C’era una famiglia contadina che lavorava la terra. Il nonno si chiamava Gregorio e il nipote Ciccio e ragionavano in maniera differente. Il nipote sosteneva che con i soldi si potesse comprare tutto.
Ciccio: Con i soldi si compra il pane
Gregorio diceva: Il pane sì, ma non l’appetito
Ciccio: Compro il letto
Gregorio: Ma non il sonno
Ciccio: Compro un libro
Gregorio: Ma non l’intelligenza
Ciccio: Compro i vestiti
Gregorio: Ma non la bellezza
Ciccio: Compro la casa
Gregorio: Ma non il focolare
Ciccio: Compro le medicine
Gregorio: Ma non la salute
Ciccio: Compro una donna
Gregorio: Ma non l’amore
Ciccio: Compro divertimenti e lusso
Gregorio: Ma non la felicità.
Il “Nonno e il nipote” è la storiella che Antonio Di Pietrantonio, immigrato in Argentina, imparò dal nonno tra i 13 e i 14 anni. E’ uno dei tanti ricordi strappati all’oblio da Maria D’Alessando, autrice di “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi”. 
 
Così ci dice come è nato il libro pubblicato a Buenos Aires: “L’opera, che è stata scritta raccogliendo le storie dalla viva voce dei corregionali che hanno vissuto a cavallo di due continenti, è una raccolta di racconti memorie, poesie, indovinelli, aneddoti. Molti emigranti raggiunsero l’Argentina per riavviare la vita in un paesaggio di pianura dove con mani febbrili modellarono abitazioni, magazzini, chiese. 
Con grande passione operarono: Enrico Spinelli, Antonio Di Pietrantonio, Maria e Aurora Di Nardo, Antonio Lattanzio, insieme a molti altri.
 
E’ successo in Bernal, Quilmes, San  Francisco  Solano, Florencio   Varela e Berazategui. I ricordi dell’anima sono rimasti intatti, come un cofanetto di gioielli, collane, anelli e spille. Gli undici capitoli riflettono la giocosità, l’ingegno, la religiosità, la testardaggine, gli affetti, l’attaccamento alla terra di quegli emigranti, i cui racconti venivano  ascoltati nel silenzio della sera, quando finiva il lavoro della terra e la cura per le greggi. 
 
Quando mi sono avvicinata al Circolo Abruzzese avevo un’idea che sentivo come missione: raccogliere ricordi, emozioni, storie imparate intorno al  focolare. Si direbbe che la memoria ha la sua dinamica, come un fiume che scorre e va alla ricerca di qualcuno che l’ascolti e ne faccia tesoro. Così questi ricordi, che i miei amici mi hanno confidato, ora ci avvicinano alla terra dei nostri antenati”.  
 
La scrittrice Enrica Filippi, nel suo volume “Donne coraggiose. Storie dell’emigrazione femminile”, dice che è ancora poco conosciuta la storia di tante donne coraggiose che intrapresero viaggi lunghissimi a fianco del padre o del marito e talvolta da sole. Nel libro viene delineato  il profilo di Maria D’Alessandro, tra altre donne ricche di forza e coraggio, che si fa apprezzare per la capacità culturale, l’intelligenza, lo spirito associazionistico, l’attaccamento alla tradizione italiana.
 
Nel suo libro bilingue “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi” l’autrice compendia proverbi, favole, racconti, poesie, custodite con amore per gli abruzzesi e molisani arrivati all’Argentina negli ’50. “Maria D’Alessandro comincia ogni mattina, accende il computer e dopo aver dato un’occhiata alla posta, passa a Facebook, al Foro Inmigracion Abruzzesa, rinnovando giorno per giorno lo spazio virtuale quale luogo d’abbraccio tra gli immigrati italiani sparsi per il mondo che, come lei, si riconoscono nella cultura italiana”. 
 
Maria D’Alessandro nasce il 3 marzo 1947 in Italia a San Vito Chietino, in provincia di Chieti. All’età di 5 anni, nel 1952, con la madre e le sorelle raggiunge il padre in Argentina e la famiglia si riunisce. Nel 1982 torna in Italia e per due anni frequenta l’Università degli Studi di Firenze. Ritornata in Argentina, si laurea in Geografia. Si sposa e ha un figlio. Nel 2005 consegue il Primo premio al Concorso di letteratura Fedamo, indetto dalla Federazione delle Associazioni Abruzzesi in Argentina.
 
Nel 2010 raccoglie i ricordi dei suoi compaesani nel libro bilingue “Memorie di racconti abruzzesi”. Il 23 maggio 2013, con “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi”, seconda  edizione del libro, viene invitata a Pescara al “Rosadonna – Festival dell’Eccellenza femminile d’Abruzzo”. Il 30 agosto e il 14 novembre 2013 presenta il libro a Rosario (provincia di Santa Fe) e Paraná (provincia di Entre Ríos).
 
Nell’ottobre del 2012 e 2014 viene invitata all’evento “Buenos Aires celebra l’Italia” dal Comitato degli Italiani all’Estero (Comites) della capitale argentina. Nell’ottobre 2013 viene intervistata da Generoso D’Agnese per la rivista Il Messaggero di Sant’Antonio in un articolo dal titolo “Italiani nel Mondo: Argentina. Memorie abruzzesi”. Il 23 aprile 2014 viene intervistata come scrittrice ed emigrante in una conversazione con gli abitanti del Comune 6 della Città di Buenos Aires.
 
Con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Famiglie Emigrati il volume “Racconti nella memoria degli immigranti abruzzesi” di Maria D’Alessandro è stato presentato a Pescara nel maggio 2015 nella  Rassegna “Un libro in un quarto d’ora”, nell’ambito della seconda edizione del “Rosadonna – Festival dell’Eccellenza femminile d’Abruzzo”. Dal 18 al 28 maggio 2015 la scrittrice partecipa con la poesia “Sradicamento” alla mostra fotografica “Ritratti poetici in controtempo”, allestita negli spazi dell’ex-Aurum di Pescara, dove gli scatti di Ginevra Di Matteo interagiscono con le installazioni del regista teatrale Sabatino Ciocca e del videomaker Loris Ricci, sotto la curatela di Massimo Pamio. Tra i volti che si sono distinti c’è quello di Maria D’Alessandro dall’Argentina. 
 
“Sei venuta dal mare e dalla montagna, da un paesaggio di ghiaia e colline” (Sradicamento). La scrittrice ha inoltre partecipato a vari  incontri in “Omaggio alle donne immigrate”. Come coordinatrice del Foro Inmigracion Abruzzesa di Buenos Aires, è stata Ospite d’onore alla  58° Settembrata Abruzzese Cenacolo, tenutasi l’8 maggio 2015 a Pescara Colli, nell’incontro “Poesia Teatro Musica, tutto rigorosamente in dialetto”. In Italia ha ricevuto due riconoscimenti: il Premio Dean Martin a Montesilvano (Pescara), per aver diffuso la cultura italiana fuori dall’Italia, e il Diploma di Merito al Concorso letterario “Lettera d’Amore 2014” a Torrevecchia Teatina (Chieti). 
 
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