Piazza del Campo, Palazzo Pubblico and the Torre del Mangia (Photo: Stefano Gervasio/Dreamstime)

Once upon a time, Siena was as large as Paris. That was, of course, centuries ago, during the late Middle Ages and the early years of the Renaissance, before the plague epidemic of the mid-14th century, which killed between 75 and 200 million people between Europe, Asia, and North Africa, decimated the world’s population. 

Back then, Piazza del Campo was already the heart of the town. It was the center of all activities, the place where Senesi met, played, and discussed politics. Today, it’s still the same. Piazza del Campo remains Siena’s strongest connection to its past and a location for traditional events to take place: it’s here, and nowhere else, that twice a year the Senesi – and the world – meet to celebrate the Palio. 

I always loved Piazza del Campo, even if my first memories of it, tied to a school trip many, many years ago, see it under cloudy skies and a light, gentle Spring shower. Yet, the reds, oranges, yellows, and silver whites of its buildings gave me the idea of warmth, comfort, protection even, so much so that, in those childhood recollections, I kept an image of myself touching the ground there and feeling a welcoming warmth radiating from it. It probably is a false memory, but it tells a lot about the feeling this place can evoke in the heart of a kid. There is so much to say about this incredibly beautiful square, one of the many beautiful places in a town that finds itself competing in popularity with tourist favorites like Florence and Pisa, which are not that far from it, in the end. But Siena… Siena is a jewel that has nothing to envy them. Walking in Piazza del Campo is like walking into someone’s palatial, yet very welcoming home: it’s a family’s sitting room, where precious heirlooms are kept but where everyone is welcome. 

But this is not only an iconic and beautiful place, it is also a curious one because, if you have been there, or are at least familiar with it through pictures, you must have definitely noticed that it doesn’t lie flat, but it goes downhill. The explanation for this peculiarity is not a secret: conceived as the fulcrum of social, political and economic life, the square was built on the three hilltops where the first settlements of future Siena were. It was also where the three main roads leading to the city intersected: it was the very center of the Senese world, both historically and economically. The natural conformation of the land was respected and, starting as early as the 12th century, the town’s market square was here. 

A view of Piazza del Campo (Photo: Gkasabova/Dreamstime)

Il Campo, as it was – and still is – known to Senesi, has a circumference of 333 meters (about 1092.5 ft), and is paved in red bricks with a fishtail design, beautifully divided in nine segments by ten lines of white travertine stone (the one Rome is built with). Each of the segments points toward the visual focus of the square, Palazzo Pubblico, with its tower, the iconic Torre del Mangiaone of Italy’s tallest medieval buildings with its 88 meters (288.7 ft): as high as a 29-story high-rise. The reason behind the design is also interesting: while, officially, each section wanted to represent one of the nine governors of the city – the Governo dei Nove –  at the time of the square’s creation, it is also believed that they were to look like the folds of the Virgin Mary’s mantle. In Siena, the cult of Mary was deeply rooted, as she was not only the city’s saint protector but was also considered, back in the Middle Ages, the town’s “true” ruler. 

There is another interesting curiosity about il Campo.  You may have noticed how regular and harmonious all the buildings facing it look. This is because in 1297 local authorities implemented strict urban development regulations for the square so that the architectural ensemble was balanced and well structured. A known “victim” of the choice was the church of Saint Peter and Paul, which was torn down. 

Una volta Siena era grande come Parigi. Naturalmente, questo accadeva secoli fa, durante il tardo Medioevo e i primi anni del Rinascimento, prima che l’epidemia di peste della metà del XIV secolo, che uccise tra 75 e 200 milioni di persone tra Europa, Asia e Nord Africa, decimasse la popolazione mondiale.

Allora, Piazza del Campo era già il cuore della città. Era il centro di tutte le attività, il luogo dove i senesi si incontravano, s’intrattenevano e discutevano di politica. Oggi è ancora così. Piazza del Campo rimane il legame più forte di Siena con il suo passato e il luogo dove si svolgono gli eventi tradizionali: è qui, e in nessun altro luogo, che due volte l’anno i senesi – e il mondo – si incontrano per celebrare il Palio.

Ho sempre amato Piazza del Campo, anche se i miei primi ricordi, legati a una gita scolastica di tanti, tanti anni fa, la vedono sotto un cielo nuvoloso e una leggera, lieve, pioggia primaverile. Eppure, i rossi, gli arancioni, i gialli e i bianchi argentei dei suoi edifici mi davano l’idea del calore, del conforto, addirittura di protezione, tanto che, in quei ricordi d’infanzia, conservo l’immagine di me che tocco la terra e sento irradiarsi un calore accogliente. Probabilmente è un falso ricordo, ma la dice lunga sulla sensazione che questo luogo può evocare nel cuore di un bambino. Ci sarebbe tanto da dire su questa piazza incredibilmente bella, uno dei tanti bei posti in una città che si trova a competere in popolarità con i luoghi preferiti dai turisti come Firenze e Pisa, che non sono poi così lontani. Ma Siena… Siena è un gioiello che non ha nulla da invidiare alle altre città. Camminare in Piazza del Campo è come entrare in una casa sontuosa ma molto accogliente: è il salotto di una famiglia, dove si conservano cimeli preziosi ma dove tutti sono i benvenuti.

Questo non è solo un luogo iconico e bello, è anche un luogo curioso perché, se ci siete stati, o almeno vi è familiare attraverso le foto, avrete sicuramente notato che non è in piano, ma in discesa. La spiegazione di questa particolarità non è un segreto: concepita come fulcro della vita sociale, politica ed economica, la piazza fu costruita sulle tre cime del colle dove si trovavano i primi insediamenti della futura Siena. Era anche il punto in cui si incrociavano le tre strade principali che portavano alla città: era il centro del mondo senese, sia storicamente che economicamente. La conformazione naturale del terreno venne rispettata e, già a partire dal XII secolo, lì c’era la piazza del mercato cittadino.

Il Campo, come era – ed è ancora – conosciuto dai senesi, ha una circonferenza di 333 metri, ed è pavimentato in mattoni rossi con un disegno a coda di pesce, splendidamente diviso in nove segmenti da dieci linee di travertino bianco (la pietra con cui è costruita Roma). Ognuno dei segmenti punta verso il centro visivo della piazza, il Palazzo Pubblico, con la sua torre, l’iconica Torre del Mangia, con i suoi 88 metri uno degli edifici medievali più alti d’Italia: alto come un grattacielo di 29 piani. Anche la ragione dietro il disegno è interessante: se ufficialmente, ogni sezione voleva rappresentare uno dei nove governatori della città – il Governo dei Nove – al momento della creazione della piazza, si ritiene anche che dovessero assomigliare alle pieghe del manto della Vergine Maria. A Siena il culto di Maria è sempre stato profondamente radicato, in quanto non solo era la santa protettrice della città ma era anche considerata, nel Medioevo, la “vera” sovrana della città.

C’è un’altra interessante curiosità sul Campo. Avrete notato quanto siano regolari e armoniosi tutti gli edifici che vi si affacciano. Ciò è dovuto al fatto che nel 1297 le autorità locali stabilirono un rigido regolamento urbanistico per la piazza in modo che l’insieme architettonico fosse equilibrato e ben strutturato. Una nota “vittima” della scelta fu la chiesa di San Pietro e Paolo, che fu abbattuta.


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