Protecting our Heritage: è  questo il nome di un programma proposto dalla rete “Eunic” (European National Institutes of Culture), di cui l’Italia detiene per tutto il 2016, a Washington, la presidenza di turno attraverso l’Istituto italiano di cultura (Iic). 
 
L’iniziativa, che gode del patrocinio dell’Unesco ed è sostenuta dalla delegazione dell’Ue a Washington, ha due obiettivi: accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica e rafforzare la rete di soggetti internazionali (amministrazioni, musei, università, fondazioni, centri di restauro) che operano per fare fronte ai rischi che corre il patrimonio culturale dell’umanità. Dal terrorismo alla criminalità, dai cambiamenti climatici all’oblio. In questo spirito, per tutta la sua durata, il programma resterà aperto a contributi di idee e progetti da parte delle organizzazioni interessate. 
 
I temi proposti si presentano sotto forma di interrogativi aperti. Come lavorare insieme per riscoprire l’eredità culturale del passato e renderla rilevante per la nostra identità presente? Come stabilire delle regole e degli standard comuni per migliorare il livello di tutela? Cosa è possibile fare per salvare i beni culturali a rischio nelle aree di conflitto? Questi alcune delle domande elencate nel manifesto dell’iniziativa.
 
Il programma è stato inaugurato all’Ambasciata d’Italia a Washington con la mostra “Passaggi” del fotografo-archeologo Massimiliano Gatti. 
All’evento hanno partecipato, tra gli altri, Jonathan Green, fondatore e direttore del complesso culturale Artsblock presso l’Università della California, Riverside, e Alexander Nagel, archeologo della Smithsonian Institution, National Museum of Natural History. L’iniziativa proseguirà per tutto il 2016 con conferenze, seminari, mostre, proiezioni e concerti organizzati in partnership con alcune tra le più importanti organizzazioni americane ed europee di settore. 
 
“La protezione del patrimonio culturale dell’umanità – ha commentato l’uscente ambasciatore italiano negli Usa, Claudio Bisogniero – è un tema che sta molto a cuore all’Italia, attorno al quale stiamo riscontrando forte entusiasmo anche a Washington. Sfrutteremo questa occasione per dare il nostro contributo a una causa globale, per aiutare a coalizzare la comunità internazionale attorno all’impegno – che è un imperativo per tutti – di tutelare ad ogni costo la nostra memoria comune. Lo faremo attraverso eventi commemorativi, per ricordare il sacrificio di coloro che hanno messo a rischio la vita per proteggere l’arte, dai ‘monuments men’ della II Guerra Mondiale agli Angeli del fango, intervenuti per salvare le bellezze di Firenze esattamente 50 anni fa, agli archeologi che oggi lavorano in aree di crisi. Ma lo faremo soprattutto – ha detto Bisogniero – cercando di condividere esperienze, catalizzare energie e progetti, esplorare assieme nuove metodologie di lavoro”. 
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