Anita Ekberg bellissima e sensuale che esce dalla Fontana di Trevi nella notte felliniana de “La Dolce Vita”, la sequenza finale di “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, la camminata di Toni Servillo nel parco dell’Appia antica tra le immagini da Oscar de “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, la spensierata vespa di Cary Grant e Audrey Hepburn in “Vacanze Romane” di Wyler, l’ammaliante Liz Taylor in “Cleopatra”, il gladiatore Russell Crowe che combatte in un Colosseo virtuale o “Ben Hur” con la sua imperiosa corsa delle bighe, la fotografia di Minghella nel “Talento di Mr Ripley”, l’avvenente Sophia Loren sulle terrazze romane in “Ieri, Oggi, Domani” di De Sica, Oscar nel ‘65.
Volti, sguardi e inquadrature che hanno scritto la storia del cinema e Cinecittà dove sono nati i più grandi colossal italiani e americani della stagione d’oro del grande schermo.
Cinecittà che nel corso di quasi 80 anni ha ospitato maestri come Martin Scorsese o Francis Ford Coppola, ma anche Roma città che tra Fori imperiali e cupole vaticane ha panorami, architetture e scorci inimitabili che la rendono prezioso set a cielo aperto.
A Roma sono legati grandi classici del cinema, premi Oscar e registi memorabili, scenografi e colonne sonore che hanno creato gran parte dell’immaginario collettivo. Non è un caso, cioè, che l’Unesco abbia proclamato Roma “città creativa” del cinema.
Il prestigioso riconoscimento è stato annunciato a Parigi e consente alla capitale di fare il suo ingresso nella rete che già conta 69 città in 32 Paesi e della quale fanno già parte Bologna per la musica, Fabriano per Crafts and Folk Art, Torino per il design. Con Roma entra Parma, proclamata città creativa per la gastronomia.
Le città creative Unesco per il Cinema, spiega una nota del Campidoglio, si impegnano a promuovere e mettere in rete le migliori esperienze maturate nell’ambito dell’industria culturale e cinematografica, a fare della creatività un elemento trainante del loro sviluppo economico, anche attraverso la collaborazione a livello locale e internazionale e l’interazione tra il settore pubblico e privato. Punto qualificante di questa cooperazione tra le città è il sostegno all’accesso e alla partecipazione dei cittadini alla vita culturale.
“La proclamazione di Roma città creativa Unesco per il cinema è un grande successo per il Paese e tutto il cinema italiano”. Il ministro dei Beni culturali e del Turismo Dario Franceschini sottolinea: “La più importante istituzione culturale internazionale ha riconosciuto il ruolo strategico dell’industria culturale del cinema per la vita e l’identità della Capitale italiana. È un successo che arriva in un momento particolarmente positivo per il cinema di una città che ha dato in natali ai primi studios del mondo e a una delle più antiche e prestigiose scuole di cinema. Le vie di Roma, le sue piazze, i monumenti, le chiese, i palazzi e le aree archeologiche e Cinecittà sono tornati a essere un set naturale per le grandi produzioni internazionali grazie alle nuove norme sul tax credit. Le decine di migliaia di persone che a Roma vivono, lavorano e sognano di cinema hanno oggi un motivo in più per essere orgogliosi”.