Basilica di San Vitale a Ravenna, consacrata nel 548, è uno dei monumenti più importanti dell'arte paleocristiana in Italia (Ph. Anto-dc-Pixabay)

Città capoluogo dell’Emilia Romagna, Ravenna è una città dalle mille risorse: cultura, arte, storia, turismo, sport e divertimento si concentrano in tutta la provincia. Ma una caratteristica in particolare rende questa città un unicum, rendendola famosa in tutto il mondo: sono le piccole tessere vetrose che fanno di Ravenna la capitale storica del mosaico.
Ultima capitale, nel V secolo, dell’Impero di Occidente, presenta nelle sue Basiliche e nei suoi Battisteri il più ricco patrimonio di mosaici antichi dei secoli passati che altrove si dissero “bui” ma in Emilia furono fulgidi: cioè il V e VI secolo dopo Cristo.

Per il grande significato delle sue immagini religiose, Ravenna compete con le più suggestive città d’Oriente e d’Occidente, da Costantinopoli a Gerusalemme, passando per Roma.
Ben otto sono gli antichi edifici ravennati che compaiono nella lista Unesco sotto la voce Patrimonio dell’Umanità: il Mausoleo di Galla Placidia, il Battistero Neoniano, Sant’Apollinare Nuovo, il Battistero degli Ariani, la Cappella Arcivescovile, il Mausoleo di Teodorico, la Basilica di San Vitale e Sant’Apollinare in Classe. Otto gioielli impreziositi dai mosaici, con la sola eccezione del Mausoleo di Teodorico.

Le preziose tarsie del Mausoleo di Galla Placidia a Ravenna (Ph chatst2-Pixabay)

Giustiniano e Teodora avvolgano i visitatori nell’oro maestoso della Basilica di San Vitale. Non si può non restare affascinati nel piccolo Mausoleo di Galla Placidia dalle tessere blu cobalto che abbracciano una cupola di stelle dorate. Viene voglia di seguire le Vergini e i Martiri di Sant’Apollinare Nuovo nel loro “cammino immobile” mentre si contano le tessere mosaicali bianche e dorate. Si starebbe ore a naso all’insù per ammirare il rassicurante ed equilibrato movimento circolare degli Apostoli nel Battistero Neoniano, quasi una danza gioiosa attorno a Gesù battezzato nel Giordano. Come non ammirare l’intaglio dell’avorio della Cattedra di Massimiano e la luce che si riflette nell’oro nella Cappella di Sant’Andrea, nel Museo Arcivescovile.

Ravenna delle torri campanarie, dei mausolei e dei chiostri monastici è una città quasi santa, dal tocco artistico quasi divino, abbondante ed eterogeneo. Una città romana, gotica, bizantina, ma anche medioevale, veneziana e infine contemporanea, civile e ospitale, letteraria e musicale.
Ma non si può non citare il nome di Dante, che apparve la sede più adeguata per portare a termine la Divina Commedia e che ha qui trovò poi il suo sepolcro dopo aver trovato asilo presso la corte di Guido Novello da Polenta, signore della città e uomo dai vasti interessi culturali, e di Boccaccio, tra le figure più importanti nel panorama letterario europeo del XIV secolo e da molti considerato come il maggior prosatore europeo del suo tempo, che vi ambientò alcune sue novelle.

Gli importanti monumenti di Ravenna, solidi e imponenti, sono traccia visibile del ruolo che la città ha svolto in passato, durante varie epoche, come polo politico, culturale e commerciale. Tre volte capitale – dell’impero romano d’occidente, di Teodorico re dei Goti e dell’impero di Bisanzio in Europa – la città conserva oggi un primato artistico che ha nell’arte musiva la sua punta di diamante.

Nelle antiche Domus dei Tappeti di Pietra e del Triclinio, due tra i siti archeologici più prestigiosi, è ancora possibile ammirare resti della pavimentazione in tarsia di marmo o a mosaico con raffinate geometrie e inserti figurati in tessere policrome. Sono emerse tra il 1993 e il 1994, in un complesso di strutture edilizie databili tra l’età romana repubblicana e il periodo bizantino. Di particolare interesse un palazzetto di cui sono stati individuati quattordici ambienti e tre cortili.

Ma Ravenna può offrire anche molte opportunità di svago, soprattutto sui suoi lidi nord, affollatissimi in estate. Tra questi Marina Romea, tra Porto Corsini e Casalborsetti, presenta mare limpido con fondale basso, spiaggia di sabbia finissima e attrezzata e una grande pineta secolare.
Casalborsetti, un tempo borgo di pescatori, prese il nome dal finanziere, Giovanni Borsetti, il quale vigilava sulla costa: è oggi un centro di villeggiatura internazionale, dispone della più estesa area destinata ai campeggi del Ravennate. Spiagge, pinete e numerosi impianti sportivi per il pattinaggio, tennis, calcio e calcetto, centro di equitazione, la rendono molto gradita agli amanti della vacanza salutistica.


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