In Italy, colored pencils like these have a special name: Fila (Photo: Andy Nowack/Dreamstime)

In the heart of Italy, where art and innovation are as natural as the olive trees that dot the landscape, a company was born in 1920 that would come to define the very essence of Italian creativity: FILA (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini). Every Italian since then knows FILA well: we all had Giotto colored pencils in our pencil cases when we were in elementary school and loved showing off our artistic attitude by drawing and writing on our school diaries with colorful Tratto Pen. Plus, who hasn’t played with Pongo, or made a little keepsake for their mom using Das?

From its humble beginnings as a pencil manufacturer in Florence, FILA evolved into a global empire, coloring the world with its vibrant hues and imaginative products. When FILA first opened its doors under the direction of Count Giuseppe della Gherardesca, it was a small enterprise focused on crafting quality pencils. However, the company’s founders had a vision that extended beyond graphite and wood, they saw the pencil as a tool of expression, a conduit for creativity that could unlock the imagination of both children and adults. The company’s logo, designed by Severo Pozzati (Sepo), drew inspiration from Florence’s iconic lily and made FILA products immediately recognizable. By 1921, FILA had already registered the Tosca and Orion brands for its graphite pencils, and by 1922, their catalog boasted a hundred different types of pencils, including copiers, colored, and dual-color pencils.

In 1925, FILA introduced the Giotto range of crayons, a game-changer in the market: this range would later expand to include 37 different watercolor shades by 1932. The image of Giotto drawing on a stone in the presence of his master, Cimabue, became an iconic representation of the brand, capturing the collective imagination since 1933.

In 1973, FILA launched the Tratto Pen, a writing instrument that sold four million pieces in just four days. This pen wasn’t just a writing tool, it was an experience that offered smooth, uninterrupted writing and it quickly became one of FILA’s most iconic products, which remains incredibly popular even today. Through the decades, FILA followed a precise growth strategy, which included acquiring iconic Italian brands like DAS, Pongo, and Didò (all products akin to playdough), each adding a unique flavor to the company’s portfolio. 

The company went public on the Milan Stock Exchange in 2015, a move that opened up new avenues for international collaborations and acquisitions, allowing FILA to broaden its horizons like never before.

One of the company’s most noteworthy achievements came in 2011 when it had the honor of producing the official pencil for Italy’s 150th Unity anniversary, which showcased FILA’s commitment to quality and its deep-rooted connection to Italian culture and heritage. In 2016, FILA made headlines again by acquiring Canson, the esteemed French brand known for its high-quality paper: with Canson under its umbrella, FILA expanded its product range to include premium art papers, thereby offering artists a more comprehensive suite of tools for their creative endeavors.

FILA’s most famous colored pencils are called Giotto (Photo: Vera Volkova/Dreamstime)

In recent years, FILA has also hit the headlines for its commitment to sustainability. Respecting the environment is a cornerstone of its corporate philosophy, and it reflects a deep understanding of the interconnectedness between art and the environment. One of the most notable initiatives in FILA’s shift towards sustainability has been its move to eco-friendly packaging: recognizing that packaging contributes significantly to waste, the company adopted biodegradable and recyclable materials. In terms of manufacturing, FILA implemented energy-efficient processes that reduce carbon emissions and also focuses on using water-based inks and dyes, which are less harmful to the environment compared to their solvent-based counterparts. Additionally, FILA is exploring the use of renewable materials in its products, such as recycled or sustainably sourced wood for its pencils and crayons.

Today, FILA is a global phenomenon, with products available in over 150 countries. The company adapted its products to suit diverse cultural needs, making it a truly multicultural brand.

Nel cuore dell’Italia, dove l’arte e l’innovazione sono naturali come gli ulivi che punteggiano il paesaggio, nasce nel 1920 un’azienda che definirà l’essenza stessa della creatività italiana: FILA (Fabbrica Italiana Lapis ed Affini). 

Da allora, ogni italiano conosce bene FILA: tutti noi avevamo le matite colorate Giotto negli astucci quando eravamo alle elementari e amavamo sfoggiare la nostra attitudine artistica disegnando e scrivendo sui nostri diari scolastici con i coloratissimi Tratto Pen. Inoltre, chi non ha giocato con Pongo o non ha creato un piccolo ricordo per la mamma usando Das?

