(Ph Jakub Petrymusz da Pixabay)

Nell’immaginario collettivo  una vacanza in Puglia include il Gargano o il Salento, ambite mete estive ottime per godersi sole e mare.
Non tutti sanno che tra queste due zone si incontra una campagna variopinta, costellata di orti e poderi, a due passi da un mare azzurro e cristallino. Poco lontano, la distesa verde del Tavoliere delle Puglie e tra la terra e il mare, lo scenario quasi irreale delle saline più grandi d’Europa. Ecco Magherita di Savoia, cittadina dal nome regale in provincia di Barletta Andria Trani.

Il nome è quello della prima sovrana d’Italia, la “regina delle perle”, ma fino al 1879 il comune si chiamava Saline di Barletta, in onore delle preziose saline, usate fin dall’antichità per la raccolta del sale, note in tutto il mondo per un prodotto di qualità. In realtà i punti di forza di Margherita di Savoia sono numerosi: sede termale, città d’arte e di cultura, adagiata su un lungo litorale basso e sabbioso punteggiato di stabilimenti balneari, la località è ricchissima di attrattive ma mantiene, allo stesso tempo, le tradizioni e i ritmi dei piccoli paesi di mare.

Margherita di Savoia occupa la lingua di terra compresa tra il mare e le Saline, offrendo ai visitatori spettacoli irripetibili ed emozionanti: montagne lucenti di sale abbagliano sotto il sole, ma al tramonto le tinte si fanno più dolci e i bacini d’acqua diventano iridescenti, striati di luce rosata. In questo panorama sconfinato, dove la linea dell’orizzonte si confonde col cielo, si stagliano le sagome eleganti dei fenicotteri. Ce ne sono molti, ma non è facilissimo scorgerli: se si è appassionati di birdwatching, con un buon binocolo e un po’ di pazienza si possono ammirare le loro affascinanti fattezze e i loro colori pastello.

Il fenicottero è un uccello molto grande, il più grande tra gli uccelli dopo lo struzzo. Solitamente nasce bianco per poi assumere la tipica colorazione rosa grazie ai carotenoidi contenuti nelle alghe e nei piccoli crostacei di cui si nutre. Il rosa nel fenicottero è simbolo di bellezza e nella specie si caratterizza proprio come simbolo di salute.
Insomma è una specie davvero affascinante che in Puglia è possibile ammirare in un habitat ideale per questi magnifici esemplari, che l’hanno scelta anche per la nidificazione.

Sono proprio le acque delle saline, le “Acque Madri” o acque rosse, ad alimentare gli stabilimenti termali di Margherita di Savoia, frequentati da giugno a ottobre da visitatori di ogni parte d’Italia e del mondo. Le acque salso-bromo-iodiche sono ideali per i fanghi, i bagni, le inalazioni o le nebulizzazioni, e vengono sfruttate sin dall’antichità: la leggenda narra addirittura che Annibale, dopo la battaglia di Canne, si fosse recato in questa zona per bagnarsi nelle acque rosse. La speciale colorazione, così come le proprietà curative, è dovuta alla presenza nel Golfo di Manfredonia di speciali alghe che, macerandosi, rilasciano sali di iodio, bromo, zolfo e altri preziosi minerali.
La fascia litoranea è la zona più frequentata di Margherita di Savoia, soprattutto in estate, ma non per questo bisogna trascurare il centro della cittadina con le sue stradine pittoresche e le località come Canne della Battaglia e Spinazzola, che si possono visitare tutto l’anno.

A pochi chilometri da Margherita gli appassionati di storia e archeologia non possono perdere Canne, antica città celebre per la battaglia dei Romani contro i Cartaginesi del 216 a.C. dove si possono trovare resti archeologici di grande interesse di quella che è considerata tuttora un capolavoro dell’arte militare, il più riuscito esempio di manovra di accerchiamento compiuta da un esercito numericamente inferiore agli avversari. Nei dintorni sono stati ritrovati i resti di un villaggio apulo e quelli di una necropoli.

Splendido l’Antiquarium che  documenta gli insediamenti umani nel territorio di epoca preistorica, classica, apulo-greca e medievale. Si ammirano ornamenti in bronzo e ambre, corredi tombali, ceramiche, iscrizioni, monete di epoca bizantina e  una ricca collezione di vasi dauno-peucezi dipinti a disegni geometrici risalenti al IV-III secolo a.C., provenienti dai sepolcreti di Canne.
Tesoro conservato dalla città sono le rovine di una domus risalente all’epoca tiberiana, di particolare rilievo non solo storico, ma anche artistico per la bellezza delle pitture sulle pareti e per i preziosi mosaici dei pavimenti.

Un paesaggio lunare a tinte rosse è quello che si può ammirare alle cave di bauxite di Spinazzola, un affascinante giacimento di terra rossa, uno dei luoghi della Puglia ancora poco frequentati a livello turistico e per questo dotati di un fascino fuori da ogni consuetudine. In pochi sanno che le cave furono attive a lungo, prima che la bauxite venisse sostituita da materiali più pratici e meno costosi. La cava è rimasta attiva dal 1950 sino al 1978 ed è ancora oggi uno dei più importanti giacimenti minerari in tutta la penisola italiana.
Fascino e suggestione si incontrano in questo luogo dotato di grande bellezza, dove si respira un’atmosfera quasi surreale, per un momento di relax al di fuori dal caos della città. Guardandosi intorno sembra quasi di trovarsi circondati dal Grand Canyon, immersi nella terra rossastra. Si può raggiungere questo sito attraverso strade sterrate adatte a percorsi di trekking o mountain bike tra rocce e discese, in un luogo tutto da scoprire e visitare.

Infine da vedere è il ponte romano posto sul tracciato della via Traiana, che ha consentito per molti secoli il collegamento tra Canosa e la Daunia, favorendo il superamento del fiume Ofanto. Il ponte si presenta con la sua imponente struttura a schiena d’asino. Si articola in cinque arcate a tutto sesto, sorrette da enormi pilastri.
Sul letto del fiume si intravede ancora intatta la passerella in cemento realizzata durante la seconda guerra mondiale per consentire il passaggio ai cingolati americani.


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