Due città insieme per proporre l’arte orafa longobarda. Arezzo e Cortona, entrambe località toscane poste a sud est della regione, e più o meno a cento chilometri da Firenze. La mostra denominata  “Il Tesoro dei Longobardi”, è in programma fino al 30 giugno all’interno del salone mediceo di Palazzo Casali, a Cortona, e nasce dal dialogo tra la Consulta dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo ed il Museo Maec di Cortona. 
 
Grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale di Cividale e la Soprintendenza ai Beni archeologici del Friuli, la mostra ospiterà oggetti antichi di età longobarda provenienti dall’antico ducato Longobardo di Cividale. Altri preziosi oggetti proverranno dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, tramite la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, dall’Accademia Etrusca di Cortona e dalla Diocesi di Arezzo-Sansepolcro. 
 
Gli “Ori dei Longobardi” avrà poi una specifica sezione dedicata all’artigianato orafo contemporaneo. I maestri dell’Associazione Oreficeria Artistica di Confartigianato Imprese Arezzo proporranno creazioni contemporanee ispirate alle forme dell’arte orafa longobarda.
 Gioiello longobardo in mostra

 Gioiello longobardo in mostra

 
L’ideale dialogo tra oreficeria antica e contemporanea sarà sottolineata dalla collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi che inserirà l’esposizione di Arte Orafa nel programma degli eventi collaterali previsti per la mostra internazionale OroArezzo in programma dal 13 al 16 aprile, privilegiato luogo di incontro tra la produzione “Made in Italy” e la domanda internazionale. 
 
La Consulta dei Produttori Orafi ed il Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona provvederanno alla realizzazione di un catalogo contenente le illustrazioni fotografiche dei gioielli antichi e contemporanei esposti nell’ambito della mostra. Il catalogo è curato da Paolo Bruschetti, Paolo Giulierini, Fabio Pagano e Paolo Frusone e sarà realizzato dalla casa editrice Thiphys.
 
L’esposizione si divide in tre parti. La prima dà un inquadramento del popolo longobardo, rispetto agli usi e i costumi, dai tempi dell’arrivo in Italia fino alla conversione al Cristianesimo, attraverso le principali tappe del proprio percorso, con la conquista di Cividale del Friuli nel 568 d.C., il successivo arrivo in Tuscia e l’occupazione, nella loro spinta verso il meridione, di centri quali Fiesole e Chiusi. 
 
La seconda presenta oggetti provenienti da scavi ottocenteschi della necropoli di Cividale del Friuli: fibule, pendenti e puntali di guarnizioni di cinture, oltre la copia del celebre disco in oro con figura del cavaliere e una serie di oggetti provenienti dal monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. 
La terza parte della mostra, infine, prevede circa 30 pezzi di altissimo artigianato, ispirato al mondo longobardo, creato dai maestri orafi aretini.
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