Parmigiano Reggiano: the cutting of the wheel (Photo: Roberto Maggioni/Dreamstime)

For centuries, Parmigiano Reggiano has been crafted the same way, in the same place, following the same rituals. And we wouldn’t expect anything less from what is, perhaps, the most well-known Italian cheese there is. With its rich history, Parmigiano Reggiano has been a staple in Italian kitchens, gracing dishes with its unique flavor and texture.

Often hailed as the “King of Cheeses,” this crumbly delicacy boasts a rich and storied past that is as flavorful as the cheese itself: it originates from the picturesque Italian provinces of Parma, Reggio Emilia, Modena, and parts of Bologna and Mantova, and its legacy traces back to the Middle Ages, a sign of both its enduring appeal and the value of the time-honored techniques employed in its production. Over the centuries, artisans have meticulously crafted Parmigiano Reggiano, adhering to traditions that have been passed down through generations: these age-old methods, combined with the rich terroir of its region of production, give the cheese its distinctive taste and texture. It’s a process that involves careful selection of natural ingredients, slow aging, and a commitment to purity, with no additives or preservatives.

The Consorzio del Parmigiano Reggiano, founded in 1934, plays a pivotal role in ensuring that the legacy of Parmigiano Reggiano is preserved: they oversee the production of each wheel of cheese, ensuring it adheres to the rigorous quality standards that have been refined over the centuries. Their seal is a mark of authenticity, a guarantee that consumers are getting genuine Parmigiano Reggiano, crafted with the same passion and precision as hundreds of years ago.

A moment of Parmigiano Reggiano’s production in a small farm in Parma (Photo: Barmalini/Dreamstime)

But, with fame, often comes imitation and, like all things of value, our Parmigiano Reggiano has been a target for counterfeiters, which led to the need for innovative solutions to protect it.  Indeed, Parmigiano Reggiano, due to its global popularity, has become one of the most counterfeited Italian products, with recent data suggesting that fake versions of this cheese have flooded markets worldwide, leading to significant economic losses for authentic producers: the Consorzio del Parmigiano Reggiano estimates that the global turnover of counterfeit parmesan stands at a staggering $2 billion, which is not only a significant economic blow to genuine producers but also means that countless consumers are being deprived of the authentic taste and quality of true Parmigiano Reggiano.

The Consorzio, ever vigilant in its mission to uphold the integrity of this Italian treasure, has been proactive in its efforts to combat this issue and their recent partnership with p-Chip Corporation and Kaasmerk Matec to introduce a digital label mirrors well their commitment. This innovative approach aims to improve the cheese’s authenticity and traceability, ensuring that consumers around the world can enjoy the genuine taste of Parmigiano Reggiano without compromise.

As mentioned in a CBS News report, Italian cheesemakers have started using microchips to ensure the authenticity of Parmigiano Reggiano. This initiative involves implanting edible microchips, no larger than a grain of sand, into the cheese wheels. These microchips can be scanned to reveal a unique serial ID, allowing buyers to verify the cheese’s authenticity. Emiliano Wass of the Italian publication Il Forchettiere tells us more about the curious, but necessary, innovation: the microchip, or micro-transponder to be more precise, is embedded into the casein plate of each cheese form; this plate, made from milk proteins, already carries a unique alphanumeric code and a QR code, which are like the cheese’s identity card. The integration of the micro-transponder improves the tracing process, offering a next-generation traceability technology to the Consorzio del Parmigiano Reggiano

Indeed, the people at the Consorzio are taking a leap into the future with this advanced tracking mechanism, because this isn’t just about modernizing, it’s about setting a gold standard that could help also other at-risk products fight against counterfeiting. As Nicola Bertinelli, the Consorzio’s president, emphasizes, this move is pivotal in presenting the unparalleled quality of their cheese to the world, and in ensuring it stands out from others that might not adhere to their rigorous production and origin criteria.

The introduction of the microchip is yet another example of the Consorzio’s commitment to preserving the legacy and history of Parmigiano Reggiano. While the cheese embodies centuries of Italian tradition, the microchip represents the future, in an harmonious blend of the old and the new. And the initiative, in the end, is also important for all the consumers around the world who want to experience the authentic taste of this iconic cheese.

Wheels of Parmigiano Reggiano in a local market (Photo: Lenise Calleja/Dreamstime)

Parmigiano Reggiano, its rich history and unparalleled taste are a symbol of Italy’s culinary creativity and traditions. As counterfeiters attempt to tarnish it, the Consorzio del Parmigiano Reggiano, armed with technology, stands in their way, to ensure that the one and only “King of Cheeses” keeps on reigning supreme. Just another beautiful example of how modernity and technology can help traditions thrive.

Da secoli il Parmigiano Reggiano viene lavorato allo stesso modo, nello stesso luogo, seguendo gli stessi rituali. E non ci aspetteremmo niente di meno da quello che è, forse, il formaggio italiano più conosciuto che ci sia. Con la sua ricca storia, il Parmigiano Reggiano è stato un alimento base nelle cucine italiane, impreziosendo i piatti con il suo sapore e la sua consistenza unici.

