Che effetto fa, visto da lontano, da Oltreoceano, dalla parte di chi contribuì materialmente alla Liberazione d’Italia, il 25 Aprile?
La data segna simbolicamente il termine della II Guerra Mondiale, cinque anni di bombardamenti, fucilazioni, morte e violenze, la fine dell’occupazione del territorio italiano da parte della Germania nazista e del ventennio fascista.
Il 25 Aprile fu il giorno dell’insurrezione generale che portò alla liberazione di Milano e Torino. Ma Bologna era già stata liberata il 21 aprile, Genova il 23 mentre Venezia dovrà aspettare il 28. Entro il 1 maggio tutta l’Italia settentrionale fu liberata. Roma era già stata abbandonata dai tedeschi nel giugno del ‘44 in seguito all’avanzata delle truppe statunitensi che pochi giorni prima erano approdati sulle coste della cittadina di Anzio, Firenze nell’agosto dello stesso anno. Gli americani erano sbarcati in Sicilia, per poi risalire tutta la penisola, nel luglio del ‘43.
Simbolicamente l’anniversario, divenuto ufficialmente festa nazionale nel 1949, rappresenta l’inizio di un percorso storico che porterà prima al referendum del 2 giugno 1946 per la scelta fra monarchia e repubblica, quindi alla nascita della Repubblica Italiana, fino all’elezione dell’Assemblea Costituente e alla stesura della Costituzione che entrerà in vigore il 1 gennaio 1948.
Gli americani che tanta parte hanno avuto e hanno nella storia nazionale, diedero un contributo fondamentale a questa festa di cui oggi apprezziamo più la vacanza che non il significato storico.
Un’eredità che ancora oggi resta non solo nella memoria di coloro che vissero quella stagione di improvvisa libertà e di indicibile sofferenza dopo anni di dittatura e di sofferenza bellica, ma anche nel legame che da allora unisce, ancora più profondamente, l’Italia e gli Stati Uniti d’America.
Il merito fu anche degli italoamericani che caddero per la liberazione della patria dei propri avi, e ai figli che nacquero dall’unione dei soldati a stelle e strisce con le ragazze italiane. Anche loro, italoamericani finalmente liberi.