“La presenza qui oggi della squadra olimpica e paralimpica è la dimostrazione di come dovrebbe essere il nostro Paese: coeso”. Con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inaugurato la cerimonia di consegna dei Tricolori alle alfiere azzurre in vista dei Giochi di Rio.
 
“Le vostre prestazioni a Rio saranno l’espressione dell’Italia ai Giochi e serviranno a tenere alto il nome del nostro Paese – ha proseguito Mattarella – e sono certo che la bandiera che riconsegnerete sarà stata onorata dalle vostre imprese sportive”. Federica Pellegrini e Martina Caironi, in rappresentanza del mondo olimpico e paralimpico, hanno così ricevuto la bandiera italiana direttamente dalle mani del capo dello Stato.
 
“Olimpiadi e Paralimpiadi rappresentano un terreno di confronto universale, animato da principi quali l’amicizia, la lealtà, la competizione nel rispetto degli altri – ha dichiarato il presidente della Repubblica – e la presenza di atleti olimpici e paralimpici vuol dimostrare il carattere educativo dello sport, strumento per diffondere valori quali l’integrazione, l’aggregazione, il vivere insieme”.
 
Ricordando Roma ’60 e i due padri del paralimpismo, Ludwig Guttman in Gran Bretagna e Antonio Maglio in Italia, Mattarella ha detto: “Fu a Roma che, grazie al lavoro e alla passione del professor Maglio, si svolsero le prime Paralimpiadi della storia. Roma ha lasciato un segno importante nella comunità internazionale e sullo sport mondiale e spero che Roma2024 possa continuare a perseguire questi obiettivi”.
 
 Emozionata la nuotatrice azzurra: “Sono molto onorata di essere qui di fronte a voi e farvi capire cosa rapprenta per me questo giorno. E’ il coronamento di tutta la mia carriera. Sarà la mia quarta olimpiade. Ho girato così tante volte le braccia in acqua che ho perso il conto di quante volte ho fatto il giro del mondo. Rio sarà importante per me così come per tutti voi. L’olimpiade muove i nostri cuori e le nostre menti. Soffriremo, ci faremo il tifo a vicenda e ci faremo forza a vicenda. Siamo una grande squadra. Ringrazio l’Italia per avermi dato l’onore di essere il suo alfiere”. 
 
Toni simili dalla centometrista Martina Caironi: “E’ un onore, per me, poter sventolare la bandiera italiana in nome di tutto il Comitato Paralimpico, un movimento che è in grande crescita, che mi auguro possa crescere ancora e continui a far battere i cuori come ha fatto sino ad ora. Olimpici e paralimpici fanno parte di una stessa famiglia – ha detto – ma per noi atleti paralimpici lo sforzo è ancora maggiore, perchè prima dobbiamo vincere sulla nostra disabilità”.
 
“E’ un’emozione poter accompagnare questi straordinari atleti – ha precisato il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli – che hanno già raggiunto il grande risultato di poter essere a Rio. E’ un orgoglio poter rappresentare questo pezzo di famiglia dello sport italiano, una famiglia che ha saputo abbattere barriere e pregiudizi e far crescere la cultura nel nostro Paese. La sua presenza a Rio, per noi, sarebbe come vincere già la prima medaglia d’oro”.
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