Rosario shows us some of the products available at Roma Market (Photo: L'Italo-Americano)

“I have spent my life in this corner. Sometimes when I spend a lot of time working in the back and my customers don’t see me in the store, they get worried. When I arrived in the 1950s it was all countryside, there was no other store but only orange and lemon trees, just like in Sicily.” The corner Rosario Mazzeo is talking about is the one between Lake Ave and Mountain St in Pasadena, where in 1960, in his early twenties, he helped his uncle expand Roma Market, a deli of Italian products that over the years has become a landmark for the many lovers of the food from the Belpaese.

Originally from Messina, Rosario arrived in the United States in 1950 and landed in New York from where he took a train to California, where his father’s brother, who at the time had a small fruit and vegetable store opened in 1946, was waiting for him. “I did not want to come to America, but my father pushed me to go. Now I like it and this is my home, although I always feel Sicilian.”

Rosario flanked his uncle and immediately began importing products from Italy. “There were no Italian products at that time. It was not easy to import them. Olive oil, pasta, cheese – these are things that have never been missing from my shelves all these decades. With time, then, I integrated and varied my offerings by including panettone, chocolate, panforte.”

A selection of Italian delicacies at Roma Market in Pasadena (Photo: L’Italo-Americano)

Rosario tells me how the clientele has also changed over the years: initially, his customers were only Italians, “but now it is the opposite, in recent times Italians are only 5%, the rest are Americans, Asians, etc. They all love Italian products. They especially love salumi, which I am the only one to have. Porchetta, guanciale, I have as many as seven different qualities of salami, and San Daniele ham.”

And it was especially the cured meats that made his grocery store so famous. In fact, in 1959 his wine representative, after a delivery, asked Rosario to make him a sandwich because he was very hungry. “I had never made sandwiches before, it all started by accident,” Rosario smilingly tells me, specifying, “I made him one with what I had, mortadella, capocollo, salami, and provolone, with a dash of olive oil. The next day he came back with other people and they asked me for the same thing. From there I didn’t stop and now I sell 1,200 a day.”

What has not stopped for decades is not only the demand for his sandwiches, which are strictly wrapped in thin pink paper, but also Rosario’s tenacity: he proudly points out that he has never taken a day off and has been working seven days a week, without stopping, since 1950.

“When I go to bed to sleep, I always think about what I have to do the next day. I go in person to the market downtown, where they jokingly call me Mr. Roma, twice a week at 2 am, because I want to see with my own eyes what I buy; every night I go home at 8 pm. I never stop. When I’m not going to the market I get to the store at 4 am to sort the products, because deliveries come in. I close only on Christmas Day.” And where do you find the energy, I ask? “If you enjoy what you do, time goes by fast. And then my workers are my family, they have been with me for many, many years: Federico has been working with me for 30 years, since he was 15, and Maria, at the cash register, for almost 25.”

Rosario Mazzeo in his store, where he’s been working for 72 years (Photo: L’Italo-Americano)

And the absolute, most satisfying thing for him? “Seeing new people come to buy my products because they heard about me. They even come from San Diego and Orange County.” The reason behind this is undoubtedly related to another strength of Roma Market, which is the quality of the products. Among them, Rosario feels particularly proud of Gragnano pasta, which is made in Naples. “Only I have this special kind of pasta and do you know why?” He asks. “Because you have to pay before they make it and you have to buy a container, which costs $100,000, that’s a total of 1,700 crates. I order three a year. It takes a month to make it and a month to ship it here. But when you eat it, you don’t want any other kind of pasta.” He assures me.

Before I leave, Rosario is keen to show me a plaque hanging near the front door, an award that the city of Pasadena wanted to dedicate to him and by which the mayor, Victor M. Gordo, declares Roma Market, “a Pasadena Legacy Business.”

Christmas panettoni at Roma Market (Photo: L’Italo-Americano)

To whom would he like to dedicate such an achievement, I ask Rosario. “I grew up with my grandfather Rosario, not my parents. And he was a real businessman. I never went to school, not one day. I used to spend the day with him and his elderly friends; I was only five or six years old, and he always told me, ‘Watch me and learn.’ His job was to export all the fruit from Sicily, from oranges to tangerines, to Germany. He was my school; what I have become I owe to him.”

“Ho passato la mia vita in questo corner. A volte quando passo molto tempo a lavorare dietro in magazzino e i miei clienti non mi vedono nel negozio, si preoccupano. Quando sono arrivato negli anni ‘50 era tutta campagna, non c’era nessun altro negozio ma solo alberi di arance e limoni, proprio come in Sicilia”. Il corner di cui parla Rosario Mazzeo è quello tra Lake Ave e Mountain St a Pasadena, dove lui nel 1960, allora poco più che ventenne, aiutò lo zio ad ampliare il Roma Market, deli di prodotti italiani diventato negli anni un punto di riferimento per i molti amanti del cibo del Belpaese.