Dalle sue umili origini come produttore di matite a Firenze, FILA si è evoluta in un impero globale, colorando il mondo con le sue tonalità brillanti e i prodotti fantasiosi. 

Quando FILA aprì i battenti sotto la direzione del Conte Giuseppe della Gherardesca, era una piccola impresa focalizzata sulla produzione di matite di qualità. Tuttavia, i fondatori dell’azienda avevano una visione che andava oltre la grafite e il legno, vedevano la matita come uno strumento di espressione, un canale per la creatività che poteva sbloccare l’immaginazione di bambini e adulti. Il logo dell’azienda, disegnato da Severo Pozzati (Sepo), traeva ispirazione dall’iconico giglio di Firenze e rendeva immediatamente riconoscibili i prodotti FILA. Nel 1921 FILA aveva già registrato i marchi Tosca e Orion per le sue matite di grafite e nel 1922 il catalogo vantava un centinaio di diversi tipi di matite, tra cui copiatrici, colorate e bicolore. Nel 1925 FILA introdusse la gamma di pastelli Giotto, rivoluzionando il mercato: questa gamma si sarebbe poi ampliata fino a includere 37 diverse tonalità di acquerello nel 1932. L’immagine di Giotto che disegna su una pietra alla presenza del suo maestro, Cimabue, è diventata una rappresentazione iconica del marchio, catturando l’immaginario collettivo dal 1933.

Nel 1973 FILA lancia Tratto Pen, uno strumento da scrittura che vende quattro milioni di pezzi in soli quattro giorni. Questa penna non era solo uno strumento per scrivere, era un’esperienza che offriva una scrittura fluida e ininterrotta ed è diventata rapidamente uno dei prodotti più iconici di FILA, che rimane incredibilmente popolare anche oggi. Nel corso dei decenni, FILA ha seguito una precisa strategia di crescita, che prevedeva l’acquisizione di marchi italiani iconici come Das, Pongo e Didò (tutti prodotti simili alla plastilina), ciascuno capace di aggiungere una caratteristica unica al portafoglio dell’azienda. 

La società si è quotata alla Borsa di Milano nel 2015, una mossa che ha aperto nuove strade per collaborazioni e acquisizioni internazionali, consentendo a FILA di ampliare i propri orizzonti come mai prima di allora.

Uno dei risultati più degni di nota dell’azienda è arrivato nel 2011, quando ha avuto l’onore di produrre la matita ufficiale per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, che ha dimostrato l’impegno di FILA per la qualità e il suo profondo legame con la cultura e il patrimonio italiano. Nel 2016, FILA ha fatto nuovamente notizia con l’acquisizione di Canson, lo stimato marchio francese noto per la carta di alta qualità: con Canson sotto il suo ombrello, FILA ha ampliato la sua gamma di prodotti includendo carte artistiche premium, offrendo così agli artisti una suite più completa di strumenti per i loro sforzi creativi.

Negli ultimi anni FILA è balzata agli onori della cronaca anche per il suo impegno a favore della sostenibilità. Il rispetto dell’ambiente è una pietra angolare della filosofia aziendale e riflette una profonda comprensione dell’interconnessione tra arte e ambiente. Una delle iniziative più importanti nel passaggio di FILA verso la sostenibilità è stato il passaggio a un imballaggio ecologico: riconoscendo che l’imballaggio contribuisce in modo significativo alla produzione di rifiuti, l’azienda ha adottato materiali biodegradabili e riciclabili. In termini di produzione, FILA ha implementato i processi ad alta efficienza energetica che riducono le emissioni di carbonio e si concentra anche sull’utilizzo di inchiostri e coloranti a base acqua, che sono meno dannosi per l’ambiente rispetto ai loro omologhi a base solvente. Inoltre, FILA sta esplorando l’uso di materiali rinnovabili nei suoi prodotti, come legno riciclato o proveniente da fonti sostenibili per le sue matite e i pastelli.

Oggi FILA è un fenomeno globale, con prodotti disponibili in oltre 150 Paesi. L’azienda ha adattato i suoi prodotti per soddisfare le diverse esigenze culturali, rendendola un marchio veramente multiculturale.


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