There is something at the heart of Lerici that works on my imagination to create magic as interesting things happened in its world of sand and sea, harbor and castles, alleys and pastel-colored houses. All can be read through the lens of literature.
Many great English-speaking literati have been inspired by the town at the southernmost end of the Italian Riviera. They found or lost themselves on the Lerici coast, on the Gulf of La Spezia, also known as the Gulf of Poets, where Lord Byron swam the bay and Shelley was later drowned. Other foreign writers also favored this locale, its landscapes and surroundings, for a long time.
When arriving, you identify the silhouetted skyline by two castles located at the extreme points of the town. Carved out of the cliff, a massive impregnable medieval castle dominates the ancient Jewish quarter below.
Narrow streets that wind down to the piazza are imbued with stories, secrets and sagas. The inviolable fortress also looks down on luxurious vacation villas, the pretty harbor and beyond, to the islands of Palmaria, Tino and Tinetto.
Since its founding in 1152, the castle’s defenses have been continually improved. In the late Middle Ages, Admiral Andrea Doria had a house in the village. The Doria family was a powerful force in the Republic of Genoa, which stretched several hundred miles along the coast from Monaco to Lerici.
The smaller castle of Lerici sits at the end of San Terenzo hamlet. Originally a fortress built as defense against the Saracens, today it is one of the castle beacons on a footpath that stretches 3 km along the beautiful seafront promenade between the two fortresses.
In 1822, San Terenzo was home to romantic poet Percy Bysshe Shelley and his wife Mary Shelley, author of Frankenstein. The white villa overlooking the sea that the famed couple rented, now called Villa Shelley, is where the legendary couple stayed for three months until Shelley’s drowning death near Viareggio on a late July afternoon. He met his end as he sailed his boat during a raging storm while on his way home from Livorno, where he had met with essayist and poet Leigh Hunt. He was a month short of his 30th birthday.
The villa’s interior is sumptuous, but very few pieces of furniture are original to their home. “A lonely house close by the soft and sublime scenes of the Bay of Lerici,” was Shelley’s description of it. The tragic event certainly informed Mary Shelley’s future creation. The author of Frankenstein spent the worst moments of her life there, suffering a miscarriage three weeks before her husband’s death.
But Mary also wrote about the wild beauty of the place. “It seemed unreal in its excess,” she says. “The distance we were from all signs of civilization, the sea at our feet, its murmurs or its roaring forever in our ears – all these things led the mind to brood over strange thoughts, and, lifting it from everyday life, caused it to be familiar to the unreal.”
On Lerici Bay, Shelley found inspiration.
His friend Lord Byron lived close by in Portovenere, where he finished writing Childe Harold’s Pilgrimage and famously swam the bay of La Spezia to see Shelley at Lerici. Every year at the end of August, the Coppa Byron swim race commemorates Lord Byron’s legendary swim across the Gulf of Poets.
More than a century later in 1933, Virginia Woolf had a sentimental journey to San Terenzo in the footsteps of the Shelleys. She spent some days of May in a hotel having visions of Mary who rests, sits and takes coffee on the terrace of her ill-fated home, and Shelley who takes a bath, walks and sits on the shore.
But it seems to me that Lerici has transcended its links with Shelley to emerge as a place, today, with genuine, palpable atmosphere.
I find that fall is a wonderful time to enjoy this town with a storied past. The beaches are blissfully quiet and you can also have the town’s narrow alleys and tranquil squares virtually all to yourself.
From the harbor you can take a boat to Portovenere or the island of Palmaria, the Five Lands and Portofino.
Hiking among Lerici’s hamlets is pleasurable. The seafront trails follow ancient mule tracks through terraces of olive groves and when you arrive at the next village, there’s a row of trattorias, a blue sea, the smell of seafood pasta.
The hamlet of Tellaro sits on the east side. In 1913 D.H. Lawrence was so thrilled when he found a home here, near the Fiascherino beaches. “There’s a tiny little bay half shut in by the rocks, and smothered by olive woods that slope down swiftly,” he wrote in a letter to a friend. “Then there is one pink, flat, fisherman’s house. Then there is the villino of Ettore Gambrosier, a four-roomed pink cottage among the gardens just over the water and under the olive woods. There is my next home. It is exquisite.”
In the 1930s, Casa Gambrosier was enlarged and transformed into the current Villa Bianca now owned by a Russian billionaire with US passport.
C’è qualcosa nel cuore di Lerici che fa magie e lavora sulla mia immaginazione come le cose interessanti accadute nel suo mondo fatto di sabbia e mare, porto e castelli, vicoli e case color pastello. Tutto può essere letto attraverso le lenti della letteratura.
Molti grandi letterati di lingua inglese sono stati ispirati dalla città all’estremità meridionale della Riviera italiana. Si sono trovati o si sono persi sulla costa di Lerici, nel Golfo di La Spezia, noto anche come Golfo dei Poeti, dove Lord Byron ha nuotato nella baia e Shelley è annegato. Per molto tempo anche altri scrittori stranieri hanno amato questo luogo, i suoi paesaggi e i suoi dintorni.
