Fino all’Epifania, attorno a tavole imbandite a festa e ricche di ogni bendidio, si raccoglie tutta la famiglia (Terri Cnudde da Pixabay)
Ci stiamo preparando per le festività natalizie in Italia.
I commercianti hanno già addobbato le loro vetrine invogliandoci ai primi acquisti e già da giorni si accendono le luci di Natale per le strade. Al di là della festa commerciale, Natale è un’occasione da trascorrere in famiglia con i propri cari o, se il rapporto non è così idilliaco, con i “parenti serpenti”.
In ogni famiglia italiana che si rispetti esistono scene natalizie comuni. Ebbene sì, può capitare che lo zio Giovanni, che vedete solo nelle festività, vi domandi, come ogni anno da sempre: “Allora, ce l’hai il fidanzatino (o la fidanzatina)?”. Vagli a spiegare che quelli seduti sul divano sono tua moglie/ marito e i tuoi figli.
Oppure come si può dimenticare la nonna Agata che, nonostante non ci veda più molto bene e ci senta ancora meno, vi allunga con aria complice la mancia di Natale? Vagli a spiegare che oramai siete magari da 10 anni un lavoratore e un contribuente dello Stato, e con la mancia non ci pagate neanche le tasse in busta paga!
La nonna vi raccomanderà di non sperperare la grande cifra che vi sta dando: non sia mai che spendiate a cuor leggero i dieci euro che vi ha regalato! Pensate anche al vostro futuro! Poi c’è Zia Eleonora, che non vedete ormai da Pasqua. Immancabilmente attacca ad un certo punto a parlare dei due argomenti per eccellenza più discussi alle cene con i parenti: malattie e defunti.
Sicuramente è vero che nella vita, prima o poi, queste due tristi vicende toccano un po’ tutti, ma perché parlarne davanti all’arrosto? L’argomento malattie è poi diffuso. Soprattutto fra i parenti più grandi il discorso è continuo e costante: il mal di schiena, il dente tolto e la sciatica, per poi deviare verso malesseri magari più scomodi e imbarazzanti. Le festività diventano così una buona occasione per aggiornare il dizionario medico familiare. Il dizionario medico, appunto: elemento immancabile nella biblioteca.
In ogni famiglia italiana, prima dell’avvento di internet, c’era un dizionario medico. Adesso anche i più scettici incominciano a consultare la rete, anche se in Italia la diffusione di internet è stata decisamente lunga e perigliosa.
Ricordate quando eravamo bambini e vi appariva una  sospetta macchia sul braccio? Subito si consultava il dizionario medico alla ricerca della causa scatenante: peccato che le conseguenze descritte erano spesso talmente catastrofiche da sfociare puntualmente in una teorica invalidità permanente o nella morte sicura. Così nella riunione natalizia familiare, troverete una zia Assunta o zia Virginia che sciorinerà tutti gli acciacchi avuti nell’ultimo anno.
Finalmente ci si siede e stranamente si arriva affamati: sarà la bellezza della tavola imbandita o la compagnia, ma l’appetito aumenta proporzionalmente.
Arriva il momento dell’antipasto. Mentre fortunatamente i primi e i secondi sono solitamente serviti in porzioni predefinite nei piatti, per gli antipasti funziona diversamente. Sono ben presentati su vassoi lussureggianti, dove ognuno, con buon senso, dovrebbe prendersi la giusta porzione. Questo è il problema!
L’antipasto è la prima portata e l’attenzione, se ci fate caso, sarà orientata a quanto prende lo zio Adriano e quanto Anna, la sorella della mamma. Nonostante tutto ciò, avanzerà sempre la fetta della vergogna che, nonostante tutti siano ancora affamati e si buttino sul pane per sedare i morsi della fame, rimane imperturbabile nel vassoio e nessuno, ma proprio nessuno, si fa avanti a prenderla.
Alla fine la padrona di casa è quasi obbligata a infilare a forza l’ultima fetta nel piatto di chi  farà meno resistenza fra i commensali.
Si mangia, si beve e dopo qualche bicchiere di vino ci si sente più rilassati e si chiacchera più amabilmente. Ovviamente il bicchiere di troppo potrebbe portare a scottanti o inopportune dichiarazioni a rischio di faida familiare!
Il momento cruciale è quello dei regali. Ecco lo scambio fatidico.
Ammettetelo, quanti regali che veramente vi piacciono avete ricevuto da persone che non fossero strettamente legati a voi? Cosa volete che vi regali zio Alberto che vi vede due volte l’anno? Come mai potrà sapere i vostri gusti? Non li sa e quindi vi ritroverete un golf assolutamente lontano da ogni vostro stile personale, di fronte al quale sorriderete gioiosi facendo finta che quella cosa sia la più bella che abbiate mai visto. Adesso sì che potete finalmente vantarvi di essere alla moda o come minimo originali: peccato che quel golf andrà a  finire, nella più ottimistica delle ipotesi, in fondo all’armadio e, nella più pessimistica, nella cuccia del cane, almeno a qualcuno potrà piacere veramente!
L’importante è che se mai decidiate di riciclarlo non lo riportiate l’anno dopo alla cena familiare di Natale!
Le ore più complicate della giornata di Natale sono quelle della digestione.
Le cene o i pranzi si allungano all’infinito e ovviamente le abbuffate portano al desiderio del pisolino, che non si può fare presi in questo tour.
Ci sono varie teorie su quando festeggiare il Natale. Il 24 o il 25? Sinceramente molte famiglie italiane non si pongono neanche il problema, per non sbagliare festeggiano dal 24 al 26 in un’unica continua soluzione. Una piccola pausa dal 27 al 30  dicembre, giusto per riprendersi, e poi ripartono le danze, capodanno è oramai alle porte!

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