Tricarico: the Carnevale (Photo: illpaxphotomatic/Shutterstock)

Carnevale is here! It’s a time of joy, feasting on delicious food and enjoying your friends’ company, possibly dressed up in fun costumes. The Italian tradition of Carnevale is renowned around the world: who isn’t familiar with the Carnevale di Venezia, that of Viareggio, or that of Putignano? There is so much creativity, tradition, and joy de vivre behind each Carnevale’s characterization and performance, everywhere in the country. Because, yes! Each town and village celebrates its own way. There are some places, though, where Carnevale is even more creative and peculiar than everywhere else, sometimes because of people’s ingenuity, sometimes because of local history and a desire to keep it alive.

This is the case, for instance of Madonna di Campiglio’s Carnevale Asburgico, or Habsburg Carnival. Now, ski bunnies are definitely familiar with this quaint Alpine village of just above 800, beautifully located at 1,553 meters (just about 5,000 feet) on the Brenta Dolomites, in the province of Trento. Madonna di Campiglio is home to this special historical reenactment that takes place every year during the weeks of Carnevale. Inspired by the figure of famous Princess Sissi, who loved the mountains and Madonna di Campiglio in particular, the Carnevale Asburgico lasts for seven full days and includes parades in period costumes, the Emperor’s Grand Ball – also in costume, of course – and the sciata imperiale, when skiers in full period gear ski down Madonna di Campiglio’s white slopes. While you are here, you may enjoy some local grub, too: think of polenta, cheeses, and homemade sausages, as well as pumpkin soups and walnut and apple cakes.

Not too far from Trentino, in Friuli Venezia-Giulia, we find the Carnevale di Sauris. Sauris has recently become the recipient of the United Nations World Tourism Organization’s Best Tourism Village award, which means the locale managed to bring together love for its traditions and heritage, with sustainability and technology. Sauris’ Carnevale is all about folk dances, traditional characters, bonfires, and nighttime walks through the village under the warming light of old-fashioned lanterns. At the heart of all celebrations are the village’s maschere, the Rolar, a soot-covered man, dressed in black and with a belt made of rattles, and the Kheirar, a rather grotesque character bearing a wooden mask and carrying a broom, with which he swipes away negativity. But the Carnevale di Sauris reaches its climax with the Notte delle Lanterne, the night of lanterns when the village is warmly lit by the traveling lanterns of locals walking its streets and alleys. The walk ends in the nearby woods where the community lights a propitiatory bonfire to bring warmth and positivity to the area. If you are a buona forchetta, and you have a penchant for good cheeses and smoked cold cuts, you’ll find certainly something to enjoy at lunch in Sauris, which is known for both!

A mask from the Carnevale di Sauris (Photo: Nicola Simeoni/Shutterstock)

Let us move south, to the beautiful – and to many mysterious – region of Basilicata. Home to the mesmerizing and history-filled Matera, Basilicata also brings to life two quirky Carnevali: the one in Tricarico and the one in Aliano. Tricarico is a village of 5,000, with an Arabo-Norman heritage and one of the best-preserved Medieval town centers in the region. Perched on top of a hill, at 600 meters above sea level (2,000 ft), its Carnevale revolves entirely around the ancient tradition of seasonal transumanza, the customary migration of sheep and cows from the lowlands to the highlands and back, which takes place twice a year. During the Carnevale, participants mimic, with their costumes and movements, the process of transumanza itself, in a parade filled with joy, colors, and sounds. Here, the most important maschere are The Cow and The Bull: the Cow is dressed in white and adorned with plenty of colorful ribbons and cowbells. The second wears a black and red costume. The parade wants to symbolize and honor the power of nature and of the world of animals, revered as a source of livelihood, sustenance, and life.

Aliano is known in Italy for its connection with our literature because it was the backdrop of Cristo si è Fermato a Eboli, by Turinese writer Carlo Levi. In the book, Levi partly dramatizes the time he spent in Aliano during the years of his exile for having voiced his dislike for the Fascist party. Aliano is also known for its proximity to the breathtaking calanchi, a geomorphological phenomenon caused by the effects of water erosion on degraded sedimentary rocks, known in English as badlands. Aliano’s Carnevale is all about traditional horned maschere made with papier maché, known as cupa cupa, that were believed, in the olden times, to keep the Devil and negativity at bay. Part of the parade are also the Pacchiane, women in local costumes. Food-wise, Aliano and Tricarico offer a wide array of traditional dishes, including baccalà with dried peppers in Tricarico, and frizzue, a homemade type of pasta served with pork ragù and rinds, in Aliano.

