A view of the Reggia di Caserta from its gardens (Photo: Matteo Chiari/Dreamstime)

The Reggia di Caserta is one of Italy’s many marvels and it has been part of UNESCO’s World Heritage List since 1997. Designed in the 18th century by Neapolitan architect Luigi Vanvitelli, it is by many considered the most splendid example of Italian Baroque architecture, a perfect mix of the grandiosity and opulence of France’s Versailles and Spain’s Escorial.

The Reggia of Caserta in all its magnificence (Photo: Dudlajzov/Dreamstime)

Indeed, Versailles was in the mind of Charles of Bourbon when, in 1734, he rose to the throne of the Kingdom of Naples, at the tender age of 18. King Charles wanted a majestic residence, one that could show the greatness and his realms, and be a sign of full independence from the ruling of Spain, which had dominated the South for the longest time. The first stone of the Reggia was laid by the king himself on the 20th of January 1752, on the day of his birthday. It would be almost a century before the architectural complex was completed, in 1845. With its 47,000 square meters in extension (154,200 square feet), 1,200 rooms – only 134 were used by the Royal Family, though – and 1,742 windows, the Reggia is the largest royal palace in the world. But the palace is only part of an extensive complex that also counts 123 hectares of royal park, with more than 200 botanical species, and 3 km (around 2 miles) of Via d’Acqua, a breathtaking parade of monumental fountains and waterworks.

Undoubtedly the Reggia itself is what people are more familiar with: it is characterized by a rectangular plan, divided by four internal courtyards and by incredibly opulent interiors, as you’d expect in any baroque building. They were created by some of the most important local artists of the time: this is why the Reggia, while incredibly lavish, also remains elegant, an example of artistic balance and perfect execution. Among the most impressive areas, we should mention the Cappella Palatina, considered by some an homage to the chapel of the Palace de Versailles, which was personally designed and decorated by Vanvitelli.

The beautifully frescoed and stuccoed ceiling of a room in the Reggia (Photo: Wing Travelling/Dreamstime)

The Reggia’s gardens are equally impressive: with their Via Dell’Acqua, fishing ponds, and streamlets, they still reverberate with the peaceful serenity of times gone by. Stylistically speaking, they are divided into two distinct blocks, an Italian-style garden, beautifully structured and organized, and an English-style garden, characterized by a more natural design, ideated by famous German botanist John Andreas Graefer. Both were filled with plants and flowers from every corner of the Earth. In a far, almost hidden corner of the English garden, we find the Bagno di Venere, which gets its name from the presence of a Carrara marble sculpture of the goddess by Tommaso Solari, created in 1762. Not far, a small temple-like building, commissioned by queen Maria Carolina. According to some, careful observers can identify masonic and esoteric symbolism within it.

When he thought of the Reggia, Charles of Bourbon had a clear idea in mind: he didn’t only want a beautiful palace worthy of an important European king, he also wanted to ensure the adequate development of its surrounding areas. It is with this in mind that he commissioned the construction of the Acquedotto Carolino, a 41 km (25.5 miles) state-of-the-art aqueduct built to supply with water not only the palace and its gardens but also the city of Caserta and the small hamlet of San Leucio, which is today protected by UNESCO just like the Reggia itself. Thanks to the aqueduct and the interest of King Charles, the area also developed a prosperous silk manufacturing industry and several thriving farms.

The Reggia di Caserta is a place filled with history, art, and beauty, but we should also mention some interesting trivia related to it. For instance, it’s here at the Reggia that Italians saw a bidet for the first time. Legends say that, when Italy was unified, the Piedmontese functionaries in charge of cataloging all of its contents were left speechless when they came across a strange contraption shaped like a guitar, the bidet! We should again mention queen Maria Carolina of Habsurg, the same who wanted the Bagni di Venere, for the introduction to the Belpaese of what was to become a sine qua non fixture in every Italian home. Apparently, she expressly asked for a bidet in her personal bathroom, and we can still see it today! It’s a simple metal basin mounted on a carved wooden structure.

The Reggia’s Hall of Mars (Photo: Maxironwas/Dreamstime)

 Last but not least, the Reggia has a place also in contemporary pop culture, as it was the backdrop for a series of scenes in Star War Episode One: The Phantom Menace (1999) and Episode Two: Attack of the Clones: its rich interiors served as set for the palace of the Queen of Naboo, Padmé Amidala, wife of Darth Vader, mother of Luke Skywalker and Princess Leia, and portrayed on the silver screen by Natalie Portman.

La Reggia di Caserta è una delle tante meraviglie italiane e dal 1997 fa parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO. Progettata nel XVIII secolo dall’architetto napoletano Luigi Vanvitelli, è considerata da molti il più splendido esempio di architettura barocca italiana, un mix perfetto della grandiosità e dell’opulenza della francese Versailles e dell’Escorial di Spagna.

