Pasta has become more expensive lately (Photo: Lidiia Vietkhova/Dreamstime)

Pasta is, without a doubt, one of Italy’s most beloved and popular foods, but, as of late, it has been facing a crisis because of its soaring price. In response to this alarming situation, the Italian government recently convened crisis talks to investigate the reasons behind such a surge. 

With the average Italian consuming, as reported by CNN, approximately 23 kg (51 lbs) of pasta each year, it is not surprising that the issue has become so central. But why have pasta prices been rising so much? It may come natural to think it’s because of an increase in the price of wheat, the main ingredient in pasta, but the truth is that, in recent months, wheat has actually become cheaper, while pasta prices have skyrocketed. In March last year, pasta cost 17.5% more than what it cost in 2021, far exceeding Italy’s broader measure of consumer price inflation, as reported by CNN. While there was a slight moderation in April, prices still remained 16.5% higher than the previous year. This significant increase has prompted concerns and calls for action.

To address this pressing issue, the Italian government convened a commission of lawmakers, pasta producers, and consumer rights groups in Rome; the commission was chaired by Adolfo Urso, the country’s Minister for enterprise, and sought to identify measures to bring down pasta prices while trying to better understand the reasons behind it. The commission found out that pasta prices were already showing weak signs of decrease, indicating the potential for a significant drop in the coming months The aim remains, however, that of closely monitoring the market to protect consumers and ensuring that cost reductions in energy and raw materials such as durum wheat, are reflected in the retail price of pasta. When asked why prices keep on being this high, while the price of durum wheat and energy has significantly reduced in the past months, many producers assured the trend is only temporary and attributed it to the disposal of inventories made when the cost of raw materials was higher. 

Surely, knowing that prices should get lower soon it’s good news, but many consumers are eager to know when. The sheer amount of pasta each and every Italian eats in a year (see above!) highlights its importance in Italian cuisine. But there is more because pasta is not only culturally significant for us, it has also always been accessible to all: a cheap and cheerful way to feed everyone healthily and without worrying about the wallet. In this day and age, with Italian salaries among the lowest in Europe, and families struggling to reach the end of the month, a rise in prices for such an important food staple is worrisome at best. 

Spaghetti, one of our favorite pasta shapes. Pasta prices got higher in recent months in Italy (Photo: Sam74100/Dreamstime)

Furio Truzzi, president of the consumer rights group Assoutenti, expressed concerns about the impact on consumers of pasta’s rising prices, emphasizing how we are talking about something that is deeply loved by Italians. 

There is more, because apparently, higher pasta prices do not translate into higher revenues for farmers and producers of durum wheat, according to Coldiretti, Italy’s biggest farmers association: the price of durum wheat, which, by law, is the only wheat that can be used to produce pasta sold in Italy, has actually fallen by 30% since May 2022, and farmers are struggling to meet their own costs. So why are retail prices still so high?   

It is also difficult to understand why, as noted by Minister Urso, there is a wide variation in retail pasta prices across different regions of Italy. Now, if it’s true, as discovered by an analysis commissioned by the government, that the average price of a one-kilogram box of popular pasta varieties rose by over 25% in the year leading up to March, it is surprising to note that price increases changed significantly among regions, with some experiencing much higher inflation than others. According to the Osservatorio del Ministero del Made in Italy, prices for 1 kg of pasta (around 2 lbs) go from 2,30 euros in Milan and 2,20 euros in Rome to 1,85 euros in Naples and 1,49 euros in Palermo. But the thing is that wheat costs the same, from North to South. 

Assoutenti, along with Minister Urso, suggested that prices may have been artificially inflated to boost profits and, for this, reason, they called for transparency and for the publication of a list of all stores where pasta is sold at a lower price, with the aim of promoting fair competition. While no specific companies were blamed, the situation, it has been pointed out, warrants further investigations into potential price speculation. Pasta producers, however, defended themselves stating that price increases are, in fact, in line with inflation, as declared by Unione Italiana Food and reported by www.italiaatavola.net.

So what should we expect for the future? In the quest to stabilize pasta prices, discussions centered around multiple factors influencing retail prices, such as energy costs, packaging, and logistics. Ivana Calò, the spokesperson for Unione Italiana Food, which represents food producers, told CNN that all of these factors can affect the final shelf price of pasta and that they should be taken into account when considering the current situation. So, it looks like all we can do is wait… or learn how to make pasta ourselves! 

La pasta è, senza dubbio, uno dei cibi più amati e apprezzati in Italia, ma, negli ultimi tempi, sta attraversando una crisi a causa del suo prezzo alle stelle. In risposta a questa situazione allarmante, il governo italiano ha recentemente convocato tavoli di crisi per indagare sulle ragioni di tale impennata.

Con l’italiano medio che consuma, come riportato dalla CNN, circa 23 kg (51 libbre) di pasta ogni anno, non sorprende che la questione sia diventata così centrale. Ma perché i prezzi della pasta sono aumentati così tanto? Può venire spontaneo pensare che sia dovuto all’aumento del prezzo del grano, ingrediente principale della pasta, ma la verità è che, negli ultimi mesi, il grano è diventato più economico, mentre i prezzi della pasta sono saliti alle stelle. 