È arrivato il Carnevale! È un momento di gioia, in cui si banchetta con cibi deliziosi e si gode della compagnia degli amici, magari vestiti con costumi divertenti. La tradizione italiana del Carnevale è rinomata in tutto il mondo: chi non conosce il Carnevale di Venezia, quello di Viareggio o quello di Putignano? C’è tanta creatività, tradizione e gioia di vivere dietro ogni caratterizzazione e rappresentazione del Carnevale, ovunque nel Paese. Perché sì! Ogni città e paese festeggia a modo suo. Ci sono alcuni luoghi, però, dove il Carnevale è ancora più creativo e particolare che altrove, a volte per l’ingegno delle persone, a volte per la storia locale e il desiderio di mantenerlo vivo.

È il caso, ad esempio, del Carnevale Asburgico di Madonna di Campiglio. Gli appassionati di sci conoscono sicuramente questo caratteristico villaggio alpino di poco più di 800 abitanti, situato a 1.553 metri di altezza sulle Dolomiti di Brenta, in provincia di Trento. Madonna di Campiglio ospita questa particolare rievocazione storica che si svolge ogni anno durante le settimane del Carnevale. Ispirato alla figura della famosa principessa Sissi, amante della montagna e di Madonna di Campiglio in particolare, il Carnevale Asburgico dura sette giorni interi e prevede sfilate in costumi d’epoca, il Gran Ballo dell’Imperatore – ovviamente anch’esso in costume – e la sciata imperiale, quando gli sciatori in costume completo scendono sulle bianche piste di Madonna di Campiglio. Durante la vostra permanenza, potrete gustare anche qualche piatto locale: polenta, formaggi e salsicce fatte in casa, ma anche zuppe di zucca e torte di noci e mele.

Non troppo lontano dal Trentino, in Friuli Venezia-Giulia, troviamo il Carnevale di Sauris.

Sauris è stato recentemente insignito del premio Best Tourism Village dell’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, il che significa che la località è riuscita a coniugare l’amore per le tradizioni e il patrimonio con la sostenibilità e la tecnologia. Il Carnevale di Sauris è fatto di danze popolari, personaggi tipici, falò e passeggiate notturne per il paese sotto la luce calda delle lanterne di una volta. Al centro di tutti i festeggiamenti ci sono le maschere del paese, il Rolar, un uomo ricoperto di fuliggine, vestito di nero e con una cintura di sonagli, e il Kheirar, un personaggio un po’ grottesco con una maschera di legno e una scopa con cui spazza via le negatività. Ma il Carnevale di Sauris raggiunge il suo culmine con la Notte delle Lanterne, quando il paese è illuminato dalle lanterne itineranti degli abitanti del luogo che percorrono le sue strade e i suoi vicoli. La passeggiata termina nel vicino bosco dove la comunità accende un falò propiziatorio per portare calore e positività alla zona. Se siete buone forchette e avete una predilezione per i buoni formaggi e i salumi affumicati, a Sauris troverete sicuramente qualcosa da gustare a pranzo, che è noto per entrambe le cose!

Spostiamoci a sud, nella bellissima – e per molti misteriosa – regione Basilicata. Sede di Matera, città affascinante e ricca di storia, la Basilicata dà vita anche a due stravaganti Carnevali: quello di Tricarico e quello di Aliano.

Tricarico è un paese di 5.000 abitanti, con un’eredità arabo-normanna e uno dei centri storici medievali meglio conservati della regione. Arroccato su una collina, a 600 metri sul livello del mare, il suo Carnevale ruota interamente intorno all’antica tradizione della transumanza stagionale, la consueta migrazione di pecore e mucche dalla pianura all’altopiano e viceversa, che avviene due volte l’anno. Durante il Carnevale, i partecipanti imitano, con i loro costumi e movimenti, il processo della transumanza, in una sfilata piena di gioia, colori e suoni. Qui le maschere più importanti sono la Mucca e il Toro: la Mucca è vestita di bianco e adornata con tanti nastri colorati e campanacci. Il secondo indossa un costume nero e rosso. La sfilata vuole simboleggiare e onorare la forza della natura e del mondo animale, venerato come fonte di sostentamento, nutrimento e vita.

Aliano è nota in Italia per il suo legame con la nostra letteratura perché è stata lo sfondo di Cristo si è fermato a Eboli, dello scrittore torinese Carlo Levi. Nel libro, Levi racconta in parte il periodo trascorso ad Aliano durante gli anni del suo esilio per aver espresso la sua avversione al partito fascista. Aliano è nota anche per la sua vicinanza ai calanchi, dalla bellezza mozzafiato, un fenomeno geomorfologico causato dagli effetti dell’erosione dell’acqua su rocce sedimentarie degradate, noto in inglese come badlands. Il Carnevale di Aliano è all’insegna delle tradizionali maschere cornute in cartapesta, dette cupa cupa, che anticamente si riteneva tenessero lontano il diavolo e le negatività. Fanno parte della sfilata anche le Pacchiane, donne in costume locale. Dal punto di vista gastronomico, Aliano e Tricarico offrono una vasta gamma di piatti tradizionali, tra cui il baccalà con peperoni secchi a Tricarico e la frizzue, un tipo di pasta fatta in casa servita con ragù e cotenne di maiale, ad Aliano.


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