Dopo la scomparsa dell’ingegnere-filosofo napoletano Luciano De Crescenzo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha rilasciato questa dichiarazione: “Tanti italiani sono rimasti colpiti dalla notizia della scomparsa, dopo lunga malattia, di Luciano De Crescenzo, uomo colto e raffinato, attore, autore, divulgatore instancabile di filosofia e di conoscenza, portavoce dell’autentica Napoli, garbata, ironica e ricca di umanità”.

Luciano De Crescenzo, scomparso a Roma all’età di 90 anni, è stato per molti anni scrittore, regista e conduttore televisivo. Prima di dedicarsi alla narrativa, alla saggistica e allo spettacolo, svolse la professione di ingegnere. Gran parte della sua fama è legata al suo ruolo di divulgatore filosofico, molto amato dagli italiani di ogni fascia d’età per il modo diretto e semplice di spiegare temi difficili e le teorie dei più grandi filosofi della storia. 

Nel corso degli anni è diventato un autore di successo internazionale. Pubblicò in totale cinquanta libri, vendendo 18 milioni di copie nel mondo, di cui 7 milioni in Italia. Le sue opere sono state tradotte in 19 lingue e diffuse in 25 paesi. Tra questi una lunga serie di romanzi (Oi dialogoi del 1985, Sembra ieri del 1997, La distrazione del 2000), cui si aggiungono opere di saggistica divulgativa (Storia della filosofia greca – I Presocratici del 1983, Storia della filosofia greca – Da Socrate in poi del 1986, Storia della filosofia medievale del 2002, Storia della filosofia moderna – da Niccolò Cusano a Galileo Galilei del 2003, Storia della filosofia moderna – da Cartesio a Kant del 2004, Il pressappoco del 2007, Il caffè sospeso del 2008, Socrate e compagnia bella del 2009), Ulisse era un fico del 2010, Tutti santi me compreso del 2011, Fosse ‘a Madonna del 2012, Garibaldi era comunista del 2013, Gesù è nato a Napoli dello stesso anno e Ti porterà fortuna del 2014.[9] Nel 1998, con l’opera Il tempo e la felicità edita da Mondadori, vinse il Premio Cimitile.

Nel corso della sua lunga carriera presentò cinque programmi televisivi e collaborò a varie testate giornalistiche. Fece la sua ultima apparizione davanti ad una telecamera nel 2001 interpretando il piccolo ruolo di un boss mafioso nel film per la TV Francesca e Nunziata, ancora della Wertmüller. Nel 1990 recitò accanto a Sophia Loren e Luca De Filippo in Sabato, domenica e lunedì di Lina Wertmüller.

Il suo nome e il suo lavoro letterario però sono anche strettamente collegati all’aver creato un nuovo immaginario della napoletanità.


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