Nascosta in un angolo della spiaggia di Piedigrotta a Pizzo Calabro (Calabria), sorge un’antica chiesa dove il mistero, la passione, la religione e la leggenda si intrecciano impreziosendo il territorio. La chiesetta della Madonna di Piedigrotta attrae centinaia di visitatori all’anno, conquistando meritatamente la posizione di secondo monumento in Calabria, per continuità e numero di visite, dopo i celebri Bronzi di Riace.
Varcando l’entrata della piccola chiesa in pietra si schiude un sipario unico che presenta statue, affreschi e chiaroscuri che creano atmosfere misteriose. La chiesa di Piedigrotta è un tesoro incastonato in un angolo di spiaggia con alle spalle una storia antica e affascinante. Si narra che le sue origini siano da attribuire ad un naufragio, avvenuto intorno la metà del 1600, di un equipaggio di marinai napoletani che, per salvarsi da una violenta tempesta, si riunirono nella cabina del Capitano dove era custodito il quadro della Madonna di Piedigrotta e fecero il voto alla Vergine, in caso di salvezza, di erigere una chiesa in suo nome.
La tempesta travolse la nave che affondò rapidamente ed i marinai, insieme al quadro, furono trascinati sul bagnasciuga della spiaggia. Fu così che l’equipaggio napoletano, per mantenere la promessa fatta, perforò la roccia che avrebbe accolto il quadro della Madonna.
La chiesetta eretta ha una fisionomia semplice, interamente in pietra, composta da rocce sedimentate di origine marina che comprendono: ricci di mare, gusci di brachiopodi e corallo e all’interno è illuminata da alcune finestre che creano un gioco di luci ed ombre che incantano il visitatore. La chiesa non rappresenta una semplice costruzione in pietra, ma un’autentica prova di fede ed un messaggio di speranza.
Nel 1880, un artista del luogo, Angelo Barone, dedicò tutta la sua vita a quel luogo. Spinto da una forte sentimento di fede che guidò i colpi del suo piccone, Angelo ingrandì la grotta creando due laterali adibiti a spazi dove collocare le sue statue religiose e i pastorali. Da quel momento, i successori di Angelo ereditarono la sua spontanea e naturale vocazione.
A lui successe il figlio Alfonso che dedicò 40 anni della sua vita per donare alla chiesa il suo aspetto definitivo. La chiesetta visse anche un lungo periodo di abbandono che fu presto interrotto da un loro parente che la restaurò nei minimi dettagli donandole il suo autentico splendore. Oggi gli ambienti della chiesa contengono affascinanti sculture che raffigurano classiche scene presepiali contornate da ponti, architetture, fondali districati dall’eccellente riproduzione di stradine percorse da animali in miniatura, angeli, cammelli e i Re Magi.
In alcuni suoi spazi sono esposte le statue religiose di Santa Rita, San Giorgio (santo protettore di Pizzo Calabro) nell’intento di trafiggere il drago e salvare la principessa, la Madonna di Lourdes, San Francesco di Paola, Sant’Antonio da Padova. Arricchiscono la chiesa: il romitorio (luogo di riposo dei pellegrini in visita), i medaglioni (raffiguranti i profili di J.F. Kennedy e Papa Giovanni XXIII scolpiti in segno di pace al termine della Guerra Fredda), e l’affresco sul soffitto di Alfonso Barone che mostra l’immagine di un pellegrinaggio a Lourdes, la Battaglia di Lepanto e lo Sposalizio della Madonna.
La chiesetta di Piedigrotta evidenzia come la fede alimenti i sentimenti di forza e di speranza e come, dalla loro unione, nascano creazioni indelebili che arricchiscono l’uomo e la sua storia.