Spesso acclamato come il “Re dei formaggi”, questa friabile prelibatezza vanta un passato ricco e leggendario che è saporito quanto il formaggio stesso: proviene dalle pittoresche province italiane di Parma, Reggio Emilia, Modena e da zone del Bolognese e Mantovano, e la sua eredità risale al Medioevo, segno sia di un fascino duraturo che del valore delle tecniche secolari impiegate nella produzione. Nel corso dei secoli, gli artigiani hanno lavorato meticolosamente il Parmigiano Reggiano, rispettando le tradizioni tramandate di generazione in generazione: questi metodi secolari, combinati con il ricco terroir della regione di produzione, conferiscono al formaggio il suo gusto e la sua consistenza distintivi. È un processo che prevede un’attenta selezione di ingredienti naturali, un lento invecchiamento e un impegno per la purezza, senza additivi o conservanti.

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano, fondato nel 1934, svolge un ruolo fondamentale nel garantire che l’eredità del Parmigiano Reggiano sia preservata: supervisiona la produzione di ogni forma di formaggio, garantendo che rispetti i rigorosi standard qualitativi affinati nel corso dei secoli. Il suo sigillo è un marchio di autenticità, una garanzia che i consumatori ricevano il vero Parmigiano Reggiano, lavorato con la stessa passione e precisione di centinaia di anni fa.

Ma alla fama spesso corrisponde anche l’imitazione e, come tutte le cose di valore, il nostro Parmigiano Reggiano è stato bersaglio di contraffattori, il che ha portato alla necessità di soluzioni innovative per proteggerlo. Infatti, il Parmigiano Reggiano, grazie alla sua popolarità globale, è diventato uno dei prodotti italiani più contraffatti, con dati recenti che suggeriscono che versioni false di questo formaggio hanno inondato i mercati di tutto il mondo, portando a significative perdite economiche per i produttori autentici: il Consorzio del Parmigiano Reggiano stima che il fatturato globale del parmigiano contraffatto ammonti all’incredibile cifra di 2 miliardi di dollari, il che non solo rappresenta un duro colpo economico per i veri produttori, ma significa anche che innumerevoli consumatori vengono privati ​​del gusto autentico e della qualità del vero Parmigiano Reggiano.

Il Consorzio, sempre vigile nella sua missione di difendere l’integrità di questo tesoro italiano, è stato proattivo negli sforzi per combattere questo problema e la recente partnership con p-Chip Corporation e Kaasmerk Matec per introdurre un’etichetta digitale, rispecchia bene il loro impegno. Questo approccio innovativo mira a migliorare l’autenticità e la tracciabilità del formaggio, garantendo che i consumatori di tutto il mondo possano gustare il sapore genuino del Parmigiano Reggiano senza compromessi.

Come menzionato in un rapporto di CBS News, i casari italiani hanno iniziato a utilizzare i microchip per garantire l’autenticità del Parmigiano Reggiano. L’iniziativa prevede l’impianto di microchip commestibili, non più grandi di un granello di sabbia, nelle forme di formaggio. Questi microchip possono essere scansionati per rivelare un ID seriale univoco, consentendo agli acquirenti di verificare l’autenticità del formaggio. Emiliano Wass de Il Forchettiere ci racconta di più della curiosa, ma necessaria, innovazione: il microchip, o per essere più precisi microtransponder, è incorporato nella lastra di caseina di ogni forma di formaggio; questa piastra, a base di proteine ​​del latte, porta già un codice alfanumerico univoco e un codice QR, che sono come la carta d’identità del formaggio. L’integrazione del micro-transponder migliora il processo di tracciabilità, offrendo al Consorzio del Parmigiano Reggiano una tecnologia di tracciabilità di nuova generazione.

In effetti, le persone del Consorzio stanno facendo un salto nel futuro con questo meccanismo di tracciabilità avanzato, perché non si tratta solo di modernizzare, ma di stabilire un gold standard che potrebbe aiutare anche altri prodotti a rischio a combattere la contraffazione. Come sottolinea Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio, questa mossa è fondamentale per presentare al mondo la qualità senza pari del loro formaggio e per garantire che si distingua da altri che potrebbero non aderire ai loro rigorosi criteri di produzione e origine.

L’introduzione del microchip è l’ennesimo esempio dell’impegno del Consorzio nel preservare il patrimonio e la storia del Parmigiano Reggiano. Se il formaggio racchiude secoli di tradizione italiana, il microchip rappresenta il futuro, in un connubio armonioso tra vecchio e nuovo. E l’iniziativa, infine, è importante anche per tutti i consumatori di tutto il mondo che vogliono provare il gusto autentico di questo iconico formaggio.

Il Parmigiano Reggiano, la sua ricca storia e il gusto ineguagliabile sono un simbolo della creatività e delle tradizioni culinarie italiane. Mentre i contraffattori tentano di infangarlo, il Consorzio del Parmigiano Reggiano, armato di tecnologia, si mette sulla loro strada, per garantire che l’unico e inimitabile “Re dei formaggi” continui a regnare supremo. Solo un altro bellissimo esempio di come la modernità e la tecnologia possano aiutare le tradizioni a prosperare.

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