Quando il bikini moderno arrivò sugli scaffali di Parigi, nell’estate del 1946, le donne del Mediterraneo lo agguantarono rapidamente. Un anno più tardi, il più piccolo costume da bagno del mondo fu presentato negli Stati Uniti. Lanciato nel mondo, conquistò America ed Europa. Un legame d’amore femminile che dura da 71 anni. Il bikini non ha mai perso il suo allure.
Comunque, sembra incredibile che il vero inventore del due pezzi non sia il sarto francese Luigi Réard, che ne coniò il nome ispirato dall’atollo di Bikini nel Pacifico Meridionale dove quell’estate gli Stati Uniti condussero due test atomici – Réard scelse quel nome sperando che il costume da bagno minimalista avrebbe suscitato lo stesso choc della bomba atomica…
Abbastanza stranamente, il piccolo costume da bagno era già portato da ragazze romane nel 4° secolo e questo particolare spirito libero di Roma antica, riguardo agli indumenti femminili, è provato da mosaici intriganti in Piazza Armerina, Sicilia.
Piazza Armerina in provincia di Enna è a circa 721 metri sopra di livello del mare in cima a una delle più straordinarie viste della Sicilia. Un eccezionale sito patrimonio mondiale dell’Unesco che si trova a 5 km a sud-ovest della città: Villa Romana del Casale è un esempio supremo di lussuosa villa romana che graficamente illustra la predominante struttura sociale ed economica della sua epoca.
I suoi mosaici d’inizio 4° secolo sono eccezionali per la loro qualità artistica, per inventiva e numero. Un’attrazione per i visitatori di tutto il mondo. Si può scaricare gratuitamente la guida ufficiale su villaromanadelcasale.it.
Alcuni dei mosaici più famosi della villa dipingono il peristilio e una grande caccia. I meravigliosi lavori includono anche le famose “Ragazze in Bikini”, un dipinto di un gruppo di giovani donne che indossano top fasciati, il pezzo di sotto del bikini e anche cavigliere che si sentirebbero perfettamente a casa sulle spiagge della California Meridionale di oggi.
Tuttavia, era ancora la Sicilia antica e le cosiddette Ragazze in Bikini ante litteram, erano ginnaste romane. Portando quella che sembra essere la prima versione del bikini, si stanno esibendo in una gara sportiva e sembrano molto toniche.
La scena incredibile è nota come “l’Incoronazione del Vincitore.” Gli studiosi sono oggi d’accordo sul fatto che la scena dipinga una competizione sportiva, come attestato in quattro fonti; teorie precedenti suggerivano una gara di bellezza. Ovviamente, il patrocinio di gare sportive femminili va associato esclusivamente alla classe sociale più elevata dell’Impero romano.
In questa bella villa siciliana, ragazze in Subligar, come i Latini chiamavano gli slip femminili, partecipano a numerose attività come il salto in lungo con pesi in mano, giocano a pallamano, corrono e lanciano il disco.
Ciò che rimane di questa villa sontuosa mostra la raffinatezza e la civiltà dei nobili nelle epoche romane. Coprendo 4,000 metri quadrati, è stata costruita su una serie di terrazze con tre assi principali che ai visitatori offrono prospettive spettacolari dei pavimenti con mosaici particolareggiati. Scene di caccia, storie mitologiche, vita domestica e paesaggi esotici, tutti mostrano una sorprendente attenzione realistica al dettaglio. Artisti dal Nord Africa furono impiegati per completare i lavori.
Tante teorie sono state avanzate sulla probabile identità del primo proprietario della lussuosa villa. Molti studiosi asseriscono che sia stato Maximianus Herculeus, il co-imperatore di Diocleziano dal 286 al 305 D.C. La teoria è sostenuta dalla presenza di foglie di edera in molti dei mosaici, un elemento decorativo spesso associato con Maximilianus. Suo figlio e successore Maxentius continuò la decorazione, con Costantino che prese il controllo alla morte di Maxentius nel 312.
La grande villa patrizia era un edificio a pianta unica, concentrata sul peristilio, attorno a cui erano organizzate praticamente tutte le principali sale pubbliche, le stanze private, i bagni e i cortili.
L’ingresso al peristilio è attraverso l’atrio di ovest, con i bagni termali a nordovest, le stanze di servizio e probabilmente le stanze per gli ospiti a nord. I bagni comprendevano il calidarium, una grande stanza calda con piscine d’acqua per umidificare l’atmosfera, il tepidarium tiepido, un grande luogo di incontro noto come il frigidarium, ed un natatio, una piscina all’aria aperta.
C’è anche un’enorme basilica a est.
Qui nella villa di campagna si poteva intraprendere l’otium, il riposo con l’agio e il piacere dell’inattività e dell’indolenza pura e semplice. Si poteva leggere un libro sugli antichi e dormire o riposare in base all’umore mentre si godeva in grande abbondanza del cibo fresco della Sicilia. Il proprietario era libero dal negotium, da affari pubblici e attività.
La ricerca di otium era un modo di vivere per le classi romane agiate e ha prodotto la classica villa romana. La Villa Romana del Casale è uno dei migliori esempi nel mondo romano antico per la sua bellezza e complessità.
Gli abitanti della Sicilia fornivano il grano per gli antichi Romani. Nel corso dei secoli, la campagna di Piazza Armerina ben rappresentò il granaio della Sicilia, del quale la masseria, una grande fattoria fortificata, è il suo simbolo. C’erano agrumeti e boschetti di ulivo e folti boschi di pino che prestavano all’aria quell’inconfondibile aroma di Mediterraneo.
Il centro di Piazza Armerina è metà medievale e metà barocco. Il suo Duomo del 17° secolo è il più interessante fra gli edifici barocchi. In agosto la vivace festa del Palio dei Normanni attira molti visitatori.