Le Marche, ragione dell’Italia centrale ricca di storia, cultura e tradizioni, hanno tanto da offrire al turista avido di conoscenza. 
 
Il periodo storico, artistico e letterario che più affascina qui è quello del Rinascimento. Riscoprire, conoscere e comprendere  questa fase puramente italiana attraverso un percorso esperienziale rappresenta un’opportunità unica e coinvolgente per chi visita questo angolo del Centro Italia. 
Tutto questo oggi è possibile con Locus Artis, realtà attiva sul territorio, che si occupa di consulenza e supporto ad imprese turistiche, e attua un nuovo concept di turismo che coniuga tradizione e modernità attraverso esperienze culturali ed emozionali. 
 
Da studi  ed esperienze è scaturito un interessante itinerario di una settimana (ma si può accorciare) che offre un programma fatto di visite alle opere d’arte in chiese e musei, incontri con storici e studiosi, lezioni e laboratori di tecniche di pittura, utilizzando materiali simili a quelli degli artisti rinascimentali. E non solo: sono previsti banchetti in autentico stile rinascimentale, con pietanze basate su ricette dell’epoca, esperienze con strumenti e musiche antiche, prove di danze e di costumi. 
 
Una trama coinvolgente con un mistero da risolvere è il filo conduttore delle tappe di questo viaggio. Giorno per giorno uno “storyteller” rende il percorso vivo ed entusiasmante, alternando storia vera a ricostruzioni fantasiose, liberamente ispirate a fatti accaduti.
 
Alloggiando in una struttura ricettiva prestigiosa con spa immersa nel cuore delle Marche, si alternano momenti di relax a  contenuti culturali. 
E’ per esempio possibile compiere tutto un percorso che segue le orme dei fratelli Carlo e Vittore Crivelli, artisti veneti operanti nel territorio marchigiano nel XV secolo. 
Il primo, vissuto tra il 1430 e il 1495, è uno dei più importanti pittori del Quattrocento, purtroppo a lungo dimenticato dalla critica italiana. Formatosi presso i Vivarini e dopo essere stato influenzato dalla prestigiosa scuola dello Squarcione, per vicende giudiziarie personali dovette emigrare in Dalmazia, a Zara e poi nelle Marche, dove tra Fermo e Ascoli Piceno avviò le sue botteghe e fece fortuna. Si curò sempre di firmare le sue opere, precisando accuratamente la sua identità, come venetus, consentendo di sviluppare qui una nuova concezione di Rinascimento, al di fuori di Firenze, Roma e Venezia, dove non tornò più.
 
Vittore, di circa 10 anni minore di Carlo, vissuto fino al 1501, è pittore a Zara almeno dal 1465. Sulla costa dalmata, in strettissimi rapporti commerciali e culturali con la sponda adriatica marchigiana, esegue un gran numero di opere. Verso il 1480 quando si trasferisce nella Marca Fermana, fissa la propria residenza a Fermo, come se i due fratelli avessero simbolicamente deciso di dividersi il territorio delle Basse Marche dopo il trasferimento di Carlo ad Ascoli.  Lavorarono a volte insieme per comuni committenze, ma la mano di Vittore rimase meno felice di quella di Carlo.
 
La proposta turistica non può che perfezionarsi con visite classiche a luoghi suggestivi come il “balcone” panoramico, affacciato sull’Adriatico, di Torre di Palme, in cui la gotica chiesa di Sant’Agostino, già degli Eremitani, con annesso convento, dal tipico cotto rosso, presenta una facciata a capanna nobilitata da un bel portale gotico e da un rosone. Da non perdere, al suo interno, una tavola di Vincenzo Pagani  del 1578 e all’altare un imponente polittico di Vittore Crivelli trafugato nel 1972 e recuperato poco dopo, ad eccezione di 4 scomparti della predella, caratterizzato da splendenti colori smaltati, resi ancora più intensi dall’oro dello sfondo.
 
Le bellezze di Camerino, situata su un colle tra le valli del  Chienti ed il Potenza, chiusa dai Monti Sibillini e dal Monte San Vicino, a circa 50 km da Macerata (da non perdere la Cattedrale, il Palazzo vescovile dalle forme rinascimentali, il Palazzo Ducale che oggi ospita la facoltà di giurisprudenza e risale al 1400), Fermo a circa 10 km dalla costa (il cuore della città è la rinascimentale Piazza del Popolo dove si trova il cinquecentesco Palazzo dei Priori, che ospita la Pinacoteca Civica e la Sala del Mappamondo), e Ascoli Piceno, la città del travertino, completano l’emozionante percorso. 
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