Quando si arriva, se ne riconosce lo skyline per due castelli situati alle estremità della città.
Scavato nella roccia, un imponente e inespugnabile castello medievale domina l’antico quartiere ebraico sottostante. Le strade strette che si snodano verso la piazza sono intrise di storie, segreti e saghe. La fortezza inviolabile si affaccia anche su lussuose ville per le vacanze, sul grazioso porto e più in là sulle isole di Palmaria, Tino e Tinetto.
Dalla sua fondazione nel 1152, le difese del castello sono state continuamente migliorate. Nel tardo Medioevo, l’ammiraglio Andrea Doria aveva una casa nel villaggio. La famiglia Doria era una potente forza nella Repubblica di Genova, che si estendeva per diverse centinaia di miglia lungo la costa da Monaco a Lerici.
Il castello più piccolo di Lerici si trova alla fine del borgo di San Terenzo. Originariamente una fortezza costruita per difendersi dai Saraceni, oggi è uno dei fari del castello sul sentiero che si estende per 3 km lungo il bellissimo lungomare tra le due fortezze.
Nel 1822, San Terenzo ospitò il poeta romantico Percy Bysshe Shelley e sua moglie Mary Shelley, autrice di Frankenstein. La villa bianca con vista sul mare, che la famosa coppia affittò, ora chiamata Villa Shelley, è il luogo dove la leggendaria coppia è rimasta per tre mesi fino alla morte per annegamento di Shelley nei pressi di Viareggio, in un tardo pomeriggio di luglio. Incontrò la sua fine mentre era in barca a causa di una violenta tempesta mentre tornava a casa da Livorno, dove aveva incontrato il saggista e poeta Leigh Hunt. Era un mese prima del suo trentesimo compleanno.
Gli interni della villa sono sontuosi, ma pochissimi mobili sono originali della loro casa. “Una casa solitaria vicino ai panorami delicati e sublimi della Baia di Lerici”, la descriveva Shelly. Il tragico evento ha sicuramente influenzato la futura creatività di Mary Shelley. L’autrice di Frankenstein trascorse lì i momenti peggiori della sua vita, soffrendo per un aborto spontaneo tre settimane prima della morte del marito.
Ma Maria ha anche scritto della bellezza selvaggia del luogo. “Sembrava irreale nel suo eccesso”, dice. “Lontano da tutti i segni di civiltà, il mare ai nostri piedi, i suoi soffi o il suo ruggire per sempre nelle nostre orecchie – tutte queste cose hanno portato la mente a rimuginare pensieri strani, e, sollevandola dalla vita di tutti i giorni, hanno determinato il suo essere familiare con l’irreale”.
Sulla baia di Lerici, Shelley trovò ispirazione.
Il suo amico Lord Byron viveva vicino a Portovenere, dove ha finito di scrivere Il pellegrinaggio del giovane Aroldo e, come è noto, è dove ha attraversato a nuoto la baia di La Spezia per vedere Shelley a Lerici. Ogni anno alla fine di agosto, la gara di nuoto della Coppa Byron celebra la leggendaria nuotata di Lord Byron attraverso il Golfo dei Poeti.
Più di un secolo dopo, nel 1933, Virginia Woolf ha fatto un viaggio sentimentale a San Terenzo seguendo le orme degli Shelley. Trascorse alcuni giorni di maggio in un hotel in cui ebbe visioni di Maria che riposava, si sedeva e prendeva un caffè sulla terrazza della sua casa sfortunata, e di Shelley che faceva un bagno, camminava e si sedeva sulla riva.
Mi sembra che Lerici abbia trasceso i suoi legami con Shelley per emergere come un luogo che oggi ha un’atmosfera genuina e palpabile. Trovo che l’autunno sia un momento meraviglioso per godersi questa città dal passato storico. Le spiagge sono beatamente tranquille e si possono avere i tranquilli vicoli e le tranquille piazze della città praticamente solo per sè.
Dal porto è possibile prendere una barca per Portovenere o l’isola di Palmaria, le Cinque Terre e Portofino.
Passeggiare tra i dintorni di Lerici è piacevole. Il lungomare segue antiche mulattiere attraverso terrazze di ulivi e quando si arriva al villaggio successivo, c’è una fila di trattorie, il mare blu, l’odore di pasta con i frutti di mare. Il paese di Tellaro si trova sul lato est. Nel 1913, D.H. Lawrence fu entusiasta quando trovò casa qui, vicino alle spiagge di Fiascherino: “C’è una baia piccola piccola chiusa per metà dalle rocce e soffocata da boschi di ulivi che digradano in fretta”, scrisse in una lettera ad un amico. “Poi c’è una casa di pescatori rosa, piatta. Poi c’è il villino di Ettore Gambrosier, un cottage rosa di quattro stanze tra i giardini, appena sopra l’acqua e sotto i boschi di ulivi. Poi c’è casa mia. È incantevole”. Negli anni ’30, Casa Gambrosier fu ingrandita e trasformata nell’attuale Villa Bianca, ora è di proprietà di un miliardario russo con passaporto americano.
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