Il 2013 sarà l’anno della cultura italiana negli Stati Uniti.

 
Un’opportunità preziosa, per aggiornare un pubblico curioso ed esigente, come quello che vive sulla costa occidentale e in California meridionale, sulla forza del processo creativo contemporaneo in Italia e sulla varietà delle espressioni artistiche e culturali nel nostro Paese.
 
Los Angeles è da sempre simbolo internazionale del “melting pot”. Una città che si identifica con la pluralità degli apporti culturali di segmenti diversificati di popolazione. Un luogo dove lo scambio di elementi etnici, religiosi, sociali e storici diventa parte di quell’amalgama che rende questa città unica, proprio perché costantemente alla ricerca di nuovi stimoli culturali.
 
L’Italia, qui, ha un posto speciale. Un concetto che è stato evidenziato anche dal convegno “Italian Americans, California Italians” che Consolato Generale e Istituto di Cultura, assieme alla University of California Los Angeles, hanno organizzato e che ha sottolineato il ruolo cruciale dell’immigrazione italiana in California.
 
È risaputo, infatti, che l’imprinting degli americani di origine italiana ha fortemente contribuito a modellare il carattere della città.
 
Sin dagli inizi del Novecento (e tuttora) una vibrante Little Italy brillava in quello che è oggi il centro storico di Los Angeles. Le torri costruite da Simon Rodia nella metà del secolo e gli edifici moderni di famosi architetti italiani hanno segnato il panorama urbano della città, uno scenario dal quale l’italianità è ormai inscindibile.
 
La nostra cultura influenza costantemente lo stile di vita, esprimendosi nel gusto, nel design, nella moda, nel cinema, nella musica.
 
In un contesto sempre più globalizzato e in una metropoli come Los Angeles, la promozione della cultura italiana acquisisce così un significato particolare: la rivendicazione di un aspetto essenziale del suo carattere multietnico, in cui l’italianità concorre insieme ad altre culture a segnarne carattere e identità.
 
La comune matrice latina ha costituito la premessa per un’osmosi tra la cultura latino-americana, messicana in primis, e quella italiana. Un processo che continua ancora oggi.
 
Solo pochi giorni fa il Sindaco Villaraigosa ha inaugurato il murales del pittore messicano Siqueiros “America Tropical”, dopo un lungo e laborioso restauro, sulla parete esterna dell’edificio che più simboleggia la presenza storica italiana nella città, l'”Italian Hall”.
 
In questo costante confronto la nostra cultura si arricchisce di spunti nuovi e di opportunità inedite. Una di queste interessa il campo linguistico.

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