A child with her grandmother: old proverbs have the wisdom of generations past (Photo: Dimaberkut/Dreamstime)

September is the month of change: the summer ends and the fall comes, with all the richness and warmth of its colors. It is the month of peace and comfort when we take out our fleece blankets from the wardrobe and we yearn for all things cinnamon, pumpkin, and apple. In its last days, we feel it’s spooky season already because days are shorter and the dark calls for ghosts and eerie atmospheres.

September is also the month children go back to school and families to their normal routines. There are no big holidays in sight until Thanksgiving and, in Italy, not until Christmas. In the farming world, September is one of the most important and lively months, so it wasn’t by chance that the people of Sardinia used to consider it the beginning of the year: cabudanni, “capodanno” (beginning of the year), is the name for September on the island still today. This shouldn’t surprise us if we think about the many important agricultural activities that take place in September: grapes are harvested and wine is made; wheat and cereals are sown, apples, pears, chestnuts, hazelnuts, and walnuts are picked. Mushrooms grow and they are dried or jarred. It’s a time of plenty before the snow hides the world under a cool blanket of icy beauty.

In Italy, September is also inspiration for many proverbs, little nuggets of rural wisdom we learned to love and respect. Proverbs are an important part of our heritage, both linguistic and cultural: many of them are traditionally associated with a region and are originally in dialect.  All are associated with a moment in time or with some precious practical discoveries that can offer important knowledge for the next time a similar situation comes about.

Learning old proverbs with grandma (Photo: Dimaberkut/Dreamstime)

September proverbs are quintessentially tied to the weather, the harvest, and the way we can predict how both will go based on special signs, on special days.

In Lombardia, for instance, they say that Se ‘l poeuv el di de san Gorgonio, tutt utubri ‘l è ‘n demonio,  which means that if it rains on the day of San Gorgonio, on the 9th of September, then it’ll rain for the whole month of October (literally, “October will be un demonio,” a demon). The Piedmontese use September to guess how the weather will be, too, when they say Se a sitémbar caud farà n’invèrn frogg rivarà, if we have a hot September, then the winter will be cold. Weather forecasting is popular also in Veneto, where it’s known that El 29 settembre, se i angeli i se bagna le ale, piove fin a Nadal: on the 29th of September, we celebrate Saint Michael archangel, so if he wets his wings – that is, if it rains on his day – then it’ll rain until Christmas.

But proverbs are also a treasure chest of interesting wisdom about life and, sometimes, they get quite vulgar, too, but with no malice in sight. In Sardinia it is known, for instance, that Sos macos ingrassant  ab su Cabidanni, slackers get fat in September, because it’s not only a bountiful month but there are plenty of fairs dedicated to the harvest and centered on large quantities of good food and wine. In Emilia Romagna, they forget manners for a second when they state an obvious truth about the month’s most common fruit, grapes and figs: Satembar, uva e figh,  la panza la s’tira e e’cul e’rid, a sentence warning us that, if we eat too much of them, we’ll get bloated and fart a lot.

Last but not least, September is the month of vendemmia and also of the harvest of olives, two important moments of Italy’s farming life, but also of its economy, when you think about the products – wine and olive oil – we make with these delicious fruits. Ligurians, who know a thing or two about good wine, are sure that Da settembre e ad agosto beivi o vin vegio e lascia sta o mosto, that is, from September to August drink last year’s wine and let the new one rest: it will be better! In Valle d’Aosta, winemakers of all generations agree that Travasa pà lo vin à la leuna nouvella, never bottle wine during a New Moon, a line of action kept in rural areas everywhere. Last but not least, a bit of September wisdom from beautiful Campania, when they say that A San Gennaro aiza ‘a scala, from the day of San Gennaro (19th of September) it’s time to put up the ladder. Where? Against the olive tree, because that’s when the harvesting of olives should begin.

Proverbs are just like that, they are simple but truthful, they are old but never wrong. They are a chunk of country wisdom that has a lot of science within it even if, very likely, the people who first used them knew little about science. Yet of the scientists, farmers have important characteristics: they are very observant, respect nature, think before acting, and know how to wait.

Now, if only we all learned how to be more like them!

Settembre è il mese del cambiamento: finisce l’estate e arriva l’autunno, con tutta la ricchezza e il calore dei suoi colori. È il mese della pace e del benessere, quando tiriamo fuori dall’armadio le coperte di pile e desideriamo tutto ciò che sa di cannella, zucca e mela. Nei suoi ultimi giorni, sentiamo che è già una stagione spettrale perché le giornate sono più corte e il buio richiama fantasmi e atmosfere inquietanti.