Nel marzo dello scorso anno, la pasta costava il 17,5% in più rispetto a quanto costava nel 2021, superando di gran lunga la misura più alta dell’inflazione dei prezzi al consumo in Italia, come riportato dalla CNN. Anche se in aprile c’è stato un leggero calo, i prezzi sono rimasti comunque superiori del 16,5% rispetto all’anno precedente. Questo aumento significativo ha suscitato preoccupazioni e inviti ad agire.

Per affrontare questo problema urgente, il governo italiano ha convocato a Roma una commissione di legislatori, produttori di pasta e associazioni per i diritti dei consumatori; la commissione, presieduta da Adolfo Urso, ministro per le Imprese, ha cercato di individuare misure per abbassare i prezzi della pasta cercando di capirne meglio le ragioni. La Commissione ha rilevato che i prezzi della pasta mostravano già deboli segnali di calo, indicando la possibilità di una riduzione significativa nei prossimi mesi. Materie prime come il grano duro, si riflettono sul prezzo al dettaglio della pasta. Alla domanda sul perché i prezzi continuino a essere così alti, mentre il prezzo del grano duro e dell’energia si siano notevolmente ridotti negli ultimi mesi, molti produttori hanno replicato assicurando che la tendenza è solo temporanea e l’hanno attribuita allo smaltimento delle scorte fatte quando il costo delle materie prime era più alto.

Sicuramente, sapere che presto i prezzi dovrebbero scendere è una buona notizia, ma molti consumatori sono ansiosi di sapere quando accadrà. L’enorme quantità di pasta che ogni italiano mangia in un anno (vedi sopra!) ne sottolinea l’importanza nella cucina italiana. Ma c’è di più perché la pasta non è solo culturalmente significativa per noi, è anche da sempre accessibile a tutti: un modo economico e rassicurante per nutrire tutti in modo sano e senza preoccuparsi del portafoglio. Al giorno d’oggi, con gli stipendi italiani tra i più bassi d’Europa e le famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese, l’aumento dei prezzi di un alimento così importante è quanto meno preoccupante.

Furio Truzzi, presidente del gruppo per i diritti dei consumatori Assoutenti, ha espresso preoccupazione per l’impatto sui consumatori dell’aumento dei prezzi della pasta, sottolineando come si tratti di un prodotto molto amato dagli italiani.

C’è di più, perché a quanto pare il prezzo più alto della pasta non si traduce in maggiori ricavi per gli agricoltori e i produttori di grano duro, secondo la Coldiretti, la più grande associazione italiana di agricoltori: il prezzo del grano duro, che per legge è l’unico grano che può essere utilizzato per produrre la pasta venduta in Italia, è infatti diminuito del 30% da maggio 2022, e gli agricoltori faticano a sostenere i propri costi. Allora perché i prezzi al dettaglio sono ancora così alti?

Difficile anche capire perché, come rilevato dal Ministro Urso, vi sia un’ampia variazione dei prezzi della pasta al dettaglio tra le diverse regioni d’Italia. Ora, se è vero, come evidenziato da un’analisi commissionata dal governo, che il prezzo medio di una confezione da un chilo di varietà di pasta popolari è aumentato di oltre il 25% nell’anno precedente a marzo, è sorprendente notare che gli aumenti si differenziano in modo significativo tra le varie regioni, con alcune che hanno registrato un’inflazione molto più elevata rispetto ad altre. Secondo l’Osservatorio del Ministero del Made in Italy, i prezzi per 1 kg di pasta (circa 2 libbre) vanno da 2,30 euro a Milano e 2,20 euro a Roma a 1,85 euro a Napoli e 1,49 euro a Palermo. Ma il fatto è che il grano costa lo stesso, da nord a sud.

Assoutenti, insieme al Ministro Urso, ha suggerito che i prezzi potrebbero essere stati artificialmente gonfiati per aumentare i profitti e, per questo motivo, hanno chiesto trasparenza e la pubblicazione di un elenco di tutti i punti vendita in cui la pasta viene venduta a un prezzo inferiore, con lo scopo di promuovere una concorrenza leale. Anche se nessuna società è stata incolpata, la situazione, è stato sottolineato, giustifica ulteriori indagini su potenziali speculazioni sui prezzi. I produttori di pasta, invece, si sono difesi affermando che gli aumenti dei prezzi sono, di fatto, in linea con l’inflazione, come dichiarato da Unione Italiana Food e come riportato da www.italiaatavola.net.

Quindi cosa dobbiamo aspettarci per il futuro? Nella ricerca per stabilizzare i prezzi della pasta, le discussioni si sono incentrate su molteplici fattori che influenzano i prezzi al dettaglio, come i costi energetici, l’imballaggio e la logistica. Ivana Calò, portavoce di Unione Italiana Food, che rappresenta i produttori alimentari, ha dichiarato a Galileus Web che tutti questi fattori possono influenzare il prezzo finale della pasta e che dovrebbero essere presi in considerazione quando si considera la situazione attuale. Quindi, sembra che tutto ciò che possiamo fare sia aspettare… o imparare a fare la pasta da soli!

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