'Tomás Saraceno. Aria' è una grande mostra ospitata dalla Fondazione Palazzo Strozzi (courtesy Fondazione Palazzo Strozzi)

Palazzo Strozzi a Firenze attraverso il progetto In Contatto ripensa la propria presenza nel mondo digitale cercando di trasformare un periodo di crisi globale in un’opportunità di approfondimento, condivisione, sperimentazione e mantenere la propria essenza di laboratorio coinvolgente e inclusivo, anche se a distanza.

Punto di partenza per questo nuovo progetto è la mostra “Tomás Saraceno. Aria” che ci parla di presente e futuri possibili, di connessioni e isolamento, di partecipazione e meditazione: una riflessione più che mai attuale.
“Con piacere”, Arturo Galansino, direttore generale della Fondazione Palazzo Strozzi, condivide “il videomessaggio di Tomás che a partire dalla descrizione di una delle opere della mostra, Particular Matter(s) Jam Session, invita tutti a riflettere in modo nuovo su concetti come condivisione, consapevolezza e solidarietà”.

“Il nostro movimento influenza la velocità con cui le particelle si muovono nell’aria”, afferma Saraceno nel suo videomessaggio. “Riduciamo i nostri spostamenti per rallentare lo spostamento delle particelle e aiutare tutti a stare più al sicuro. In solidarietà di Palazzo Strozzi, l’Italia e il Mondo, muoviamoci in modo diverso per un futuro migliore”.

Artista visionario e poliedrico, la cui ricerca creativa unisce arte, scienze naturali e sociali, Tomás Saraceno (Argentina, 1973) invita a cambiare punto di vista sulla realtà e a entrare in connessione con elementi non umani come polvere, ragni o piante che diventano protagonisti delle sue installazioni e metafore del cosmo. In un percorso di opere immersive ed esperienze partecipative tra il cortile e il Piano Nobile, la mostra esalta il contesto storico e simbolico di Palazzo Strozzi e di Firenze attraverso un profondo e originale dialogo tra Rinascimento e contemporaneità: dall’uomo al centro del mondo, all’uomo come parte di un universo in cui ricercare una nuova armonia.

L’opera Particular Matter(s) Jam Session, spiega lo stesso artista nel videomessaggio, “si basa su un fascio di luce che illumina ciò che fluttua nell’aria. Ci sono milioni e milioni di particelle che si muovono e il loro movimento è influenzato da come ci muoviamo. Se, per esempio, parlo molto vicino… o se muovo alcune particelle del mio maglione… potete vedere molte più particelle rilasciate nell’aria. Se invece parlo un po’ più distante queste particelle iniziano a muoversi più lentamente. Quello che ascoltereste a Palazzo Strozzi, quello che ascoltate adesso in questo video, è il suono che queste particelle producono quando si muovono. Ogni volta che mi muovo più velocemente sentirete il suono con frequenza maggiore. È questo “bip bip bip”… Se ci muoviamo più lentamente le particelle producono un suono diverso.

Questo è un modo per sonorizzare il modo in cui ci muoviamo sulla Terra o il movimento delle particelle nell’aria. Questo significa che se in questo momento dobbiamo muoverci più lentamente, il suono sarebbe diverso e le particelle si muoverebbero più lentamente. Questo significa solidarietà per tutte le persone in Italia, in Europa e nel mondo. Speriamo di diventare consapevoli delle nostre azioni, di come l’aria si muove oggi e di quanto il nostro movimento possa influenzare le cose, e anche di come possiamo limitare il movimento di alcune delle particelle che oggi sono diventate così dannose per molte persone sul pianeta Terra”.


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