Settembre è anche il mese in cui i bambini tornano a scuola e le famiglie alla loro normale routine. Non ci sono grandi feste in vista fino al Giorno del Ringraziamento e, in Italia, fino a Natale. Nel mondo contadino settembre è uno dei mesi più importanti e vivaci, non a caso la gente di Sardegna lo considerava l’inizio dell’anno: cabudanni, “capodanno”, è il nome con cui ancora oggi si chiama il mese di settembre nell’isola. Questo non deve sorprendere se pensiamo alle numerose e importanti attività agricole che si svolgono a settembre: si raccoglie l’uva e si produce il vino, si seminano il grano e i cereali, si raccolgono mele, pere, castagne, nocciole e noci. Crescono i funghi, che vengono essiccati o conservati in barattoli. È un periodo di abbondanza prima che la neve nasconda il mondo sotto una fresca coltre di gelida bellezza.

In Italia, settembre è anche fonte di ispirazione per molti proverbi, piccole perle di saggezza contadina che abbiamo imparato ad amare e rispettare. I proverbi sono una parte importante del nostro patrimonio, sia linguistico che culturale: molti di essi sono tradizionalmente associati a una regione e sono originariamente in dialetto. Tutti sono legati a un momento o a preziose scoperte pratiche che possono offrire importanti conoscenze per la prossima volta che si presenterà una situazione simile.

I proverbi di settembre sono legati per antonomasia al tempo, al raccolto e al modo in cui possiamo prevedere l’andamento di entrambi in base a segni particolari, in giorni particolari.

In Lombardia, per esempio, si dice che Se ‘l poeuv el di de san Gorgonio, tutt utubri ‘l è ‘n demonio, cioè che se piove il giorno di San Gorgonio, il 9 settembre, pioverà per tutto il mese di ottobre (letteralmente, “ottobre sarà un demonio”). Anche i piemontesi usano settembre per indovinare come sarà il tempo, quando dicono Se a sitémbar caud farà n’invèrn frogg rivarà, se avremo un settembre caldo, allora l’inverno sarà freddo. Le previsioni del tempo sono popolari anche in Veneto, dove si sa che El 29 settembre, se i angeli i se bagna le ale, piove fin a Nadal: il 29 settembre si festeggia San Michele arcangelo, quindi se si bagna le ali – cioè se piove nel suo giorno – allora pioverà fino a Natale.

Ma i proverbi sono anche uno scrigno di interessante saggezza sulla vita e, a volte, diventano anche piuttosto volgari, ma senza cattiveria. In Sardegna, per esempio, si dice che Sos macos ingrassant ab su Cabidanni, i fannulloni ingrassano a settembre, perché non solo è un mese abbondante ma ci sono molte fiere dedicate al raccolto e incentrate su grandi quantità di buon cibo e vino. In Emilia Romagna si dimenticano per un attimo le buone maniere quando affermano un’ovvia verità sui frutti più comuni del mese, l’uva e i fichi: Satembar, uva e figh, la panza la s’tira e e’cul e’rid, una frase che ci avverte che, se ne mangiamo troppi, ci gonfieremo e scoreggeremo molto.

Infine, settembre è il mese della vendemmia e della raccolta delle olive, due momenti importanti della vita agricola italiana, ma anche della sua economia, se si pensa ai prodotti – vino e olio – che si ottengono con questi deliziosi frutti. I liguri, che di vino buono se ne intendono, sono certi che Da settembre e ad agosto beivi o vin vegio e lascia sta o mosto, cioè da settembre ad agosto bevete il vino dell’anno scorso e lasciate riposare quello nuovo: sarà migliore! In Valle d’Aosta, i vignaioli di tutte le generazioni concordano sul fatto che Travasa pà lo vin à la leuna nouvella, non bisogna imbottigliare mai il vino durante la Luna Nuova, una linea d’azione mantenuta nelle zone rurali di tutto il mondo. Infine, un po’ di saggezza settembrina dalla bella Campania, quando si dice che A San Gennaro aiza ‘a scala, dal giorno di San Gennaro (19 settembre) è tempo di mettere la scala. Dove? Contro l’ulivo, perché è in quel momento che deve iniziare la raccolta delle olive.

I proverbi sono così, semplici ma veritieri, vecchi ma mai sbagliati. Sono un pezzo di saggezza contadina che ha in sé molta scienza anche se, molto probabilmente, le persone che li hanno usati per prime ne sapevano poco di scienza. Eppure, come gli scienziati, i contadini hanno caratteristiche importanti: sono grandi osservatori, rispettano la natura, pensano prima di agire e sanno aspettare.

Se solo imparassimo tutti a essere più simili a loro!


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