I giardini di Palazzo Pfanner a Lucca (Ph Sailko -wikipedia - CC BY 3.0)

Palazzo Pfanner è una delle residenze storiche più sontuosa ed elegante di tutta la Toscana. Pochi sanno (ed è bene ricordarlo) che, per la particolarità della struttura e del giardino, è stato location di celebri film italiani e stranieri come “Il marchese del Grillo” con Alberto Sordi e “Ritratto di Signora” con Nicole Kidman.

Il nome di chiara origine austriaca è dovuto agli attuali proprietari, i Pfanner, famosi (ex) produttori di birra. La storia però inizia da lontano. Carlo Lodovico di Borbone duca di Lucca, nel 1835, decise che la produzione di birra nella città venisse affidata proprio ad una famiglia di birrai austriaci, gli Pfanner, che giunsero a Lucca nel 1845 da un piccolo paesino vicino al lago di Costanza. La sede del birrificio austro-lucchese fu proprio Palazzo Controni, ora Pfanner. Felix  Pfanner prese in affitto  il giardino, il piano terra e le cantine dando origine alla prima fabbrica di birra nel ducato: luogo di incontro e di socializzazione  per i lucchesi ed i vari avventori che vi giungevano per gustare quella “nuova” bevanda austriaca  che inebriava e rendeva più allegri.

Gli affari degli Pfanner,  nel giro di poco tempo, raggiunsero livelli insperati; tanto da consentire al capostipite di permettersi il vezzo di acquistare l’intero palazzo a cui diede naturalmente il suo cognome. La birreria chiuse i battenti attorno all’inizio degli anni ‘30  ed il palazzo tutt’oggi di proprietà della famiglia è, assieme al giardino aperto al pubblico,  oltre che sede di importanti incontri culturali ed esposizioni artistiche.

Le origini di Palazzo Pfanner però sono più remote. Fu costruito attorno al 1660 dai Moriconi, commercianti di seta e ricchi nobili locali. Per dare lustro ed eco al loro potere economico (il low profile non era contemplato) commissionarono ad un architetto d’origine genovese, la realizzazione di un magnificente palazzo in stile barocco. Purtroppo la fortuna è mutevole e solo dopo una ventina di anni, i Moriconi, furono costretti a disfarsene per debiti cedendolo,  dietro una considerevole cifra, ad un’alta famiglia nobile lucchese: i Contorni. I quali, insoddisfatti evidentemente della “umile” dimora, lo ampliarono ulteriormente aggiungendovi lo scalone esterno e dando incarico, agli inizi del Settecento, di creare un meraviglioso giardino all’italiana su disegno di Filippo Juvara.

Questo è suddiviso geometricamente in sette ampi spazi rettangolari delimitati da vialetti rettilinei, lungo i quali sono collocate quattordici statue settecentesche raffiguranti gli dei dell’Olimpo. L’area verde di fronte al palazzo è suddivisa in quattro zone erbose, bordate da siepi di bosso e alloro, con al centro una vasca ottagonale, decorata con quattro statue raffiguranti Mercurio, Anfitrite, Nettuno e Bacco. La residenza di Palazzo Pfanner racchiude al suo interno un ampio salone centrale affrescato nel primo Settecento con illusionistiche prospettive architettoniche (dette anche quadrature) realizzate dai decoratori Pietro Paolo Scorsini e Bartolomeo De Santi.

Sono inoltre visitabili alcune sale laterali riccamente ammobiliate e una cucina storica. La residenza ospita attualmente un’esposizione di strumenti medico-chirurgici appartenuti al dott. Pietro Pfanner (1864- 1935), chirurgo, benefattore e sindaco di Lucca dal 1920 al 1922.  L’esposizione degli strumenti medici appartenuti al dottor Pietro Pfanner (1864-1935) offre al visitatore un’ampia panoramica delle tecniche medico-chirurgiche utilizzate tra Otto e Novecento.

L’allestimento mostra una vasta gamma di bisturi, pinze e forbici, i primi apparecchi per la rilevazione della pressione arteriosa, forcipi, siringhe di ogni tipo e alcuni ingegnosi ritrovati per il trattamento della tubercolosi. Qui sono conservate anche delle rare macchine per la produzione della corrente alternata, oggetti considerati a lungo utili nella cura delle paralisi e persino dei tumori. Presente in tutte le residenze storiche di pregio, spicca anche una limonaia sorretta da una balaustra ove si ergono delle figure feline (leoni) e un basilisco, simbolo dei Controni, la famiglia che si occupò di costruire questo imponente giardino. Ai lati del portale in legno si intravedono due nicchie contenenti una statua di Ercole (a destra) e di Cibele (a sinistra).

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