Originario di Messina, Rosario arrivò negli Stati Uniti nel 1950 e sbarcò a New York da dove prese un treno per la California, dove ad attenderlo c’era il fratello del padre che all’epoca aveva un piccolo negozietto di frutta e verdura, aperto nel 1946. “Io non volevo venire in America, ma mio padre mi spinse a partire. Ora mi piace e questa è casa mia, anche se mi sento sempre siciliano”.

Rosario affianca lo zio e da subito inizia ad occuparsi dell’importazione di prodotti dall’Italia. “Non c’era nessuno prodotto italiano all’epoca. Non era facile importarli. Olio di oliva, pasta, formaggi… sono cose che non sono mai mancate sui miei scaffali in tutti questi decenni. Con il tempo poi ho integrato e ho variato la mia offerta inserendo panettoni, cioccolato, panforte”. Rosario mi racconta come anche la clientela sia cambiata negli anni, inizialmente i suoi clienti erano solo italiani. “Ora invece è il contrario, negli ultimi tempi gli italiani sono solo il 5%, il resto sono americani, asiatici ecc. Tutti amano i prodotti italiani. Amano soprattutto i salumi, che ho solo io. La porchetta, il guanciale, ho ben sette qualità diverse di salame, il prosciutto San Daniele”.

E sono stati soprattutto i salumi a rendere il suo negozio di alimentari famosissimo. Nel 1959 infatti il rappresentante di vini, dopo una consegna, chiese a Rosario di fargli un panino, perché era molto affamato. “Io non avevo mai fatto panini prima, è iniziato tutto per caso”. Mi racconta sorridendo Rosario e specificando “Gliene ne ho fatto uno al volo con mortadella, capocollo, salame e provolone, con un pizzico di olio d’oliva. Il giorno dopo è tornato con altre gente e mi hanno chiesto la stessa cosa. Da lì non mi sono più fermato e ora ne vendo 1200 al giorno”.

A non fermarsi da decenni non sono soltanto le richieste del sandwich che viene rigorosamente avvolto in una sottile carta rosa, ma anche la tenacia di Rosario che orgogliosamente sottolinea di non essersi mai preso un giorno di vacanza e di lavorare sette giorni su sette, senza mai fermarsi, dal 1950.

“Quando vado a letto a dormire, penso sempre a quello che devo fare il giorno dopo. Vado di persona al mercato a downtown, dove scherzosamente mi chiamano Mr Roma, due volte alla settimana alle 2am, perché voglio vedere con i miei occhi quello che compro; ogni sera vado a casa alle 8pm. Non mi fermo mai. Quando non vado al mercato arrivo in negozio alle 4:00am per sistemare e smistare i prodotti, perché arrivano le consegne. Solo il giorno di Natale chiudo”. E dove trova l’energia, chiedo? “Se ti piace quello che fai, il tempo passa velocemente. E poi i miei lavoranti sono la mia famiglia, sono da moltissimi anni con me, Federico lavora con me da trent’anni, da quando ne aveva 15, e Maria, alla cassa, da quasi venticinque”.

E la cosa che gli ha dato più soddisfazione in assoluto? “Vedere gente nuova che viene a comprare i miei prodotti perché hanno sentito parlare di me. Vengono addirittura da San Diego e da Orange County”. Il motivo dietro a questo è senz’altro legato a un altro punto di forza del Roma Market, ovvero la qualità dei prodotti. Tra questi Rosario si sente particolarmente orgoglioso della pasta Gragnano, pasta che viene fatta a Napoli. “Solo io ho questo tipo speciale di pasta e sai perché?” Mi chiede. “Perché bisogna pagare prima che la facciano e devi comprare un container, che costa 100mila dollari, sono in totale 1700 casse. Io ne ordine tre all’anno. Ci vuole un mese per farla e un mese di viaggio per farla arrivare qui. Ma quando la mangi non vuoi più nessun altro tipo di pasta”. Mi assicura.

Prima di andarmene Rosario ci tiene a mostrarmi una targa appesa vicino alla porta di ingresso, un riconoscimento che la città di Pasadena ha voluto dedicargli e con il quale il sindaco, Victor M. Gordo, dichiara Roma Market, “a Pasadena Legacy Business”.

A chi vorrebbe dedicare un tale traguardo, chiedo a Rosario. “Io sono cresciuto con mio nonno Rosario, non con i miei genitori. E lui era un vero e proprio business-man. Non sono mai andato a scuola, nemmeno un giorno. Passavo la giornata con lui e i suoi amici anziani; avevo solo cinque, sei anni e lui mi diceva sempre “Guardami e impara”. Di lavoro mio nonno esportava tutta la frutta della Sicilia, dalle arance ai mandarini, in Germania. Lui è stato la mia scuola, quello che sono diventato lo devo a lui”.


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