“Un cristiano se non è rivoluzionario, non è un cristiano. Non capisco le comunità cristiane che sono chiuse in parrocchia. Bisogna parlare e testimoniare il Vangelo. A noi cristiani il Signore ci vuole pastori e non pettinatori di pecorelle”.
Sono le parole di Papa Francesco pronunciate durante uno dei suoi tanti meeting religiosi. La rivoluzione nella comunicazione e nella cultura religiosa è al centro del suo modus operandi che lo hanno condotto ad ammonire lo Ior, a rispettare gli omosessuali, ad incentivare i sacerdoti ad impegnarsi nel proprio lavoro ed aprire le porte ai divorziati senza mettere in discussione il sacramento del matrimonio.
“Ecclesia semper reformanda est” è una locuzione latina che ben spiega il messaggio rivoluzionario che la chiesa deve dare riesaminando se stessa per mantenersi sempre fedele, nell’azione e nella dottrina, al messaggio evangelico. La rivoluzione del pontefice nel predicare le Sacre Scritture, con immediatezza e semplicità, è dovuta all’utilizzo di un linguaggio progressista e umile, catalizzatore di un tesoro d’umanità.
Il Papa sarà a Washington il 24 settembre, poi a New York e Philadelphia
Il Papa sarà a Washington il 24 settembre, poi a New York e Philadelphia
Papa Francesco parlerà il 24 settembre ad una sessione congiunta del Congresso degli Stati Uniti e sarà il primo pontefice a farlo nella storia. “In un momento di sconvolgimento globale, il messaggio di compassione e della dignità umana del Santo Padre ha commosso persone di tutte le fedi e origini. I suoi insegnamenti, le preghiere e grande esempio ci riportano alle benedizioni di cose semplici e dei nostri obblighi reciproci” ha detto lo speaker della Camera Usa, John Boehner. Poi dovrebbe far visita a New York e Philadelphia dove si terrà il congresso mondiale delle famiglie.
Ma prima, sabato 21 marzo, il 266° Papa porterà i suoi saluti alla città di Napoli. La sua testimonianza rappresenta un autentico messaggio di speranza e di coraggio nei confronti di una città sommersa da problemi sociali ed economici che stentano a svanire. Non è la prima volta che un Papa visita Napoli. Il primo fu Pio IX, il quale, durante il breve esilio napoletano negli anni 1848-1849, arrivò fino a Portici e Torre del Greco; il secondo, Giovanni Paolo II, attraversò la città per ben tre volte negli anni 1979, 1980, 1990 e, per ultimo, Benedetto XVI che partecipò, nel 2007, all’incontro internazionale sul tema: “Per un mondo senza violenza. Religioni e culture in dialogo”.
Il sole di Napoli bacerà il quarto Papa che percorrerà un tragitto significativo nel cuore della città metropolitana. Il Santo Padre atterrerà con l’elicottero a Scampia per rivolgere la sua preghiera ad un luogo profanato dalla criminalità; dopo un incontro con la popolazione in Piazza Giovanni Paolo II, celebrerà messa in piazza del Plebiscito dinnanzi a migliaia di fedeli.
Ad ora di pranzo, siederà a tavola con i detenuti del carcere di Poggioreale per condividere i loro pensieri e preoccupazioni; si recherà poi nella chiesa del Duomo di Napoli per venerare le reliquie del Patrono San Gennaro e rivolgerà una speciale preghiera di speranza alla città; la giornata proseguirà con l’incontro con gli ammalati nella chiesa del Gesù Nuovo e si concluderà con un bagno di folla verso il lungomare di via Caracciolo.
L’arcivescovo di Napoli, il cardinale Crescenzio Sepe, ha espresso gioia in attesa dell’evento: “L’abbraccio e la presenza del Santo Padre in mezzo a noi sarà segno di amore e di attenzione verso tutti, in particolare per quanti spendono le proprie energie per il bene della nostra gente. Papa Francesco, come buon samaritano, incontrerà le periferie esistenziali, i poveri, gli ammalati e i carcerati, per cogliere le sofferenze e le speranze che attraversano le nostre città”.
Napoli è sempre stata una città religiosa che custodisce, da secoli, una fiamma di speranza alimentata dalla fede e dalla preghiera della misericordia. Il pensiero progressista del Papa può indurre una maggiore apertura al cambiamento e ad una nuova tradizione dettata dalla rivoluzione dello spirito e dalla consapevolezza della crescita attraverso le proprie potenzialità.