Un altro torinese che ha conquistato la scena musicale italiana, un altro che ha catturato l’interesse della critica non solo nazionale, ma anche estera.
È Ludovico Einaudi, appena arrivato negli Stati Uniti per il tour del suo ultimo album, ‘In A Time Lapse’. Formazione classica ma che guarda al pop:  ci parla del suo lavoro, del suo pianoforte e del suo rapporto con l’arte.
 
“Rapporto”, come ci spiega, “influenzato dall’ambiente in cui sono cresciuto”. Ludovico è figlio di Giulio Einaudi, tra i più famosi editori italiani, e nipote di Luigi Einaudi, ex presidente della Repubblica. “Vivere in una famiglia in cui la cultura ha sempre occupato un ruolo fondamentale ha influenzato la mia crescita; le mie scelte di oggi, anche in campo artistico, le devo sicuramente anche a quello”.
 
Ludovico però ha scelto una strada diversa, quella della musica. Potersi esprimere con altre forme d’arte oltre che con il linguaggio verbale rende gli artisti dei soggetti privilegiati?
“Le forme d’arte arrivano a toccare note che non sempre si possono raggiungere,” risponde, “indipendentemente dal canale. Che sia la parola, la musica o l’immagine, l’arte è meravigliosa perché può raggiungere e toccare corde diverse, nascoste”.
 
La sua musica sembra proprio toccarle quelle corde, attraverso un pianoforte che trascina e fa viaggiare in dimensioni lontane. La critica lo ha etichettato come artista sperimentale: in cosa consiste la sperimentazione nella musica di Einaudi?
“La sperimentazione può prendere diverse forme, ma è prima di tutto la ricerca di qualcosa di nuovo, il tentativo di arrivare in luoghi sconosciuti. È quello che cerco di fare io, in questo consiste la mia sperimentazione”.
 
Che il pubblico italiano apprezzi il suo lavoro è un dato di fatto; ma ora Einaudi è pronto ad affrontare gli Stati Uniti, meta desiderata da molti, ma tra i mercati più difficili da conquistare, per la qualità e la competizione che qui sono di casa. “È vero,” afferma “questo è un Paese che attrae molto, dev’essere per quel senso di libertà che si respira nel potersi esprimere, sia come individuo che come artista. Eppure anche qui non è il periodo migliore per la musica; ci sono stati momenti di grande innovazione nei decenni passati, ma ora mi sembra che a livello internazionale ci sia un momento di stasi”.
 
Un’affermazione che fa pensare, condivisa anche da altri artisti con cui abbiamo discusso di recente. “Forse è colpa della sovrabbondanza” spiega Einaudi. “C’è troppa produzione, troppa scelta, troppi canali per accedere a tutto. Certo, la tecnologia ha molti aspetti positivi: un più facile accesso ai prodotti musicali, rapporto diretto tra artista e pubblico… Ma forse in tutta questa facilità e sovrabbondanza ci si perde un po’ ”. Ci pensa per un attimo e poi commenta: “È un discorso molto complesso a cui forse, al momento, non ci sono risposte definitive”.
 
Proprio in direzione contraria a questa sovrabbondanza, Einaudi propone una musica strumentale che non ha bisogno neppure di parole. I messaggi e le emozioni viaggiano solo attraverso le note del suo pianoforte. Se la parola – e la lingua – non sono necessarie, forse allora la musica di Ludovico è per sua natura internazionale. “Di certo se avessi scelto di cantare sarebbe stato più difficile arrivare ad un pubblico così vario: ho avuto un’ottima risposta invece nei vari paesi del mondo in cui ho portato la mia musica, il che conferma che il mio pianoforte non conosce barriere linguistiche”. Un dettaglio da non sottovalutare quando si tratta di andare alla conquista del mercato americano.
 
Einaudi è ora in tour per promuovere il suo ultimo lavoro, “una riflessione sul tempo, sulla vita frenetica di oggi che ci sfugge di mano, e sull’importanza di riappropriarsi delle piccole cose, dei momenti, della lentezza e del nostro tempo interiore”. Los Angeles lo aspetta il 31 maggio al Ford Amphitheatre.
Chissà che l’America, simbolo di quei ritmi naturali perduti, non apprezzi particolarmente un ritorno all’essenziale.
 
Maggiori informazioni sul tour di ‘In a Time Lapse’ a http://www.einaudiwebsite.com/
 
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