“Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un’altra riva, e arriverò”. Cesare Pavese scriveva questa riflessione nel suo diario “Il mestiere di vivere” e tra le sponde anelate quale rifugio sicuro, spesso vi erano quelle americane. Nato in un paesino delle Langhe nella provincia di Cuneo, Pavese coltivò sempre un amore per la cultura americana, che rappresentò per lui un modello da imitare per sfuggire a quello fascista.
Ma il sogno dell’America per lo scrittore andava di pari passo con l’apprezzamento per la bellezza della propria terra: le Langhe. Per Pavese allora, come gli autori statunitensi erano stati in grado di riscoprire le peculiarità provinciali nel dare vita ai loro personaggi, così la cultura italiana doveva ripartire dalle specificità regionali per sfuggire al pensiero unico del ventennio fascista.
La Langa, terra di collina e di antica tradizione storica, è oggi meta di un turismo che ha soprattutto nell’enogastronomia la sua ragion d’essere. Ma questo territorio a cavallo tra Asti e Cuneo, merita di essere visitato anche per altri molteplici motivi.
Un itinerario per questa distesa di verdeggianti altipiani può partire dal suo centro ideale: Alba.
Questa città ebbe il suo splendore in epoca mediovale e l’assetto urbanistico odierno porta ancora intatto il fasto di allora, conservato nell’ampio centro pedonale. Tra le vie che si dipanano dalla maestosa Cattedrale, si possono ammirare numerose torri, palazzi, campanili, portici e chiese. Il prodotto che più di tutti è legato al nome di questa cittadina è il Tartufo Bianco, che è possibile gustare accompagnato ai piatti della tradizione: dai Tajarin (varietà di pasta all’uovo tipicamente piemontese) alle fondute, passando per i deliziosi risotti.
Nocciole, miele e cioccolato si combineranno in dolci tentazioni culinarie, mentre l’aria della città viene permeata dall’odore della Nutella, prodotta proprio qui.
Nella città e nei suoi dintorni potrete anche ripercorrere i luoghi citati nei romanzi dello scrittore e partigiano Beppe Fenoglio, che ad Alba ebbe i suoi natali.
Se siete interessati al patrimonio culturale delle Langhe fate tappa nei principali castelli della zona: dichiarato patrimonio dell’Unesco quello di Govone; imponente quello di Grinzane Cavour, anche sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour; autenticamente medievale quello di Monticello d’Alba.
Vi basterà percorrere le strade langarole per accorgervi dell’importanza che riveste l’attività vitivinicola; nelle enoteche regionali, ma anche nelle cantine e nelle botteghe, potrete assaporare le varietà di vini prodotti in queste terre: ad aspettarvi etichette di Barbaresco, Roero, Nebbiolo, Barolo esportate in tutto il mondo.
Oltre al tartufo, alla nocciole e al miele, sono tipici di questa zona anche alcuni formaggi Dop: la degustazione di Bra, Murazzano, Toma Piemontese e Robiola d’Alba è un’esperienza da fare assulutamente.
Tra i comuni da visitare Barbaresco, con la torre svettante da cui si gode di un panorama incredibile, Treiso, immerso tra i vigneti, e Neive. Quest’ultimo è particolarmente ricco di testimonanianze storiche, tanto che è stato inserito nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia.
Partendo dalla Cappella di San Sebastiano, nell’anello più esterno di Neive, è possibile ammirare la semplicità della struttura e osservare un dipinto che ritrae il santo trafitto dalle frecce. Sposandosi verso il centro, si troverà Palazzo Borgese, municipio della cittadina nelle cui cantine è ospitata la Bottega dei Quattro Vini di Neive. Di fronte a questo edificio del XVIII secolo invece, si erge il Palazzo Comunale nel cui interno ha sede il Museo Casa della Donna Selvatica. In questo luogo sono esibite svariate bottiglie di grappa da collezione sulle quali viene raffigurata l’immagine di una misteriosa figura: una donna che viveva ai margini della società contadina, ribelle alle sue convenzioni. Continuando a procedere verso il nucleo del borgo si incontreranno palazzi antichi conpregevoli giardini, la Torre Comunale con il suo caratteristico orologio, case di nobile fattura. Eccezionalmente bella la chiesa cattolica di San Michele Arcangelo, utilizzata dalla comunità ortodossa macedone e colma di icone dallo sfondo dorato.
Decidere di visitare le Langhe vuol dire intraprendere un percorso che seguendo le dolci linee collinari passa per borghi arroccati, profumi e sapori inconfondibili; per ritrovare quella peculiarità regionale che, proprio come aveva intuito Pavese circa ottantanni fa, andrebbe coltivata e tramandata.