Oltre 440mila chilogrammi di prodotto elaborato e certificato, pari a un valore di produzione di 3 milioni di euro e a un valore medio alla vendita di 6 milioni di euro. Si avvicina sempre di più la soglia dei 500mila chilogrammi e lo sfondamento di quota 7 milioni di euro alla vendita nel primo semestre. Una proiezione che, su base annua, conferma il dato di oltre 1 milione di chilogrammi di prodotto certificato sul mercato. Anche il Consorzio di Tutela nato nell’aprile scorso, registra una crescita significativa nei primi sei mesi: dalle prime 42 imprese consorziate si è arrivati a 48 aziende in tutto il territorio di produzione.
Sono i numeri che raccontano i primi cinque mesi dal riconoscimento dell’Igp, l’Indicazione Geografica Protetta, ottenuta lo scorso aprile, dalla Finocchiona, un insaccato tipico toscano preparato con carne di maiale macinata, aromatizzata con semi di finocchio e bagnata con vino rosso. Dopo la produzione, l’impasto viene insaccato e legato e si avvia la fase di asciugamento e stagionatura. E’ un passaggio importante che può variare dai 15 ai 45 giorni in funzione del peso all’insacco e che consente la maturazione degli aromi caratteristici e il mantenimento della caratteristica consistenza morbida. La Finocchiona è legata indissolubilmente alla Toscana, sua terra di produzione, anche dal punto di vista storico. Le sue origini sono medievali, quando, per sopperire all’uso del più raro e costoso pepe, si pensò di aggiungere all’impasto i semi di finocchio, facilmente reperibili nei campi e sulle colline. Oggi l’Indicazione Geografica Protetta è il riconoscimento di un prodotto unico nel suo genere, che a garanzia della qualità e dell’autenticità legate all’esperienza e alle capacità produttive tramandate generazione dopo generazione, adesso potrà essere elaborato, confezionato e commercializzato solo da aziende toscane.
Quali sono gli obiettivi produttivi per il 2016? “Nel primo semestre del prossimo anno – afferma Francesco Seghi, direttore del Consorzio di Tutela della Finocchiona – puntiamo a superare la soglia dei 600mila chilogrammi che su base annua si traduce in un aumento di 200mila chilogrammi. Un risultato che porterebbe, nel giugno 2016, il valore alla produzione intorno ai 4,5 milioni di euro, pari a un valore alla vendita di oltre 8 milioni di euro”.
Gli obiettivi commerciali? “Dal punto di vista commerciale – continua Seghi – l’obiettivo primario per il nuovo anno è quello di rafforzare la nostra roccaforte toscana, ma vogliamo allargare gli orizzonti e confermarci anche nel resto d’Italia e d’Europa. Abbiamo ottimi riscontri nelle regioni del Centro e del Nord Italia, così come dalla Germania e dai Paesi Centro Europei, dove il prodotto viene regolarmente venduto da diverse aziende consorziate. Questo obiettivo sarà possibile solo con l’impegno di tutti grazie alle attività di promozione già messe in campo, rafforzando i rapporti di collaborazione avviati anche con gli altri Consorzi, e attraverso l’attività di vigilanza del mercato, volta a tutelare il prodotto e la sua denominazione”.
Ma l’obiettivo finale del Consorzio è conqiustare gli Stati Uniti. Sul fronte dell’export cioè, la grande scommessa è lo sbarco americano.“Grazie all’impegno delle aziende e degli enti preposti della regione Toscana – sottolinea Seghi – è stata redatta la documentazione necessaria per consentire l’esportazione di salumi ed insaccati con stagionatura inferiore a 400 giorni negli Usa: è stata elaborata una corposa documentazione in accordo con gli uffici della Regione Toscana e dei Ministeri preposti. Il dossier sarà inviato a Washington per poter essere preso in carico dagli ispettori americani che lo valuteranno. Riuscire ad aprire un canale commerciale con gli Stati Uniti d’America significherebbe accedere ad un mercato di milioni di persone per tutti i prodotti della nostra salumeria, consentendo alle nostre aziende di poter investire in occupazione, macchinari e stabilimenti, garantendo lavoro ed introiti di sicuro beneficio. La documentazione sarà inviata nelle prossime settimane, così da poter avviare il dialogo con gli uffici americani nei primi mesi del 2016″.
Proprio nell’ottica di una maggiore promozione del prodotto è stato appena lanciato il “Mese della Finocchiona Igp”. Fino al 30 novembre, presso l’angolo del Consorzio Vino Chianti Classico, situato al primo piano del Mercato Centrale di San Lorenzo, a Firenze, sarà possibile degustare taglieri e piatti a base di Finocchiona Igo in abbinamento al vino del Chianti Classico Gallo Nero.
A dare il benvenuto alla Finocchiona Igp è stato Gerardo Giorgi, del Consorzio Vino Chianti Classico: “Continuiamo quel percorso dedicato all’eccellenza che caratterizza l’Enoteca del Chianti Classico al Mercato Centrale, non solo con le tante etichette di Gallo Nero presenti, ma anche con liaison enogastronomiche mirate a promuovere il meglio dell’enogastronomia italiana nel cuore di Firenze.
La Finocchiona IGP arriva dopo altre partnership con marchi d’eccezione del food italiano, come l’Aceto Balsamico di Modena Igp, il Prosciutto Toscano Dop, alcune etichette del vino italiano ospiti di questo angolo di Chianti Classico a Firenze e alla vigilia di un restyling della proposta gastronomica dell’Enoteca che nei prossimi mesi porterà, tra le bottiglie di Gallo Nero, alcuni grandi nomi legati al meglio della produzione toscana. Per tutto il mese di novembre quindi saremo felici di promuovere tra il pubblico del Mercato Centrale un fiore all’occhiello della nostra tradizione gastronomica toscana”. Per il Consorzio Vino Chianti Classico “essere presenti in una vetrina così importante della città, assieme ad uno dei consorzi di vino più importanti della Toscana e d’Italia è un onore e un motivo di orgoglio. Siamo fieri di poter ‘camminare a braccetto’ con una realtà così radicata nel territorio, così come è la tradizione salumiera della Finocchiona.
Questa collaborazione non è la prima e non sarà l’ultima: usciamo da una tre giorni importantissima per la chiusura di Expo Milano 2015 assieme a tanti altri consorzi della Toscana, tra cui proprio il Consorzio del Chianti Classico, ed il nostro intento è quello di sfatare la leggenda che vuole che la Finocchiona Igp ed il buon vino non possano essere consumati assieme. Siamo del parere, al contrario, che un grande vino possa sposarsi a meraviglia con un grande salume, e pertanto in questo mese di collaborazione daremo la possibilità a chiunque voglia gustare un tagliere di Finocchiona Igp con abbinato un ottimo vino, di sfatare assieme a noi questo mito”.