In effetti, Versailles era nella mente di Carlo di Borbone quando, nel 1734, salì al trono del Regno di Napoli, alla tenera età di 18 anni. Re Carlo desiderava una residenza maestosa, che mostrasse la grandezza dei suoi regni e fosse un segno di piena indipendenza dalla Spagna, che aveva dominato il Sud per lungo tempo. La prima pietra della Reggia fu posata dal re stesso il 20 gennaio 1752, nel giorno del suo compleanno. Ci vorrà quasi un secolo prima che il complesso architettonico venga completato, nel 1845. Con i suoi 47.000 metri quadrati di estensione, le sue 1.200 stanze – di cui solo 134 utilizzate dalla famiglia reale – e le sue 1.742 finestre, la Reggia è il più grande palazzo reale del mondo. Ma il palazzo è solo una parte di un vasto complesso che conta anche 123 ettari di parco reale, con oltre 200 specie botaniche, e 3 km di Via d’Acqua, una sfilata mozzafiato di fontane monumentali e giochi d’acqua.

Indubbiamente la Reggia è quella che si conosce meglio: è caratterizzata da una pianta rettangolare, divisa da quattro cortili interni e da interni incredibilmente sfarzosi, come ci si aspetta da qualsiasi edificio barocco. Sono stati realizzati da alcuni dei più importanti artisti locali dell’epoca: ecco perché la Reggia, pur essendo incredibilmente sontuosa, rimane anche elegante, un esempio di equilibrio artistico e perfetta esecuzione. Tra le aree più suggestive, va ricordata la Cappella Palatina, considerata da alcuni un omaggio alla cappella della Reggia di Versailles, che fu progettata e decorata personalmente da Vanvitelli.

Altrettanto suggestivi sono i giardini della Reggia che, con la loro Via dell’Acqua, i laghetti per la pesca e i ruscelletti, risuonano ancora della tranquilla serenità di un tempo. Dal punto di vista stilistico, sono divisi in due blocchi distinti: un giardino all’italiana, splendidamente strutturato e organizzato, e un giardino all’inglese, caratterizzato da un disegno più naturale, ideato dal famoso botanico tedesco John Andreas Graefer. Entrambi erano pieni di piante e fiori provenienti da ogni angolo della Terra. In un angolo lontano, quasi nascosto, del giardino all’inglese, si trova il Bagno di Venere, che prende il nome dalla presenza di una scultura in marmo di Carrara della dea, opera di Tommaso Solari, realizzata nel 1762. Poco distante, un piccolo edificio a forma di tempio, commissionato dalla regina Maria Carolina. Secondo alcuni, gli osservatori più attenti possono individuare al suo interno simbologie massoniche ed esoteriche.

Quando pensò alla Reggia, Carlo di Borbone aveva idee chiare in mente: non voleva solo un bel palazzo degno di un importante re europeo, ma voleva anche garantire un adeguato sviluppo delle aree circostanti. È in quest’ottica che commissionò la costruzione dell’Acquedotto Carolino, un acquedotto all’avanguardia di 41 km costruito per rifornire d’acqua non solo la reggia e i suoi giardini, ma anche la città di Caserta e il piccolo borgo di San Leucio, oggi protetto dall’UNESCO come la Reggia stessa. Grazie all’acquedotto e all’interessamento di re Carlo, la zona sviluppò anche una prospera industria della seta e diverse aziende agricole.

La Reggia di Caserta è un luogo ricco di storia, arte e bellezza, ma è bene ricordare anche alcune interessanti curiosità ad essa legate. Per esempio, è qui che gli italiani hanno visto per la prima volta un bidet. La leggenda narra che, al momento dell’Unità d’Italia, i funzionari piemontesi incaricati di catalogare tutto il contenuto rimasero a bocca aperta quando si imbatterono in uno strano aggeggio a forma di chitarra, il bidet! È il caso di citare ancora la regina Maria Carolina d’Asburgo, la stessa che volle i Bagni di Venere, per aver introdotto nel Belpaese quella che sarebbe diventata una conditio sine qua non in ogni casa italiana. Pare che abbia espressamente richiesto un bidet nel suo bagno personale, e lo vediamo ancora oggi! Si tratta di una semplice bacinella di metallo montata su una struttura di legno intagliato.

Infine, la Reggia ha un posto anche nella cultura pop contemporanea, in quanto ha fatto da sfondo a una serie di scene di Star War Episodio Uno: La minaccia fantasma (1999) e Episodio Due: L’attacco dei cloni: i suoi ricchi interni sono serviti da set per il palazzo della Regina di Naboo, Padmé Amidala, moglie di Darth Vader, madre di Luke Skywalker e della Principessa Leila, e interpretata sul grande schermo da Natalie Portman.

 

 

 


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