The proverb "il vino fa buon sangue" has very ancient origins (Photo: Artur Balytskyi/Dreamstime)

Il buon vino fa buon sangue, “good wine makes your blood good:” Italians love to say it while pouring another glass of hearty red, often while dining with friends. But where does this popular expression come from and is there any truth in it?

According to an article published on the wine blog Wine Shop, this proverb is second in popularity, among wine lovers, only to the super-famous Latin in vino veritas, “you’ll find truth in wine.” And iff you’ve been tipsy at least once in your life, you know how easy it becomes to speak your mind after a glass or two…

But our buon vino fa buon sangue and in vino veritas have a lot more in common than being about wine: both have pretty ancient roots. It seems that il buon vino fa buon sangue may be a variation of another Latin expression, vinum laetificat cor hominis, or “wine makes the heart of a man happy,” which is contained in Psalm 104, 15. Of course, to find those exact words you need to have the Vulgata handy, that is, the Latin version of the Bible, translated from the Greek by Saint Jerome in the 4th century AD. Contrary to what many people believe, the original books of the Bible had been written, very likely, in Aramaic, then translated into Greek and Hebrew. But Latin was the most commonly spoken language in a large chunk of the Empire, where Christianity had become the main religion, so there were Latin versions of the Bible based on translations of the “official” Greek and Hebrew books. The problem was that each translator gave a personal twist to their work, often complicating things when it came to the interpretation of biblical ideas, something that the Pope didn’t appreciate. It was, indeed, the Roman church hierarchy to ask Jerome to make an official Latin translation of the Bible, so that the faithful could refer to it univocally. It was named Vulgata, which we can translate roughly as “for the people,” because Jerome’s work wanted to become the reference book for all Christians. And it certainly did, if you think that all world translations are based on it still today and that the Vulgata remains the official Latin version of the Bible.

Why are we talking about textual history, you may ask, and not about wine? Bear with me, I promise it all makes sense!

The Vulgata enjoyed great popularity among the faithful for many, many centuries and this is important to know, because it was normal people like you and me who took the phrase vinum laetificat cor hominis – which, we saw, comes from the Psalms – out of its biblical context and began using it in their daily lives. They likely agreed with what the ancient Jewish communities who wrote the Psalms believed about wine: that it could have a good effect on your health or, some others say, that drinking it made you happy, and so your heart would be happy, too.

Is it really true that good wine makes our blood good? (Photo: Raman Masei/Dreamstime)

Now, it seems to me that both versions could be true: drinking wine certainly can make you happy, and the Jews, just like the Greeks and the Romans, believed wine had medicinal characteristics, so much so that its consumption was often prescribed by doctors, especially to improve blood circulation and the health of the heart.

It’s easy to see, then, how the short step from “wine makes the heart of a man happy” to “good wine makes good blood” happened. And you know what? Our ancestors may have been right all along because research carried out some 20 years ago in England proved that certain components found in grape seeds act as natural vasodilators and benefit both the heart and blood. These substances, called procyanidolic oligomers, are present in large quantities in wine, so you don’t need more than a glass a day to ripe their benefits. They are not the same as resveratrol, an equally beneficial substance found in the skin of grapes, which however is found in very little quantities in wine.

So,it seems that il buon vino fa buon sangue for real!

Il buon vino fa buon sangue: gli italiani amano dirlo mentre si versano un altro bicchiere di rosso sostanzioso, spesso a cena con gli amici. Ma da dove deriva questa espressione popolare e c’è del vero in essa?

Secondo un articolo pubblicato sul blog Wine Shop, questo proverbio è secondo per popolarità, tra gli amanti del vino, solo al famosissimo latino in vino veritas, “troverai la verità nel vino”. E se siete stati alticci almeno una volta nella vita, sapete quanto sia facile dire la propria opinione dopo uno o due bicchieri…

Ma il nostro buon vino fa buon sangue e in vino veritas hanno molto di più in comune che non il fatto di parlare di vino: entrambi hanno radici piuttosto antiche. Sembra che il buon vino fa buon sangue possa essere una variante di un’altra espressione latina, vinum laetificat cor hominis, ovvero “il vino rende felice il cuore dell’uomo”, contenuta nel Salmo 104, 15. Naturalmente, per trovare queste parole esatte è necessario avere a portata di mano la Vulgata, cioè la versione latina della Bibbia, tradotta dal greco da San Girolamo nel IV secolo d.C. Contrariamente a quanto molti credono, i libri originali della Bibbia furono scritti, molto probabilmente, in aramaico, poi tradotti in greco ed ebraico. Ma il latino era la lingua più parlata in gran parte dell’Impero, dove il Cristianesimo era diventato la religione principale, quindi esistevano versioni latine della Bibbia basate sulle traduzioni dei libri “ufficiali” greci ed ebraici. Il problema era che ogni traduttore dava un tocco personale al proprio lavoro, spesso complicando le cose quando si trattava di interpretare le idee bibliche, cosa che il Papa non apprezzava. Fu infatti la gerarchia ecclesiastica romana a chiedere a Girolamo di realizzare una traduzione ufficiale in latino della Bibbia, in modo che i fedeli potessero farvi riferimento in modo univoco. Fu chiamata Vulgata, che possiamo tradurre approssimativamente come “per il popolo”, perché l’opera di Girolamo voleva diventare il libro di riferimento per tutti i cristiani. E così è stato, se si pensa che ancora oggi tutte le traduzioni mondiali si basano su di essa e che la Vulgata rimane la versione ufficiale latina della Bibbia.

Perché parliamo di storia dei testi, vi chiederete, e non di vino? Abbiate pazienza, vi assicuro che tutto ha un senso!

La Vulgata ha goduto di grande popolarità tra i fedeli per molti, molti secoli e questo è importante da sapere, perché sono state persone normali come voi e me a estrarre la frase vinum laetificat cor hominis – che, abbiamo visto, proviene dai Salmi – dal contesto biblico e a iniziare a usarla nella vita quotidiana. Probabilmente erano d’accordo con ciò che le antiche comunità ebraiche, che scrissero i Salmi, pensavano del vino: che potesse avere un effetto positivo sulla salute o, secondo altri, che bere rendesse felici, e quindi anche il cuore sarebbe stato felice.

Ora, a me sembra che entrambe le versioni possano essere vere: bere vino può certamente rendere felici, e gli Ebrei, proprio come i Greci e i Romani, credevano che il vino avesse caratteristiche medicinali, tanto che il suo consumo era spesso prescritto dai medici, soprattutto per migliorare la circolazione sanguigna e la salute del cuore.

È facile capire, quindi, come sia avvenuto il breve passo da “il vino rende felice il cuore dell’uomo” a “il buon vino fa buon sangue”.

E sapete una cosa? I nostri antenati potrebbero aver avuto ragione fin dall’inizio, perché una ricerca condotta circa 20 anni fa in Inghilterra ha dimostrato che alcuni componenti presenti nei semi d’uva agiscono come vasodilatatori naturali e apportano benefici sia al cuore che al

sangue. Queste sostanze, chiamate oligomeri procianidolici, sono presenti in grandi quantità nel vino, quindi non è necessario più di un bicchiere al giorno per beneficiare dei loro effetti. Non sono la stessa cosa del resveratrolo, sostanza altrettanto benefica che si trova nella buccia dell’uva, ma che nel vino è presente in quantità molto ridotte.

Insomma, sembra proprio che il buon vino faccia buon sangue!


Receive more stories like this in your inbox