ardinghelli furono costretti a ridurne notevolmente l’altezza, ed è così che le vediamo ancora oggi, più basse e umili. Da ultimo, ma non certo per importanza, va menzionata la torre Campatelli, aperta al pubblico.

Torri, sì: al punto che il portale ufficiale del turismo italiano, www.italia.it, ha definito San Gimignano “la Manhattan del XIII secolo”, pensando ai tanti grattacieli della zona più popolare di New York. 

Ma non ci sono solo torri. San Gimignano ha molto altro da offrire agli amanti dell’arte e dell’architettura: per esempio, la cattedrale a tre navate, la Collegiata di Santa Maria Assunta, nota anche come Duomo di San Gimignano, ha bellissime volte a crociera blu e affreschi di artisti della rinomata scuola senese del XIV secolo. Il già citato Palazzo Comunale non è solo sede dei Musei Civici locali, ma anche della famosa Pinacoteca di San Gimignano, che ospita capolavori di grandi artisti di scuola senese e fiorentina, dal XIII al XV secolo, tra cui opere di Filippino Lippi, Pinturicchio, Benedetto da Maiano e Benozzo Gozzoli. Infine, la Sala del Consiglio è dedicata a Dante Alighieri, che visitò la città nel 1299.

Un altro luogo interessante della città è il complesso del Conservatorio di Santa Chiara, dove si trova la Speziera di Santa Fina, un museo dedicato alla tradizione speziale sangimignanese con un’ampia collezione di vasi speziali provenienti dall’ospedale medievale di San Gimignano, fondato nel 1253. Sempre nel conservatorio, troviamo il Museo Archeologico, tappa perfetta per chi è interessato all’archeologia antica e classica, e la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele de Grada.

Dopo tutte queste passeggiate e questa bellezza travolgente, è ora di sedersi a tavola! Siamo in Toscana, quindi possiamo essere certi che il buon cibo e il buon vino sono disponibili anche a San Gimignano. Secondo Sara Daniele del blog Emotivamente (www.emotionally.eu), l’ingrediente più importante di San Gimignano è lo zafferano: cita un delizioso risotto con zafferano, mascarpone e carciofi che mi piacerebbe molto provare. Un’altra importante produzione locale – e ingrediente – è quella dell’olio extravergine di oliva.

Se amate i salumi, allora dovreste provare le tradizionali prelibatezze toscane come la finocchiona, la soppressata e il prosciutto crudo toscano, tutti serviti su pane toscano senza sale, noto come pane sciocco. Come in altre zone della campagna toscana, la carne, e in particolare la selvaggina, ha un ruolo fondamentale nella cucina di San Gimignano, soprattutto se abbinata allo zafferano – si pensi al maiale allo zafferano o al coniglio allo zafferano – o ai vini locali, come il vino di San Gimignano e il vino di San Gimignano.


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