Una platea gremita di pubblico interessato e attento ha seguito nell’Auditorium “L. Petruzzi” del Museo dello Genti d’Abruzzo di Pescara, l’evento “Un rosario di chiavi. Una storia di emigrazione abruzzese”. Il discorso del sindaco di Corvara, Guido Di Persio Marganella, giovane, motivato ed emozionato, dimostra che l’interesse per le “radici” e la rivalutazione del nostro trascorso di emigranti è sempre attuale. Senza paura e senza vergogna, un’altra Italia lavora e rappresenta in tutto il mondo la Patria degli avi con onestà e laboriosità. Il pomeriggio si è svolto ascoltando le testimonianze e gli interventi di persone che si occupano da anni della questione migratoria e dei rapporti con “l’altra Italia fuori dall’Italia”, tanto per citare il presidente dell’Anfe, Goffredo Palmerini.
Fondamentali per la riuscita dell’evento, il recupero e la proiezione del video/documentario “Un rosario di chiavi” del regista Rolando D’Alonzo, che è stato girato interamente nel borgo di Corvara durante la primavera del 1981. Paesino dell’entroterra pescarese come altri in Abruzzo, Corvara è rimasto quasi disabitato a seguito di un forte flusso migratorio durato anni. Intere famiglie si sono trasferite in altre regioni italiane e in diversi paesi europei (Francia, Svizzera, Germania, Belgio, Gran Bretagna), nell’America anglosassone (Canada, Stati Uniti) e latina (Argentina, Venezuela, Brasile) e in Australia.
Il documentario vuol rappresentare la miseria del tempo e l’abbandono di un borgo nella ricerca di una vita migliore in luoghi lontani. Ad una anziana donna del paese vennero affidate le chiavi di casa da coloro che partivano, da qui l’immagine poetica e quasi religiosa del “Rosario di chiavi” legate da una cordicella che lei custodiva, insieme alle storie di chi era partito, come quasi a conservare fisicamente un “legame” tra case e persone.
Poesie della memoria, in un pomeriggio dedicato alle emozioni. Una giornata proficua e interessante per la conoscenza del prof. Gianfranco Giustizieri, insigne studioso della scrittrice aquilana Laudomia Bonanni (L’Aquila 1907 – Roma, 2002), maestra elementare, diventata una delle maggiori e premiate scrittrici del ‘900 letterario italiano, le cui opere attualissime stanno conoscendo una seconda giovinezza, dopo alcuni anni di oblio. Recente è la traduzione in inglese e la pubblicazione negli Stati Uniti del suo romanzo “La rappresaglia”. Proprio nel paesino di Corvara, nel 1925, la scrittrice iniziò il cammino da insegnante appena diciannovenne. Si trasferì poi nella frazione di San Tommaso di Caramanico e successivamente ad Abbateggio fino al 1929, per poi tornare nel territorio aquilano. Le maestre furono le prime donne che per motivi di lavoro dovevano subire trasferimenti e pregiudizi, spesso sole, senza la protezione sociale della famiglia di origine vivevano isolate schiave di una mentalità bigotta, in un’epoca in cui le donne non avevano nemmeno il diritto di voto.
La manifestazione è stata occasione per ascoltare discorsi colmi di propositi e di speranza per l’avvenire, con la promessa e la richiesta di impegno collettivo volto a rilanciare il turismo, l’artigianato e l’agricoltura, prendendo spunto dagli esempi di coraggio degli emigranti italiani. Hanno dato il loro contributo Donato Di Matteo, assessore regionale “Emigranti e Tradizioni”e presidente del Cram (Consiglio Regionale degli Abruzzesi nel Mondo), Goffredo Palmerini, presidente regionale Anfe (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati), storica associazione nata per assistere gli italiani all’estero e le loro famiglie, fondata nel 1947 dalla Costituente abruzzese Maria Federici, il sindaco di Corvara Guido Di Persio Marganella, Rosa Trivulzio della sede regionale Rai, in rappresentanza del Servizio Rai Teche, Ermanno De Pompeis, direttore del Museo delle Genti d’Abruzzo e la neo presidente dell’associazione Astra Adriana Gandolfi, etnoantropologa, già scenografa e aiuto regista del video/documentario “Un rosario di chiavi”, il regista Rolando D’Alonzo, il presidente dell’Istituto Internazionale del Teatro del Mediterraneo Leandro Di Donato e Anna Pia Urbano, presidente dell’associazione culturale “Tutti pazzi per Corvara”. Durante la manifestazione è stata data lettura di scritti e poesie, tra cui “Il lamento di Corvara”, una lirica scritta nel 1974 da Emidio Mariani – soldato e partigiano, nato a Corvara nel 1910 e letta dalla nipotina. Al termine della proiezione, con