Montecassino Abbey and its library have a very eventful history spanning through more than 1000 years © Thecriss | Dreamstime.com

One of the great things about modern libraries that is sometimes taken for granted is the access to books of many cultures and ages they make available.  Such was not always the case. With the fall of the Roman Empire in the west and the unsettled conditions of the ensuing centuries, an unspeakable amount of books were lost either through deliberate destruction by zealots, depredations of ensuing waves of invaders, or sheer neglect. What books there were consisted mostly of religious texts which were so valuable they had to be literally chained down to avoid their theft.

Quella del Monastero è una storia avvincente, che attraversa più di un millennio, rispecchiando gli eventi chiave della storia Italiana © Enrico Della Pietra | Dreamstime.com

Fortunately, the seed of change was planted in the year 529 when St. Benedict founded the Monastery of Monte Cassino in the mountains between Rome and Naples. The monks were called the Benedictines after him, and followed the Rule of St. Benedict which emphasized, among other things, care for the sick, learning and labor. They soon established the first hospital in Europe since the days of Rome’s glory; the Order soon spread throughout the continent.

Unfortunately, the Monastery was burnt in 580 by invading Lombards; it wasn’t until 718 that it was rebuilt, only to be destroyed again by the Saracens in 884.  Reconstruction began in the ensuing years and rose to new heights in the 11th century under the Abbot Desiderius. A man of culture and appreciative of his position, he enlisted the services of architects and artists from Amalfi, Lombardy, Constantinople and elsewhere to aid in the building. It was here that Gothic architecture, with its characteristic pointed arches, had its naissance.

Montecassino Abbey and its library have a very eventful history spanning through more than 1000 years© Thecriss | Dreamstime.com

Most important for posterity was the great attention paid  to the library. Owing to the closeness to the major seaport of Naples, books both sacred and secular, ancient and contemporary were imported from throughout the known world and translated from the Arabic, Greek, Hebrew and other languages into Latin. It soon became the most important library of the time, known not only for the quantity of books, but also for their high quality as the scores of monks who labored in the Scriptorium produce illuminated manuscripts of striking beauty. The vast collection of medical and scientific works combined with the Benedictines’ care for the sick made the Monastery the world’s most important medical center, attracting students and physicians from the four corners of the earth. Eventually the world’s first real university, the School of Salerno, was spun off, which set the standard for the study of medicine for centuries afterward.

The beauty and history of the Monastery are not only to be found in books © Thecriss | Dreamstime.com

Sadly, a period of decline started to set in in the 13th century which was greatly exacerbated by the so-called Babylonian Captivity of the Papacy, which began in 1309 when the French Pope Clement IV moved from Rome to Avignon, thus becoming a virtual vassal of the King of France.  With the center of papal power thus located, seven French Popes in all were chosen. They had the power to appoint cronies to important positions, including that of Abbot of Monte Cassino. Despite the post, they remained at home in France and totally neglected the Monastery, the worst effect of which was the confiscation of its revenues for themselves.  The number of monks dwindled and the lack of funds caused the maintenance of the place to be neglected.
That was not all; in 1349, during the time of the Black Plague, there was an earthquake that destroyed a good portion of it.

Thus in 1355, when the great author and humanist Giovanni Boccaccio journeyed there in hope of having access to the once great library, it is said he burst into tears upon arrival. The doors were gone, the windows broken and weeds were growing in it. Worse yet, the books were covered in layers of grime and dust; many were missing covers, margins and leaves. Upon inquiring, he discovered that some of the impoverished monks had caused the damage in order to reuse the expensive parchment to create breviaries and books of psalms which they were able to easily sell. Fortunately, he was able to salvage some of the works of Tacitus, Apuleius and a few other ancient authors; he brought them back to Florence, where they now reside in the Laurentian Library.

Durante la guerra il Monastero di Montecassino fu distrutto, ma venne ricostruito nel dopoguerra © Kcho | Dreamstime.com

Although eventually repaired, the Monastery was but a shadow of its former self. Yet another calamity occurred in 1799 when invading French soldiers sacked it. That was not all. During World War II the surrounding area was occupied by German troops. The commander, who was a devout Catholic, kept the Monastery off limits. Owing to its strategic location, the Allied forces viewed it as a prime target during the liberation of Italy. In anticipation of the impending battle, what was left of the library was shipped to the Vatican for safekeeping. What followed was one of the great blunders of the War, the bombing of the Monastery itself. The ruins provided a perfect defensive position and the ensuing Battle of Monte Cassino was one of the most difficult fought, with heavy casualties on both sides.

Happily, the Monastery was rebuilt during the postwar period and is now a popular tourist spot.

Uno dei vantaggi delle biblioteche moderne, che a volte diamo per scontato, è l’accesso ai libri di molte culture ed epoche che mettono a disposizione. Non è sempre stato così. Con la caduta dell’Impero Romano in Occidente e le condizioni instabili dei secoli successivi, una quantità indicibile di libri è andata perduta per deliberata distruzione da parte degli zeloti, per le depredazioni di ondate successive di invasori o per pura negligenza. I libri che contenevano erano per lo più testi religiosi che erano così preziosi che letteralmente dovettero essere incatenati per evitare il loro furto.

Fortunatamente, il seme del cambiamento fu piantato nell’anno 529 quando San Benedetto fondò il Monastero di Monte Cassino sulle montagne tra Roma e Napoli. I monaci dopo di lui furono chiamati Benedettini e seguirono la Regola di San Benedetto che sottolineava, tra le altre cose, la cura per gli ammalati, l’apprendimento e il lavoro. Ben presto stabilirono il primo ospedale in Europa dai tempi della gloria di Roma; l’Ordine si diffuse rapidamente in tutto il continente.

Sfortunatamente, il Monastero fu bruciato nel 580 dall’invasione dei Longobardi; non fu ricostruito fino al 718, per poi essere nuovamente distrutto dai Saraceni nell’884. La ricostruzione iniziò negli anni successivi e salì a nuove vette nell’XI secolo sotto l’abate Desiderio. Uomo di cultura, fu grato della sua posizione e si avvalse dei servizi di architetti e artisti di Amalfi, Lombardia, Costantinopoli e altrove per contribuire ai lavori di costruzione. Fu qui che l’architettura gotica, con i suoi caratteristici archi a sesto acuto, raggiunse il suo splendore.

La cosa più importante per i posteri è stata la grande attenzione prestata alla Biblioteca. Grazie alla vicinanza con il principale porto di Napoli, i libri sacri e profani, antichi e contemporanei venivano importati da tutto il mondo conosciuto e tradotti dall’arabo, dal greco, dall’ebraico e da altre lingue in latino. Divenne presto la biblioteca più importante del tempo, rinomata non solo per la quantità dei libri, ma anche per la loro alta qualità, dato che le decine di monaci che lavoravano nello Scriptorium producevano manoscritti miniati di straordinaria bellezza. La vasta collezione di opere mediche e scientifiche, unita alla cura dei malati da parte dei Benedettini, fece del Monastero il centro medico più importante del mondo, attirando studenti e medici dai quattro angoli della Terra. Alla fine fu scorporata la Scuola di Salerno, la prima vera università del mondo che aveva fissato gli standard per lo studio della medicina per i secoli successivi.

Purtroppo nel XIII secolo iniziò un periodo di declino che fu fortemente aggravato dalla cosiddetta cattività babilonese del Papato, iniziata nel 1309 quando il papa francese Clemente IV si trasferì da Roma ad Avignone, diventando così un vassallo virtuale del re di Francia. Con il centro del potere pontificio così delocalizzato, furono scelti sette Papi francesi in tutto. Avevano il potere di attribuire incarichi in posizioni importanti, tra cui quella dell’abate di Montecassino. Nonostante la carica, rimasero a casa in Francia e trascurarono completamente il monastero, e la peggior conseguenza fu la confisca dei suoi guadagni a loro vantaggio. Il numero dei monaci diminuì e la mancanza di fondi fece trascurare il mantenimento del luogo.

Non era tutto; nel 1349, durante il periodo della peste nera, ci fu un terremoto che distrusse buona parte di esso. Così nel 1355, quando il grande scrittore e umanista Giovanni Boccaccio si recò là nella speranza di avere accesso alla biblioteca, un tempo grande, si dice che scoppiò in lacrime all’arrivo. Le porte erano sparite, le finestre rotte e crescevano erbacce. Peggio ancora, i libri erano coperti da strati di sporcizia e polvere; molti avevano perso copertine, margini e fogli. Indagando, scoprì che alcuni dei monaci, impoveriti, avevano causato il danno per riutilizzare la costosa pergamena per creare breviari e libri di salmi che erano in grado di vendere facilmente. Fortunatamente, fu in grado di salvare alcune delle opere di Tacito, Apuleio e pochi altri autori antichi; li riportò a Firenze, dove ora risiedono nella Biblioteca Laurenziana.

Anche se alla fine venne riparato, il Monastero era solo un’ombra del suo stato precedente. Ci fu un’altra calamità nel 1799 quando l’invasione dei soldati francesi lo saccheggiò. Non era tutto. Durante la II guerra mondiale l’area circostante fu occupata dalle truppe tedesche. Il comandante, che era un cattolico devoto, tenne il monastero off limit. Grazie alla sua posizione strategica, le forze alleate lo considerarono un obiettivo primario durante la Liberazione dell’Italia. In previsione della battaglia imminente, ciò che era rimasto della Biblioteca fu spedito in Vaticano per sicurezza. Quello che seguì fu uno dei grandi errori della guerra, il bombardamento del Monastero. Le rovine fornirono una posizione difensiva perfetta e la successiva battaglia di Monte Cassino fu una delle più difficili combattute, con pesanti perdite su entrambi I fronti.

Fortunatamente, il monastero fu ricostruito nel dopoguerra ed ora è un popolare luogo turistico.

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